Napoli. Prorogata fino all’8 ottobre al Pan, Palazzo delle Arti Napoli, la mostra “Amazing Naples – Napoli, sogno dei sogni et mes rêves de bonheur”, che segue un discorso filologico su Napoli iniziato anni fa dall’artista Christophe Mourey. La personale, curata da Marco Fiore con la collaborazione della professoressa Marilena Marotta, è organizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, con il patrocinio dei Consiglieri della Regione Campania e fortemente voluta dal Console francese a Napoli, dall’Istituto Francese Grenoble, il club Unesco di Napoli, e l’Istituto Caselli – Real Fabbrica di Capodimonte. Grazie al sostegno di Gianluca Migliorino design atelier, che propone un concetto di design sartoriale ed esclusivo, che prende ispirazione dall’arte, si svolge in otto sale, allestite con gran numero di opere per guidare gli ospiti attraverso un accattivante e delicato viaggio fra arte e parole. L’artista, per l’occasione ha presentato sempre al secondo piano, il suo libro “Furori Azzurri”. Ciascuna sala è dedicata a un particolare libro, laddove copertina e pagine sono abbellite dai disegni dell’artista. Si tratta di un viaggio fra colori, linee e brio dei disegni con cui l’artista francese originario di Parigi, ma napoletano d’adozione, rende omaggio alla magnificenza della città del Vesuvio.
Una sala è dedicata alle opere del libro “Mmamm ma – Storia di un attimo di vita in bianco e nero” (Tullio Pironti Editore) di Alfredo Pezone, in cui l’autore racconta cosa abbiano significato le leggi antisemite a Napoli durante la Seconda Guerra Mondiale, attraverso l’esperienza di un suo amico ebreo, Tullio, e del crimine commesso contro 221 bambini ebrei sotto i dieci anni che nel 1943 furono deportati da Roma ad Auschwitz. Una seconda sala è dedicata al libro “Sei unico” (Nord-Sud Edizioni) di Bruno Tognolini, già noto per essere uno degli ideatori e degli autori della Melevisione, celeberrimo programma Rai per l’infanzia. Il volume contiene una delicatissima filastrocca legata al tema della disabilità. Il compimento è stato scritto infatti per una mamma timorosa per l’accoglienza che, nel passaggio dalle elementari alle scuole medie, i nuovi compagni di classe avrebbero potuto riservare a suo figlio, un ragazzo con la sindrome di Down. Le parole di Tognolini sono accompagnate dalle fantasiose illustrazioni di Christophe Mourey che esaltano il valore della diversità come ricchezza e marchio di unicità. Un’altra sala del percorso artistico è dedicata a “Giordano Bruno – Non so di che pentirmi”, con i testi di Nely e le illustrazioni di Christophe Mourey per regalare loro l’audacia del pensiero sovversivo dell’insigne filosofo originario di Nola. Grazie ad alcune citazioni e alla leggenda dei tre asini, viene rievocata la memoria di un personaggio ardito e di un’intelligenza intrepida, fedele alla ricerca della verità e alla propria onestà intellettuale. Non saranno dimenticati anche i disegni sul “Cristo Velato”. L’ultima sala poi è quella della raccolta di poesie “Cammino sul filo rosso” di Josephine Valley in cui si affronta una tematica difficile di grande attualità: la violenza che ogni giorno milioni di donne nel mondo ancora subiscono. L’artista Christophe Mourey ha così corredato i toccanti versi dell’autrice con dei disegni che ne colgono la peculiarità e le corde emotive. Le immagini accendono il focus su un dettaglio, un volto, un particolare con colori nitidi. Nella sala viene celebrata la figura della donna attraverso le esperienze e le storie di alcuni nomi importanti come Elsa Fitzgerald, Alda Merini, Maria Maddalena, Josephine Valley, Daphne Caruana Galizia, Camille Claudel, Salomè, Yasaman Aryani e Artemisia Gentileschi. Lo scopo è quello sensibilizzare sulla battaglia contro i soprusi e le violenze di genere che, nonostante gli sforzi, restano purtroppo una triste piaga ancora persistente. Da quando è arrivato a Napoli negli anni ’90 Mourey, si è subito innamorato. Quando parla della città partenopea confessa sempre quanto impossibile sarebbe stato per lui non cercare di riprodurre la bellezza di Napoli. Svelare la Napoli di Christophe Mourey significa dunque raccontare la storia di un artista romantico e di una città che strega. Già da un primo veloce sguardo emerge come i colori più usati dall’artista siano il blu, il verde e il rosso che rappresentano anche la fusione fra la bandiera italiana e quella francese. Nulla è lasciato al caso. Mourey con i suoi coloratissimi disegni intende non solo rappresentare i luoghi, ma anche imprimere sulla carta una propria indagine sociale, culturale e storica.
Nel 2009 Mourey realizza il suo primo libro “Napoli Euforika – Il cuore” pubblicato dalla casa editrice Tullio Pironti. Si tratta di una raccolta di 200 disegni realizzati fra il 2004 e il 2009. Ogni opera che vi compare raffigura la Napoli vista attraverso gli occhi di un francese, filtrata dallo sguardo di Christophe Mourey. La parola Euforika è stata una scelta non casuale, ma accuratamente studiata e selezionata per rivelare la reale intenzione dell’autore. Ossia descrivere come in fondo l’euforia sia di Napoli e Napoli sia Euforika nel senso greco dell’”io porto bene”. “Euforika” intesa come compenetrazione di anima e corpo, di sostanzialità e determinazione, di un moto indotto dalla ribellione che tanto caratterizza la città. È questa una parentesi necessaria da aprire per poter comprendere pienamente la collezione di opere su Napoli di Mourey. Che come in un fermo immagine riesce a trascrivere i ricordi di una passeggiata veloce per le vie del centro, di un giro in macchina nel traffico sul lungomare, come un frame di un racconto visivo. Diplomato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Rouen in Francia, disegna incessantemente tentando di ricalcare l’identità dell’humus che rappresenta non solo espressivamente, ma con un’attenta ricostituzione dell’oggettività, in un’ottica socioculturale.