“Arte, cultura e impresa”, l’Orto Botanico di Napoli presenta un innovativo modello digitale

Napoli. Nell’Aula Magna dell’Orto Botanico di Napoli lo scorso 10 luglio si è svolto l’evento “Arte, cultura, impresa” organizzato da DWS, il modello innovativo di impresa digitale nato da un’idea di Vittorio Del Re e Francesco Mele, in collaborazione con la Fondazione E-novation presieduta da Massimo Lucidi, anche nella veste di moderatore della giornata.
Imprenditori, professionisti e artisti si sono incontrati per discutere di come sia possibile un connubio tra realtà diverse solo in apparenza.
“L’artista e l’imprenditore /professionista sono accomunati dalla identità di sguardo: sempre oltre per raggiungere gli obiettivi prefissatisi, non senza sacrificio”, ha sottolineato Giovanni Mangiacapra, pittore napoletano, presidente di “Connessioni Aps”, associazione culturale con sede a Napoli che promuove artisti ed esposizioni nazionali ed internazionali.
Le associazioni “Connessioni” e “Cratere” hanno contribuito all’evento, impreziosendolo anche con una mostra di 27 installazioni artistiche, create per l’occasione, in esposizione per tutto il mese di luglio e raccolte in una pubblicazione dal titolo appunto, Arte, Cultura, Impresa. Quasi uno slogan per Mangiacapra.
Il workshop ha preso il via con i saluti del Prof. Paolo Caputo, Presidente dell’Orto Botanico, che ha posto l’accento sulla natura scientifica dello spazio da lui diretto e della dott. Rossella Muoio, sua coordinatrice tecnica.
Il Giardino botanico di Napoli è una struttura dell’Università Federico II che fa parte della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali che però, a dispetto del nome, non è un semplice giardino, ma è molto più simile a un Museo Nazionale.
Presso l’Orto vengono svolte una vasta gamma di attività che vanno oltre la coltivazione e la presentazione a fini museali delle sue preziose collezioni.
Ospita, inoltre, manifestazioni d’arte e cultura, contribuendo alla vita culturale della città, realizzando così quella che viene definita la cosiddetta terza missione, non altro che un modo diverso di diffondere il sapere scientifico.
In quanto la sua missione principale resta pur sempre quella della ricerca, della didattica e della conservazione delle specie vegetali, in particolare quelle rare o a rischio di estinzione, di grande pregio è la Banca del Seme. Molte le testimonianze di coloro che hanno un business model in qualche modo legato all’arte e alla cultura.
Tra i molti intervenuti il TARÌ, rappresentato dalla dott. Floriana Marino, responsabile delle relazioni istituzionali, che ha detto: “È bello vedere come la creatività sia nel DNA dei napoletani”.
Basti pensare che lo stesso nome di questo centro orafo che raccoglie 400 aziende del Mezzogiorno deriva da una moneta antica diffusa nel Regno di Napoli fino all’età aragonese.
Poi, è stata la volta della Fondazione americana Renaissance che ha come obiettivo l’internazionalizzazione delle eccellenze italiane, per la quale è intervenuto l’antropologo Karl Wolfgruber, che ha parlato di un collegamento circolare tra Arte, Cultura e Impresa: “L’economia è possibile solo se rispetta la natura e la cultura, è il mezzo attraverso il quale si può realizzare un’impresa di qualità.”
Ancora, “Towards the Sun”, l’unica sede italiana a Parma della casa d’asta di Montecarlo “Hotel des Ventes” che mira a diventare il punto di riferimento del collezionismo non solo nostrano, inaugurata nel mese di marzo di quest’anno.
Ugo Biacchi, direttore generale, ha dichiarato: «La sede di Parma vuole essere non solo un luogo di commercio ma anche di sapere, dove poter consigliare venditori e investitori attraverso un discorso più ampio, avvicinando le persone per la loro passione ma anche per arricchire la loro cultura”.
Infine, merita di essere menzionato Mikrokapital “la banca per chi non può avere finanziamenti”, attraverso i canali tradizionali.
Insomma, il workshop del 10 luglio ha rappresentato un’occasione per sviluppare idee, coinvolgendo settori e professionalità che si completano e arricchiscono reciprocamente.

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