Roma. Il Patto per le Arti Performative – P.A.P. organizza lunedì 1 marzo alle ore 14.30 il convegno “CHIAMATA ALLE ARTI”. L’incontro si svolgerà su piattaforma ZOOM e in contestuale diretta Facebook sulle pagine delle associazioni costituenti il Patto e sulla pagina dell’agenzia Ag Cult, media partner dell’evento.
Il P.A.P. è un coordinamento di federazioni, associazioni e formazioni indipendenti di Teatro, Musica e Danza, Circo e Spettacolo Urbano e nonché lavoratori dello spettacolo formato con l’intento costruttivo di creare un percorso comune e collaborare alla realizzazione di una nuova politica culturale del Paese.
La pandemia non ha fatto altro che acuire problemi sistemici, sul tavolo del MiBAC e dei decisori politici da molto tempo. Problemi che non possono più essere rinviati o peggio ignorati. Le emergenze più urgenti che il P.A.P. evidenzia investono tre ambiti fondamentali:
1) Gestione dell’Emergenza: Lo sforzo di programmazione richiesto dal D.M. 31/12/2020 (FUS 2020-2021) risulta insostenibile per le varie categorie dei soggetti FUS e, in particolar modo, per le nuove istanze. Arrivati a fine febbraio ci viene comunicata la data di riapertura del 27 Marzo senza aver prima immagino azioni che potessero riportare il pubblico a frequentare i nostri spazi. Questa condizione rende impossibile il raggiungimento dei requisiti minimi richiesti.
2) Redistribuzione delle risorse verso i territori: pur sostenendo l’efficacia di una politica nazionale in ambito culturale, riteniamo che una distribuzione dei contributi pubblici su base territoriale sia necessaria, se non si vuole assistere alla definitiva estinzione della cultura di prossimità. Il rilancio di tutta la rete culturale degli operatori artistici, con il coinvolgimento di Regioni e Comuni, è quindi per noi prioritaria.
3) Riforma della legge sullo Spettacolo dal Vivo: è assolutamente necessaria una ridefinizione dei princìpi e delle relative norme che regolano l’intervento economico delle Istituzioni a favore dello Spettacolo dal Vivo, abbandonando l’attuale FUS, per creare un nuovo Fondo Unico per le Arti Performative, in accordo con le Regioni e Comuni italiani.
Sono invitati al dibattito i membri delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, il Ministro e gli alti rappresentanti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, la Conferenza delle Regioni, l’ANCI e i rappresentanti del P.A.P.
Aderiscono al Patto per le Arti Performative: ANAP (Associazione Nazionale Arti Performative); APS (Libera Associazione Lavoratori Spettacolo); CeNDIC (Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea); Condas (Comitato Nazionale Danza Arte Spettacolo); Esibirsi società cooperativa; Fed.It.Art. (Federazione Italiana Artisti); Forum Nazionale per l’Educazione Musicale; Indies (La Casa della Musica Indipendente); MVS (Movimento Spettacolo dal Vivo); SIEDAS (Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo); StaGe! (Stati Generali Musica Indipendente ed Emergente); Tavolo Permanente delle Federazioni Bandistiche Italiane; UTR (Unione Teatri di Roma).