Genova. Salutare il nuovo anno con una musica benaugurante, positiva e leggiadra, come quella dei valzer di Strauss. È una tradizione che anche il Teatro Carlo Felice rispetta, ma che, al tempo stesso, rinnova. Mercoledì 1 gennaio 2020 alle ore 16, infatti, sul palcoscenico della fondazione lirico-sinfonica genovese verranno eseguite pagine immancabili in un Concerto di Capodanno come l’Ouverture dal “Pipistrello” e “Sul bel Danubio blu” di Johann Strauss II, ma non alla viennese. Bensì “alla Janoska”, ovvero secondo quello stile inconfondibile che contraddistingue i tre fratelli Ondrej Jánoška, Roman Jánoška (violino), František Jánoška (pianoforte) e il loro cognato Julius Darvas (contrabbasso), che per l’occasione suoneranno insieme all’Orchestra del Teatro Carlo Felice, diretta da Jakob Brenner, in un programma dal titolo “Janoska Style goes Symphonic”. Con la partecipazione speciale del quarto fratello Jánoška, Arpád, cantante.
Come definire quello che la critica, colpita dalla fantasia creativa del quartetto di Bratislava, ha chiamato “Janoska Style”? Non è facile e lo stesso Janoska Ensemble si rifiuta di etichettarlo. Si tratta di una sintesi originale tra la musica classica (che rimane la fonte d’ispirazione principale), il jazz, la musica latina, la musica popolare slovacca, il pop. E qualunque altro spunto musicale che la sensibilità dello Janoska Ensemble senta adatto ad entrare con naturalezza nelle sue improvvisazioni e nei suoi arrangiamenti.
“Fin da quando eravamo piccoli – spiega Ondrej – suoniamo tutti i giorni e preferibilmente insieme. Musicalmente siamo così legati, che spesso intuiamo ciò che l’altro sta per suonare!» Il risultato è una musica che fonde le note scritte, certe e immutabili della classica, con le trovate imprevedibili dell’improvvisazione. Un percorso che, iniziato nell’infanzia, è culminato nel CD della Deutsche Grammophon Janoska Style, uscito nel 2016. E che così riassume Julius Darvas, contrabbassista di formazione accademica rigorosa: «Vogliamo restituire alla musica classica l’arte dell’improvvisazione, che è andata persa, ma che ad esempio in epoca barocca era ancora una pratica comune per ogni musicista”.
Oltre ai due brani di Strauss, il programma del concerto prevede la “Sinfonia n. 1” di František Jánoška, sorta di poema sinfonico intitolato “Impressions along the Danube”, diviso in tre parti ciascuna dedicata a una città toccata dal Danubio (Bratislava, Vienna, Budapest). E inoltre, “Cole over Beethoven,” sempre di František, dove “Night and Day” di Cole Porter incontra a sorpresa la Sonata “al chiaro di luna” di Beethoven, “Oblivion” di Piazzolla in un arrangiamento raffinatissimo e “Paganinoska”, una scatenata e caleidoscopica improvvisazione sul “Capriccio n. 24” di Paganini composta dall’intero Ensemble.