Modena. Martedì 5 e mercoledì 6 febbraio al Teatro delle Passioni di Modena va in scena “Vizio di forma”, lo spettacolo liberamente ispirato all’omonima opera di Primo Levi. Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni, autori e produttori indipendenti che nel 1999 hanno insieme fondato la compagnia Archivio Zeta, si confrontano con la seconda raccolta di racconti fanta-tecnologici e fanta-biologici di Primo Levi, pubblicata per la prima volta da Einaudi nel 1971. Un affondo nell’opera più nascosta dello scrittore, nel centenario della sua nascita: “Siamo partiti dallo studio dei racconti di fantascienza – afferma la compagnia – scoprendo un mondo ricchissimo di idee, predizioni, premonizioni, immagini, angosce. La scrittura di questo straordinario lucido intellettuale (troppo spesso intrappolato nel consolatorio ruolo di testimone) è un pozzo senza fine di riflessioni filosofiche sull’essere umani oggi, sul potere devastante della tecnica, sul destino delle nostre coscienze, sul nostro tessuto originario, sulla falsificazione del linguaggio, sull’abuso pornografico delle immagini, sull’apocalittica distruzione della natura.
Poter lavorare su questo magma incandescente permette al nostro teatro di andare a fondo su diverse questioni aperte in altri spettacoli: il ruolo del pubblico come parte attiva della drammaturgia e della scena, l’analisi metafisica del testo, il rapporto dialettico tra immagine e parola. Siamo in un buco nero, in-nessun-posto (nowhere, e in effetti siamo dalle parti di Erewhon di Samuel Butler) e una funzionaria, specialista nel mestiere di infilare anime nei corpi, cerca di venderci, a noi – non-nati -, la vita sulla terra: non ci saranno altre occasioni, i candidati sono tanti e ognuno dovrà vedere, giudicare e scegliere in piena libertà”.
Archivio Zeta è stata fondata nel 1999. Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni sono autori e produttori indipendenti di lavoro culturale. Hanno studiato e lavorato con Luca Ronconi, Marisa Fabbri, Danièle Huillet, Jean-Marie Straub. Dal 2003 mettono in scena tragedie di Eschilo, Sofocle, Karl Kraus, Pier Paolo Pasolini al Cimitero Militare Germanico della Futa, il più grande sacrario tedesco in Italia, sull’Appennino tosco-emiliano, ottenendo l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Archivio Zeta ha collaborato negli anni con Forum Neues Musiktheater – Staatsoper di Stoccarda, Facoltà di Economia di Siena, Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda, Festival Internazionale Fabbrica Europa, Scuola di Pace di Monte Sole, Teatro Romano di Fiesole, VolterraTeatro Festival, Progetto Speciale Pasolini del Comune di Bologna, Emilia Romagna Teatro per progetto di residenza artistica Metafisica e con Teatro Metastasio di Prato. Nel 2014 Archivio Zeta ha vinto il Premio Rete Critica.