Milano. Martedì 7 febbraio torna al Teatro Studio Melato “Carbonio”, scritto e diretto da Pier Lorenzo Pisano. Il testo dello spettacolo, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano e in scena fino al 26 febbraio, ha vinto il 56° Premio Riccione per il Teatro. Ne sono interpreti Federica Fracassi, Mario Pirrello e Pier Lorenzo Pisano. Le scene sono firmate da Marco Rossi, le luci da Gianni Staropoli, i costumi da Raffaella Toni.
“Carbonio” sarà in tournée al Teatro Coliseo di Buenos Aires dal 3 al 5 marzo, nell’ambito del FIBA-Festival Internacional de Buenos Aires.
È avvenuto il primo incontro ravvicinato con una forma di vita aliena, caratterizzata dalla particolarità di non essere composta da molecole di carbonio, la sostanza alla base della vita sulla Terra.
Non vi sono dubbi sulla veridicità di questo evento straordinario. Non è il solito video sgranato fatto con una telecamerina: l’hanno visto tutti, centinaia di persone, è documentato, con dovizia di dettagli, dalle foto e dai video che abbondano sui social.
L’attenzione si concentra, quindi, sulla relazione tra i protagonisti, sul dialogo serrato, dalle movenze investigative, tra la donna incaricata di verificare l’accaduto e l’uomo che ha vissuto l’esperienza.
“Carbonio” procede lungo due binari che corrono intersecandosi di continuo: la conversazione/interrogatorio, che mette a confronto, al centro della scena, in un incessante moto circolare, Federica Fracassi e Mario Pirrello, e il commento ‘periferico’ e ironico, affidato allo stesso Pisano e idealmente rivolto al pubblico, di alcune delle immagini mandate in orbita sulle sonde Voyager, ambiziosa e ingenua rappresentazione dell’umanità ad uso di un ipotetico osservatore universale. “Carbonio”, sovrapponendo la propria struttura concentrica al cerchio scenico dello Studio, in un’idea di circolarità che richiama continuamente il Disco d’Oro, il Golden Voyager Record, simbolo stesso dello spettacolo, è un vortice di divertimento fantascientifico, ambigua oscillazione tra smarrimento e presunzione nell’affacciarsi dell’essere umano all’infinito, intima paura del confronto con l’altro; ma soprattutto, “Carbonio” è una delicata meditazione sulla necessità della narrazione per ricucire le lacerazioni delle nostre storie e ricomporle cercando disperatamente un finale nuovo e diverso, contro il dolore.
Il testo, già tradotto in inglese e in tedesco, vincitore del 56° Premio Riccione per il Teatro, è pubblicato da ilSaggiatore nella collana editoriale del Piccolo.