Torino. Sabato 15 gennaio alle ore 20.30, al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino, Alvise Casellati dirige per la prima volta l’Orchestra del Teatro Regio in “Malédiction” di Franz Liszt e nel “Concerto n. 2” di Fryderyk Chopin con Giuseppe Albanese pianoforte solista; chiude la serata la “Sinfonia n. 29 in la maggiore” di Wolfgang Amadeus Mozart.
Alvise Casellati è considerato uno dei talenti emergenti degli ultimi anni. Diplomato in violino a Padova con Guido Furini, si avvicina alla direzione d’orchestra alla Musikhochschule di Vienna e alla Juilliard School of Music di New York e si forma con il Maestro Piero Bellugi. Il suo esordio nel nostro Paese avviene al Teatro La Fenice in occasione del Concerto per i 150 Anni dell’Unità d’Italia. Successivamente, diventa assistente del maestro Gustav Kuhn al Tiroler Festspiehaus di Erl nel 2012-2013. È ospite dei più prestigiosi festival italiani, tra cui il Festival dei Due Mondi di Spoleto, quello di Ravello, La Versiliana e il Festival di Venezia. Già Direttore residente del Teatro Carlo Felice di Genova, dove debutta nella direzione d’opera con Il barbiere di Siviglia di Rossini, dirige anche in altre importanti Fondazioni Liriche italiane. In ambito sinfonico, oltre a “I Pomeriggi Musicali”, collabora con orchestre italiane e straniere, come l’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, l’Orchestra di Padova e del Veneto, I Virtuosi Italiani. All’estero, Shanghai Philharmonic, New York Chamber Virtuosi, St. Petersburg State Philharmonic Orchestra. È fondatore della Venetian Community of New York ed è stato Managing Director della Foundation for Italian Art and Culture di New York.
L’indiscusso primato raggiunto da Franz Liszt come concertista di pianoforte eclissò per lungo tempo la sua figura di compositore, fra le più vivaci, dinamiche e progressiste dell’Ottocento musicale. Scritta intorno ai vent’anni, “Malédiction” per pianoforte e archi, risale alla sua prima fase creativa. La composizione riporta a quel gusto del “demoniaco” che era proprio del Romanticismo musicale francese. Gusto che si riflette anche nel carattere del movimento unico del brano. Il pianoforte, pressoché da solo, presenta un secondo tema più cupo e sommesso, da cui si sprigiona la violenta contrapposizione fra luce e tenebre, fra momenti lirici e esplosioni drammatiche, che contraddistinguerà l’intera esperienza creativa lisztiana.
Il “Concerto n. 2 in fa minore per pianoforte e orchestra op. 21” di Fryderyk Chopin è dedicato alla contessa Delphine Potocka; il concerto è in realtà legato a un’altra donna, il soprano Konstancja Gładkowska, di cui Chopin s’invaghì senza decidersi mai a farsi avanti apertamente. Il primo tempo è un Maestoso, che primeggia con una fiorita cantabilità, variata da accenti passionali e agitati. Il Larghetto seguente, autentico pezzo da antologia, è un tenero notturno turbato da una sezione centrale più drammatica, che si richiama ai modi vocali del melodramma italiano. Chiude l’Allegro vivace, un rondò ispirato a un tema di mazurca che dà a questa, come ad oltre opere di Chopin, una patina di colore locale, sempre perfettamente integrata con la brillantezza della sua scrittura pianistica.
Pianoforte solista è Giuseppe Albanese: tra i più richiesti pianisti della sua generazione, debutta nel 2014 per la Deutsche Grammophon con un concept album dal titolo “Fantasia”, con musiche di Beethoven, Schubert e Schumann. Di recente uscita il suo “lnvitation to the Dance”, dedicato al balletto e contenente musiche di Weber, Delibes, Čajkovskij, Stravinsky, Debussy e Ravel. Invitato per recital e concerti con orchestra dai più famosi teatri internazionali, ha collaborato con direttori del calibro di Axelrod, Conlon, Jurowski, Luisotti, Oren, Pehlivanian, Steinberg, Tabachnik, Tate, Valčuha e Webb. Tra i festival, di particolare rilievo gli inviti al Winter Arts Square di Yuri Temirkanov a San Pietroburgo, al Castleton di Lorin Maazel (USA), a MiTo SettembreMusica e alla Biennale Musica di Venezia. In Italia ha suonato per tutte le più importanti stagioni concertistiche (incluse quelle dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e della RAI di Torino) e in tutti i maggiori teatri. Già Premio Venezia 1997 e Premio speciale per la miglior esecuzione dell’opera contemporanea al “Busoni” di Bolzano, Albanese vince nel 2003 il primo premio al “Vendome Prize” con finali a Londra e Lisbona.
Il concerto si conclude con la “Sinfonia n. 29 in la maggiore K 201” di Wolfgang Amadeus Mozart. Prezioso esempio della meravigliosa precocità del genio mozartiano, la Sinfonia fu composta a diciotto anni nel 1774. Il giovane Mozart era appena tornato a Salisburgo dopo un soggiorno con il padre a Vienna. L’intento, neanche troppo nascosto, era quello di trovare per Wolfgang un’occupazione più degna della solita routine svolta alle dipendenze dell’arcivescovo Colloredo. La Sinfonia racchiude la sensibilità melodica propria della tradizione italiana ma mostra già un rigore costruttivo ispirato all’esempio di Haydn. Nei primi tre movimenti si assiste a un elegante gioco fra la sovrabbondanza e cantabilità dei temi e la maestria impiegata nel trattarli. Un’esplosione di energia rende invece l’Allegro con spirito finale il tempo più trascinante dell’intera sinfonia. Ritmi sfrenati, scalette, scivolate e motti umoristici che riflettono perfettamente la vitalità incontenibile degli anni giovanili di Mozart.
Regio Metropolitano si realizza con il fondamentale sostegno di Intesa Sanpaolo, Socio Fondatore del Teatro Regio e con il patrocinio della Città di Torino.
Si ricorda che l’ingresso ai luoghi di spettacolo è consentito esclusivamente alle persone munite della certificazione verde Green Pass rafforzato che attesti la vaccinazione anti Covid-19 o la guarigione da Covid-19, e che è obbligatorio indossare la mascherina FFP2 (o di classe di protezione superiore), anche durante lo spettacolo; non è consentito l’uso di mascherine chirurgiche o di comunità.