Roma. Teatro, musica, arte, cinema, talk, focus sul turismo ma anche le attività per i bambini: è Corso Polonia 2019, il festival della cultura polacca organizzato dall’Istituto Polacco a Roma che dall’1 al 16 giugno animerà la Capitale per oltre due settimane di eventi diffusi in diversi luoghi della città, dalla Casa del Jazz a Villa Borghese, dal teatro Torlonia al Cinema Farnese, dalla Galleria Interzone a Palazzo Blumenstihl, sede dell’Istituto. Un’occasione imperdibile per fare il punto sulla straordinaria vitalità che segna la scena contemporanea polacca ma anche per scoprire e riscoprire le opere di alcuni dei protagonisti della storia culturale della Polonia. Titolo e filo conduttore di questa XVII edizione è “Danzica città libera”, omaggio alla città in cui nacque nel 1980 il sindacato autonomo Solidarność, nel trentennale della svolta democratica del 1989, preludio di grandi cambiamenti per l’Europa e per il mondo intero, primo tra tutti la caduta del muro di Berlino appena tre mesi dopo le elezioni polacche.
Il festival si apre sabato 1° giugno alla Casa del Jazz con il concerto del Tomasz Chyła Quintet. Vincitore del Grand Prix 2016 al Festival Internazionale del Jazz di Cracovia, la giovane formazione proveniente dall’ambiente jazz di Danzica ha conquistato a grandi passi la scena polacca, emergendo anche sul piano internazionale grazie a uno stile unico in grado di coniugare con eleganza musica corale, jazz, folk e post-rock. Al suo debutto a Roma, il quintetto presenta i brani di Circlesongs, l’ultimo album accolto con entusiasmo non soltanto dalla critica di settore ma anche dal pubblico, aggiudicandosi diverse nomination come miglior album jazz polacco.
Cantiere navale – Documenti di perdita è invece la prima personale in Italia di Michał Szlaga che s’inaugura, alla presenza dell’artista, il 5 giugno alla Galleria Interzone, dove rimarrà allestita fino al 28 giugno. La mostra fotografica, realizzata in collaborazione con l’Istituto Adam Mickiewicz raccoglie un ciclo di trentadue scatti appartenenti alla collezione fotografica del Centre Pompidou di Parigi. Immagini toccanti scattate tra il 2004 e il 2013, che documentano lo smantellamento degli storici cantieri navali di Danzica, luogo simbolo di Solidarność, nel tentativo di preservare la memoria collettiva del più importante sito industriale dell’intera Polonia.
Grande spazio sarà riservato al cinema: si comincia il 6 giugno al Cinema Farnese – in collaborazione con Europa Cinemas – con la versione restaurata di “L’uomo di marmo”, film capolavoro del 1976 del maestro Andrzej Wajda (1926-2016), durissimo atto d’accusa nei confronti della politica staliniana, in cui nelle scene finali compare “profeticamente” quella Danzica che sarà teatro dei famosi scioperi ai cantieri navali del 1980.
Proprio quel tratto di storia che cambiò il volto dell’Europa ripercorre lo storico documentario “Operai ’80” di Andrzej Chodakowski e Andrzej Zajączkowski, registrazione unica di quegli eventi svoltisi nell’agosto 1980 a Danzica che restituisce momento per momento il clima dell’assemblea, delle trattative, gli accesi dibattiti e i momenti di stanchezza degli operai in sciopero. Il film sarà proiettato il 10 giugno all’Istituto Polacco con l’introduzione di Marek Lehnert, giornalista, corrispondente dall’Italia e storica voce della Radio Polacca.
Terzo e ultimo appuntamento il 12 giugno di nuovo al Cinema Farnese (e ancora in collaborazione con Europa Cinemas) con “Arrivederci domani”, debutto alla regia di Janusz Morgenstern (1922-2011) e pellicola che rappresenta uno dei primi riflessi della “nouvelle vague” in Polonia, sullo sfondo di una splendida Danzica. Nel film spicca il cameo di un giovane Roman Polański, oltre alla colonna sonora della leggenda del jazz polacco Krzysztof Komeda, autore delle musiche di molti film dello stesso Polanski.
Sul fronte teatrale, due gli appuntamenti al Teatro Torlonia realizzati in collaborazione con il Teatro di Roma. Sabato 8 giugno andrà in scena “La Cometa di Teresa e Andrzej Wełmiński”, due autori nati artisticamente in seno alla leggendaria compagnia teatrale polacca Cricot 2 di Tadeusz Kantor. La piéce – che vede in scena undici attori, con oggetti e marionette, immersi in un assurdo mondo del terrore in cui la materia vivente si mescola con l’inanimato – è ispirata alla vita e all’opera di Bruno Schulz, uno dei più celebri scrittori polacchi del XX secolo, e in particolare al suo omonimo enigmatico racconto sulle scoperte scientifiche, i cambiamenti sociali e la magia, che contiene la descrizione di un’imminente apocalisse, Un’opera inquietantemente moderna e attuale. L’11 giugno sarà invece la volta di “Al centro del sole si raccoglie la cenere”, dramma di Artur Pałyga, vincitore del Festival della Drammaturgia di Gdynia (2013). Con la regia della giovane regista polacca Kamila Straszynska e la partecipazione degli attori dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, lo spettacolo rientra nel progetto In Polonia, vale a dire, da nessuna parte? che fra giugno e settembre 2019 presenta al pubblico italiano alcuni dei testi teatrali polacchi moderni e contemporanei più significativi. Al centro del sole si raccoglie la cenere è una visione della fine del mondo in una sospensione spazio-temporale, un racconto sull’onnipresenza della morte confrontata con la voglia di vita. Sull’assurdità del morire e l’impotenza dell’uomo nei confronti del tempo e del destino.
Anche quest’anno il festival mostra un’attenzione particolare verso i più piccoli con Corso Bambini, la speciale programmazione di sabato 8 e domenica 9 giugno alla Casina di Raffaello di Villa Borghese dove i piccoli spettatori potranno conoscere le leggende polacche più famose di sempre – “Il Drago di Cracovia, L’Anatra d’oro, La sirena di Varsavia e La stella di Danzica” – e partecipare a laboratori sul tema.
“L’oro di Danzica”, giovedì 13 giugno presso la sede dell’Istituto, è l’appuntamento organizzato in collaborazione con l’Ente Nazionale Polacco per il Turismo e con l’Ente del Turismo di Danzica e il Comune di Danzica. Un viaggio alla scoperta del capoluogo della Pomerania condotto da Roberto Polce – scrittore italiano, traduttore e guida turistica da anni residente a Danzica – e Dorota Cenecka, artista e designer di gioielli d’ambra. Seguendo il “filo d’oro”, Polce e Cenecka condurranno il pubblico alla scoperta dello straordinario tesoro del Mar Baltico, l’ambra, la preziosa resina che insieme all’oro è simbolo di gloria (passata e presente) e di prestigio della città dalla storia tormentata, ma sempre risorta in tutto il suo splendore.
Corso Polonia 2019 si chiude domenica 16 giugno con il concerto-racconto di Alina Ratkoswka, ancora una volta a Palazzo Blumenstihl. La Ratkowska interpreterà le musiche di Johann Gottlieb Goldberg (1727-1756) e racconterà del clavicembalista e compositore di Danzica, allievo di Johann Sebastian Bach. Anche lei di Danzica, Ratkowska ha registrato il completo delle opere di Goldberg per clavicembalo solo, uscite recentemente in un doppio album, oltre ad essere autrice di una monografia dedicata all’artista. Subito dopo il concerto, il prof. Wojciech Morawski, storico della società e dell’economia, condurrà i partecipanti di una passeggiata immaginaria attraverso i vicoli della storia di Danzica, sulle orme di personaggi che hanno reso merito alla cultura locale ed europea.
Tutti gli eventi sono tutti gratuiti ad eccezione del concerto di inaugurazione alla Casa del Jazz e dei laboratori per bambini alla Casina di Raffaello di Villa Borghese.