Milano. Termina il 2020, inizia il 2021, su premesse non troppo dissimili da quelle dei mesi scorsi. L’Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi” è ancora in prima linea, cercando di non lasciare solo il suo pubblico, memore della splendida esperienza dei concerti online di dicembre, legati alla raccolta fondi “Le emozioni risvegliano la musica – #DonaEmozioni”.
E lo fa stavolta creando un portale che rappresenta l’Auditorium di Milano online, bacino in cui confluiscono, oltre ai nuovi contenuti online, tutti i contenuti finora condivisi: laVerdi inaugura un nuovo portale web.
Ad aprire le danze dei concerti disponibili su questa piattaforma nuova di zecca, venerdì 15 gennaio alle ore 21 (e disponibile anche in seguito, on demand), è Andrey Boreyko, Direttore russo classe 1957 di grandissima esperienza e di fama mondiale, fine conoscitore del repertorio e instancabile ricercatore di nuove, ineseguite pagine orchestrali che, grazie a lui, hanno potuto splendere nella loro inestimabile bellezza. La selezione di brani che Boreyko propone per questo appuntamento va a costituire un programma tutto russo, al centro del quale troviamo “Romeo e Giulietta” di Sergej Prokofiev, forse il balletto più significativo realizzato dal compositore, la cui composizione è datata 1936 e la cui prima esecuzione risale invece al 1938. Da questo balletto Prokofiev estrapola ben tre Suites orchestrali, le prime due, “op.64bis e op.64ter”, datate 1936, e la terza, “l’op. 101”, datata 1946. Tre raccolte che costituiscono una libera scelta di pezzi, non legata allo svolgimento della trama, ma accostati da criteri puramente musicali, basati su una contrapposizione netta tra le varie atmosfere espressive. Quella che sentiremo sulla Web TV de laVerdi sarà una selezione di brani dalle tre Suites orchestrali, dalla “Morte di Tebaldo”, dalla prima Suite, a “Romeo e Giulietta” prima della separazione, dalla seconda, fino alla felice “Danza mattutina”, dalla Suite n.3.
La partitura di “Romeo e Giulietta” può senz’altro rappresentare la composizione-simbolo del periodo di mezzo di Prokofiev, in cui il compositore riesce a trovare un esemplare equilibrio tra sonorità dure e asperità ritmico-melodiche con la necessità di un lirismo più marcato.
Una maestria che, potrebbe dirsi, Prokofiev affina grazie a ciò che impara durante gli anni degli Studi di Composizione al Conservatorio di San Pietroburgo. È proprio qui che il compositore studierà (seppur per breve tempo) con Anatoly Lyadov, che a San Pietroburgo insegna dal 1878, e autore dell’altro brano in programma per il concerto di venerdì 15 gennaio: “Nénie” (1910) perla orchestrale edita proprio nell’anno della sua scomparsa. Caratterizzata da un affascinante senso melodico e da un’orchestrazione semplice ed efficace, “Nénie” rappresenta un gioiello che fa ben intendere il suo retaggio di studioso di melodie popolari russe, che in Lyadov non risultano scevre da influenze occidentali. Questo compositore infatti, come nota Giacomo Manzoni nella sua celebre Guida all’ascolto della musica sinfonica, “può essere considerato come anello di congiunzione tra i rappresentanti della ‘scuola nazionale’ russa e la tendenza ‘occidentale’ rappresentata da Cajkovskij, Liapunov e Rachmaninov”.
Si inaugura il nuovo portale web dell’Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi” ospitando una delle stelle nel firmamento della direzione, un fine interprete di cui, proprio a proposito della sua lettura dell’opera di Prokofiev, è stato scritto: “Boreyko dimostra un’innata affinità con questo repertorio, ponendo estrema attenzione a ogni dettaglio di questa varia orchestrazione, unica nel suo genere”.