Napoli. Una proposta aperta in tutte le direzioni, tra innovazione e tradizione, titoli poco frequentati e grande repertorio, rigorose letture registiche contrapposte a chiavi interpretative che scardinano i canoni della tradizione, direttori di solida e acclarata fama accanto a giovani e sicure promesse.
In uno spettro assai ampio di proposte, testimonianza del fermento creativo e produttivo del San Carlo (quindici titoli d’opera per un totale di settantasei recite, cinque produzioni di danza per ventisei alzate di sipario, ventidue concerti per trenta spettacoli tra musica sinfonica e da camera, per un totale complessivo di 132 performances), è facile trovare nella Stagione 2019/2020 accanto alla inquietante e ombrosa Dama di Picche di Čajkovskij, opera inaugurale diretta dal Direttore Musicale del San Carlo Juraj Valčuha, le più tradizionali Tosca e Norma, per poi passare alla musica contemporanea di Ludovico Einaudi che su libretto di Colm Toibin proporrà la sua nuova opera Winter Journey realizzata dal San Carlo in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo. Ma subito dopo si torna a un capolavoro assoluto di tutti i tempi, il mozartiano Flauto Magico, e con un salto in avanti di quasi duecento anni a L’amore delle tre melarance, magistrale parodia delle convenzioni del melodramma ottocentesco di Sergej Prokof’ev. Ancora il teatro musicale del ‘700 con La Serva Padrona di Giovanni Paisiello nella orchestrazione di Ottorino Respighi, Il Maestro di Cappella di Domenico Cimarosa (regia di Mariano Bauduin) tra cui si incastonano I Puritani opera che Vincenzo Bellini scrive aprendosi sempre più agli influssi dell’estetica romantica. Dopo uno storico allestimento di Aida a firma di Mauro Bolognini per la regia, e del celebre scultore Mario Ceroli per la scenografia, il sipario si leverà su La Rondine titolo poco frequentato di Giacomo Puccini. Dopo Carmen di Bizet si cambia genere musicale: di scena l’operetta, La Vedova allegra capolavoro di Franz Lehár dove si possono ascoltare mirabili pagine melodiche unite a un raffinato uso dell’orchestra. Si torna a un più austero Maometto II – diretto da Diego Fasolis per la prima volta al San Carlo – una delle opere serie che Gioachino Rossini scrisse a Napoli, e qui rappresentata esattamente duecento anni fa. Maometto II sarà eseguito in forma di concerto.
Si chiude con Traviata, nel collaudatissimo allestimento per la regia di Lorenzo Amato, le scene di Ezio Frigerio e i costumi di Franca Squarciapino.
La promessa di un progetto creativo si mantiene anche nella scelta dei registi. Il Teatro San Carlo chiama in scena non solo i nomi più illustri della regia internazionale, ma le personalità più diverse per i percorsi stilistici operati e soprattutto apre il palcoscenico alle nuove generazioni dei registi più interessanti.
Si parte, dunque, l’11 dicembre con La Dama di Picche allestimento a firma di Willy Decker acclamato regista della recente Kabanova opera applaudita da pubblico e critica. Emerso sulla scena internazionale in un lasso di tempo brevissimo come una delle personalità più interessanti Damiano Micheletto è regista, invece, della Vedova Allegra – diretta da Nick Davies – nell’allestimento del Teatro dell’Opera di Roma. Atmosfere lunari, continue opposizioni tra il bianco e nero, il vuoto e il pieno saranno I Puritani dello spagnolo Emilio Sagi diretti dalla sicura mano di Gabriele Ferro. Due le regie di Roberto Andò: il mozartiano Flauto magico, nell’allestimento del Teatro Regio di Torino dove il regista esalta l’aspetto di elegante ma popolare al tempo stesso leggerezza dell’opera e la contemporanea Winter Journey diretta da Carlo Tenan. Così come il bravo Lorenzo Mariani firmerà la nuova produzione de La rondine di Puccini diretta da Valčuha, e di Lorenzo Amato oltre alla Traviata viene riproposta la belliniana Norma sempre per le scene di Ezio Frigerio.
Una importante vetrina si apre sulla “nuova scena” registica. Tosca, seconda opera in cartellone e nuova produzione del Teatro di San Carlo, che già porta con sé una preziosità, ovvero le scene di Mimmo Paladino, sarà affidata a un giovane ma già affermato Edoardo De Angelis, regista, sceneggiatore, autore, produttore cinematografico che proprio al San Carlo affronta la sua prima regia lirica. Sul podio il gradito ritorno di Donato Renzetti.
Alessandro Talevi, invece, giovane e talentuoso regista sudafricano, applaudito dalle platee internazionali e italiane, sarà impegnato nella ripresa della sua già apprezzata regia de L’Amore delle tre melarance presentata con grande successo al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
Ancora un giovane ma già affermato regista, per un titolo del grande repertorio: Michele Sorrentino Mangini che affronterà Carmen di Georges Bizet. Un’esperienza, quella del napoletano Michele Mangini che ha maturato, inoltre, nella prosa e nel cinema; è anche autore di cortometraggi presentati nei più importanti festival nazionali e internazionali.
Di altissimo livello e assai variegata nella scelta degli interpreti e dei programmi, la Stagione Sinfonica che, accanto all’Orchestra e al Coro del Teatro San Carlo, ospiterà anche rinomate compagini della scena musicale mondiale, con i direttori più celebri.
Il potenziamento della Stagione Sinfonica è reso anche grazie a Concerto d’Imprese, progetto – arrivato al suo secondo anno di vita – sostenuto da un gruppo di eccellenze imprenditoriali del territorio campano (Ambrogio Prezioso per Aedifica / Brin 69 Srl | Gruppi Prezioso e Di Luggo, Fulvio Scannapieco e Vittorio Genna per ALA Advanced Logistics for Aerospace, Carlo e Michele Pontecorvo per Ferrarelle Spa, Simone e Andrea Finamore per SIAP Srl, Philippe Foriel-Destezet per Philippe Foriel-Destezet, Marco Zigon per Getra Spa, Francesco Tavassi per TEMI Spa per GLS, Gianluca Isaia per Isaia Spa, Massimo, Luca e Pietro Moschini per Laminazione Sottile Spa, Costanzo Janotti Pecci per Palazzo Caracciolo Spa, Pasquale Ranieri per Ranieri Impiantistica Spa, Gianfranco D’Amato per Seda Spa) che hanno unito le forze per implementare interventi di sostegno all’attività del Teatro.
Atteso ritorno è quello di Zubin Mehta che a settembre sarà al Teatro San Carlo con la Israel Philharmonic Orchestra con un programma che impagina musiche di Haydn e Berlioz.
Cinque i concerti diretti dal Direttore Musicale Juraj Valčuha, che attraversano un repertorio che da Ligeti, a ritroso arriva sino al rossiniano Stabat Mater per soli, coro e orchestra; maestro del Coro Gea Garatti Ansini. In uno dei concerti diretti da Valčuha per la prima volta suonerà al Teatro San Carlo il giovane pianista Alexander Malofeev.
Grandissimo ritorno sarà quello di Riccardo Muti a gennaio 2020 con la Chicago Symphony Orchestra e a novembre 2020 con l’Orchestra del San Carlo. In quest’ultimo il Maestro farà un omaggio a Saverio Mercadante nel 150° anniversario della morte. E sempre a Mercadante sarà dedicato un concerto diretto da Francesco Ommassini.
Di grande rilevanza i concerti di Neeme Järvi, con al pianoforte il possente Denis Matsuev, il ritorno a febbraio 2020 di un altro illustre direttore come Daniele Gatti, e sempre a febbraio altra prestigiosa presenza sarà quella di Dennis Russel Davies con i Neue Vokalsolisten Stuttgart. Per le grandi orchestre a marzo sarà la volta della Budapest Festival Orchestra diretta da Ivan Fischer, con la violinista Patricia Kopatchinskaja, celebre non solo per il suo straordinario virtuosismo, ma anche perché ama esibirsi a piedi nudi. Ancora tante straordinarie formazioni arricchiscono il cartellone della Stagione Sinfonica: a febbraio arriva la Camerata Salzburg, ad aprile sarà di scena una tra le compagini di musica barocca più rinomate, l’Akademie für Alte Musik che con il Rias Kammerchor – diretti da Justin Doyle – saranno interpreti della grandiosa Passione secondo Matteo di Johannes Sebastian Bach, l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, fondata da Riccardo Muti, che vedrà David Fray impegnato nella duplice veste di direttore e pianista. Sempre per i grandi interpreti il ritorno del pianista Roberto Cominati e il francese Jean-Yves Thibaudet dedicherà il suo concerto debussyano al suo illustre Maestro Aldo Ciccolini a cinque anni dalla scomparsa.
Un vero gioiello si incastona in questa nutrita e appassionante Stagione Sinfonica: il celebre mezzosoprano statunitense Joyce DiDonato che arriva al Teatro San Carlo con un concerto che inanella le migliori perle del melodramma barocco da Monteverdi, a Gluck a Handel a Purcell.
Per le giovani promesse a ottobre 2020 i violinisti Oleksandr Pushkarenko, Riccardo Zamuner e Francesco Maria Navelli.
Completano il ritorno del direttore Josep Pons con la violinista Leticia Moreno e James Feddeck alla testa dell’Orchestra del Teatro di San Carlo.
Cinque titoli di richiamo, per una Compagnia giovane e in grande forma, che si confronta con la tradizione e le tendenze della scena contemporanea. La Stagione di Danza 2019 / 2020 del Teatro di San Carlo si muove, infatti, in perfetto equilibrio tra repertorio classico, con balletti come Lo Schiaccianoci, Don Chisciotte e Cenerentola, e la danza di oggi. Per le nuove creazioni il Balletto del Teatro di San Carlo affida a Juliano Nunes la coreografia di Amadè, spettacolo ispirato a Wolfgang Amadeus Mozart. Così le nuove produzioni Come un respiro/Bolero, la prima su musiche di Handel per la coregrafia di Mauro Bigonzetti, e la seconda su coreografia di Giuseppe Picone, Direttore del Balletto del San Carlo.
Una programmazione che conferma l’impegno del Teatro di San Carlo nel valorizzare l’eccellenza del Corpo di Ballo fiore all’occhiello del Massimo napoletano che continua ad ottenere in Italia e nel mondo risultati importanti.
Il San Carlo e un Teatro sempre proiettato all’esterno, e anche quest’anno conferma i numerosi impegni nazionali e sovranazionali.
A giugno Lacco Ameno-Ischia, ospiterà Pulcinella, di Igor Stravinskij con il Balletto del Teatro di San Carlo per la coreografia di Giuseppe Picone. Lo spettacolo sarà ospitato, inoltre a settembre nel Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa di Portici. Il 30 giugno l’Orchestra del Teatro di San Carlo diretta da Juraj Valčuha inaugurerà il Festival di Ravello – con cui il San Carlo ha avviato un rapporto di sinergia istituzionale e artistica. In programma musiche di Martucci e Wagner. L’Orchestra tornerà a Ravello il 18 luglio sempre con Valčuha sul podio con un programma dedicato a Rota, Williams e Gerhwin.
Ad agosto per Matera Capitale Europea della Cultura, Il Teatro San Carlo presenterà Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni diretta sempre da Valčuha per la regia di Giorgio Barberio Corsetti.
A ottobre 2019 prestigioso appuntamento per il Coro del Teatro di San Carlo che inaugurerà la Stagione Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nel Requiem “Grande Messe des morts” di Berlioz, diretta da Antonio Pappano.
Ad aprile il Duomo di Orvieto ospiterà l’Orchestra e il Coro del San Carlo per il Concerto di Pasqua dopo le partecipazioni del 2018 col Mosè di Rossini e del 2019 con il Requiem di Verdi.
Il concerto è registrato dalla Rai e trasmesso la sera del venerdì santo in eurovisione dopo la Via Crucis del papa al Colosseo.
Importanti appuntamenti sovranazionali attendono il Teatro di San Carlo: nel 2020 l’Orchestra sarà ospite del Festival di Pentecoste di Salisburgo e nel 2021 una grande tournée in Cina con il Maestro Zubin Mehta.