Genova. E’ nel cuore della città che si terrà la ventinovesima edizione di Antiqua, la mostra mercato di arte antica organizzata dalla Fiera di Genova. I Magazzini del Cotone al Porto Antico di Genova, l’area riqualificata da Renzo Piano in occasione dell’Expo’ del 1992, saranno il nuovo palcoscenico sul mare per gli antiquari italiani più prestigiosi ed esigenti. Il pubblico potrà apprezzare l’esposizione in tutta la sua interezza grazie a un percorso obbligato che lo guiderà dal grande foyer del piano terreno al piano superiore, con un elegante allestimento in grado di valorizzarne l’alta qualità.
Ad Antiqua sono esposti arredi di alta epoca, sculture, tappeti pregiati, dipinti a partire dal Seicento fino al Novecento, argenti e gioielli, sculture in marmo e lignee, ceramiche, vetri artistici. Quarantasette gli espositori presenti, a oggi; il 55% proviene da dieci regioni fuori Liguria, la Lombardia detiene il primato con circa il 20% regione, seguita dal Piemonte. Un incremento rispetto al 2018 a conferma del buon lavoro di rilancio avviato lo scorso anno quando Fiera di Genova ha assunto la gestione diretta della manifestazione puntando su un’attenta selezione degli espositori nel segno della qualità. Due le mostre collaterali realizzate all’interno della manifestazione, un “cannocchiale” su due grandi eccellenze di Genova: i Musei Civici e il Teatro Carlo Felice, simboli di una rassegna che ha l’obiettivo di creare un punto di raccordo fra il mercato dell’antiquariato e le istituzioni culturali del territorio.
Antiqua dunque apre sempre più alla città grazie al forte impegno delle istituzioni per una ricaduta sul tessuto economico e culturale. Un modo per incentivare maggiormente i visitatori e i turisti presenti a Genova ai quali si offrono maggiori opportunità per apprezzare le bellezze della città. Nei giorni di maggior afflusso il Comune sarà presente con servizi turistici aggiuntivi al fine di garantire un supporto informativo-turistico al pubblico della rassegna.
I dipinti sono uno dei punti di forza di Antiqua, grazie alla presenza di alcuni tra i migliori antiquari specializzati nel settore. L’offerta più ampia riguarda i pittori della tradizione ligure tra Otto e Novecento come Rambaldi, Lotti, Saccorotti, Zonaro, Fossati, Craffonara, divisionisti come Alberto Helios Gagliardo, un ottimo veneziano come Luigi Morgantin, e, risalendo nel tempo, comprende Bernardo Castello con “Allegoria dell’abbondanza”, fiamminghi come Cornelius de Wael con “Le sette opere di misericordia” e “Battaglia navale”, lo spagnolo Pedro Fernandez da Murcia detto lo “Pseudo Bramantino” con “Cristo Morto”. Rilevante, anche tra gli arredi, la tradizione genovese con un importante scrittoio “diplomatica” Luigi XV a tre cassetti, un tavolino da lavoro Luigi XVI con motivo di ghirlande e quadretto di paesaggio, un comodino Luigi XV con il caratteristico motivo del “Cuore”, una ribalta Luigi XVI con piedi a obelisco capovolto e un gueridon con teste di delfino. Di manifattura piemontese il comò a demilune della fine del Settecento, opera di Giuseppe Antonio Viglione, e la specchiera neoclassica con cornice in legno intagliato e dorato a mecca. Della stessa epoca, ma usciti dalle mani di sapienti artigiani lombardi, la coppia di comodini Luigi XVI finemente intarsiati. Tra le chicche da segnalare agli appassionati, la coppia di angeli in legno scolpito e dipinto, opera di Agostino Storace, datati 1750 circa, il “Trittico di delfini” della fine del XVII secolo in legno intagliato e dorato, proveniente dalla bottega di Filippo Parodi.
“I tesori nascosti dei Musei di Genova” è una selezione di sette pezzi di elevatissimo livello qualitativo, poco conosciuti dal grande pubblico, provenienti dalle collezioni dei Musei civici. Dalla tela di Valerio Castello, esponente di spicco del barocco genovese, “Madonna col bambino fra i santi Giovanni Battista e Giorgio” a due opere degli anni ’40 di Giovanni Governato, “Autoritratto” e “Danza Tragica”, dalla Carta del 1625, incisa su seta, della Riviera di Genova, firmata da Josè Chafrion, al bozzetto in bronzo di Giulio Monteverde della statua di Giuseppe Mazzini alla “Veilleuse delle civette”, una maiolica di Duilio Cambellotti, una delle figure più significative all’interno del panorama delle arti decorative italiane della prima metà del Novecento. I visitatori di Antiqua “assaggeranno” così il patrimonio di altissimo valore artistico, archeologico e storico custodito nel grande polo museale della città.
“Il Teatro viaggia nel tempo” ripercorre, attraverso una selezione di preziosi costumi e locandine d’epoca, la storia del Carlo Felice, uno dei principali teatri d’opera italiani, inaugurato per la prima volta nel 1828 e rinato nel 1991 con un progetto di Aldo Rossi dalle soluzioni architettoniche e tecnologiche all’avanguardia e con la conservazione del pronao e del portico, elementi del progetto originario di Carlo Barabino. Nel foyer d’ingresso della mostra saranno in esposizione sei preziosi costumi di scena, dalle nozze di Figaro alla Tosca, da Così fan tutte al kimono della Madama Butterfly, alla tunica del Gianni Schicchi e a due abiti di foggia settecentesca.
Sempre grazie alla collaborazione con il Teatro Carlo Felice, in occasione del vernissage a inviti di venerdì 25, il quartetto Paganini Sivori – formato da Eliano Calamaro, violino, Debora Tedeschi, viola e violino, Alberto Pisani, violoncello e Silvia Groppo alla chitarra – suonerà alcuni brani di Niccolò Paganini e Camillo Sivori.
Antiqua è anche l’occasione per alcune riflessioni sul mecenatismo. Ad “Aiuta l’arte e non metterla da parte”, sabato 26 gennaio alle 17.30, ne parleranno il direttore di Palazzo Ducale Serena Bertolucci, già direttore di Palazzo Reale, l’imprenditore e mecenate Alessandro Giglio, la storica dell’arte Anna Orlando e il presidente di Porto Antico di Genova Spa Giorgio Mosci, a moderare la giornalista Bettina Bush. Le possibilità introdotte dall’art bonus per le aziende e per i soggetti privati, lo spirito civico e l’amore per l’arte che hanno fino a oggi prodotto risultati insperati, saranno il punto di partenza di questo incontro, il cui obiettivo è contribuire alla diffusione di un “mecenatismo diffuso” che aiuti a preservare i capolavori del nostro Paese.
“Arte è donna?”, la domanda è il fulcro dell’incontro organizzato dai Lions Ge Sant’Agata A.V.B e GENOVA Alta Le Caravelle per martedì 29 gennaio alle ore 18. A parlarne sarà Anselmo Villata, esperto d’arte, manager culturale, critico, curatore, docente e giornalista autore di saggi sulla storia, la sociologia e l’analisi dell’arte.
Antiqua è aperta tutti i giorni da sabato 26 gennaio a domenica 3 febbraio, da lunedì a venerdì dalle 14 alle 20, nel fine settimana dalle 10 alle 20. Il biglietto d’ingresso costa 12 Euro, ridotto 8 Euro.