Verona. Dal 19 e fino ad oggi 28 settembre l’Arena di Verona sta ospitando uno show evento che rimarrà impresso nella memoria dei tanti spettatori che stanno partecipando: Claudio Baglioni sta realizzando i suoi concerti d’addio proprio nell’anfiteatro che lo ha visto protagonista per decenni e che anche in questa occasione si sta dimostrando la cornice perfetta per il suo ultimo capitolo live. “Questi otto concerti sono particolari perché segnano il mio commiato da questo mondo fantastico”, ha dichiarato il cantautore 73enne in queste prime date, non nascondendo al proprio pubblico una sincera e palpabile commozione.
La risposta dei fan è stata altrettanto emotiva: molti di loro lo seguono da oltre 50 anni, sin dal successo del 1972 con “Questo piccolo grande amore”, un brano che ha segnato la vita di intere generazioni che oggi sono incredule al solo pensiero che – dopo questi ultimi show – non rivedranno più Baglioni su un palco.
Il cantautore ha aggiunto di avere una grande fortuna, quella di “fare un lavoro straordinariamente appagante e bello” e che per questo deve ringraziare tantissime persone, a partire da chi ha scelto di essere presente a festeggiare con lui durante questi ultimi appuntamenti veronesi.
Nel corso di queste serate Baglioni ha regalato ai fan tutta la sua passione ed energia, non a caso questa ultima serie di show sono intitolati “aTUTTOCUORE plus ultra”, una formula linguistica che rispecchia proprio la dedizione e il trasporto emotivo dell’artista nel chiudere la sua carriera in grande stile; nonostante infatti siano passati ormai 50 anni dalla sua prima volta in Arena, il cantautore romano ha portato sul palco la forza e l’intensità di allora, accompagnato dal suo compagno di sempre, il pianoforte, che ha restituito ad ogni nota e ad ogni parola ancora più significato.
Lo spettacolo che Baglioni sta proponendo però non è “solo” un concerto: ogni replica è una vera e propria esperienza multisensoriale, arricchita da un’orchestra di 21 polistrumentisti e da un coro che, ispirato alla tragedia greca, ha dato vita a suggestivi momenti teatrali. A rendere ancora più scenografica l’esperienza ci hanno pensato ballerini, performer e un sapiente uso delle luci, che ha creato giochi visivi capaci di amplificare l’impatto emotivo di ciascuno dei brani in scaletta. Baglioni ha persino sfoggiato alcune delle iconiche giacche indossate nel corso della sua carriera, regalando ai fan un tuffo nel passato e ricordando loro i momenti che hanno segnato il suo percorso.
Grazie agli oltre 38 brani proposti, 80 performer, 550 costumi e un’impressionante messa in scena che prevede l’utilizzo di 450 corpi illuminanti per creare atmosfere uniche, il concerto assume le dimensioni di un’opera teatrale, un’esperienza immersiva in cui musica, danza e arti visive si fondono in un evento unico.
Le ultime date in programma rappresentano un tassello del lungo commiato di Claudio Baglioni dai grandi palchi, un percorso che ha già toccato oltre 500 mila spettatori in tutta Italia, da Palermo a Torino, passando per Roma e Milano.
Nonostante le dimensioni e i grandi numeri, “aTUTTOCUORE” riesce sorprendentemente a mantenere vicinanza e intimità con il pubblico presente: ogni piccolo dettaglio, ogni movimento o gesto è in grado di generare una connessione unica tra artista e spettatori, che si fondono in un unico abbraccio, nella speranza che duri ancora un po’.