Grosseto. Dal 25 giugno e fino al 15 novembre, l’acqua, l’oro blu, diventa protagonista della mostra a cielo aperto diffusa nel centro storico di Grosseto con “Conversations with Blue Gold” dell’artista e fotografo svizzero Giacomo “Jack” Braglia, a cura di Beatrice Audrito: sei grandi sculture, realizzate con la tecnica innovativa del wrapping, per raccontare l’emergenza idrica.
Un’incursione artistica che accompagnerà i visitatori, gli abitanti e i turisti in un percorso di consapevolezza, in cui Braglia – già protagonista della 58ma Biennale di Venezia con la mostra #MayYouLiveToHelpWalkers – dà corpo alla fotografia tradizionale trasformando i suoi scatti in sculture e installazioni tridimensionali grazie a supporti fotografici alternativi: busti in gesso, scudi, bocche classiche e piramidi che riveste di immagini fotografiche per permettere alla fotografia di conquistare la terza dimensione, superandone i limiti.
Tredici sono le foto scelte per raccontare un tema d’attualità e ambiente: tredici foto che, raccontando la ricchezza dell’acqua e la sua importanza, ne dimostrano il rischio della scarsità, coinvolgendo il visitatore sul tema dell’oro blu, la riserva di acqua potabile presente sul nostro pianeta, al fine di sensibilizzare il pubblico ad un consumo responsabile di acqua. Una riflessione urgente, oggi più che mai di grande attualità, che pone l’attenzione sul nostro presente: un momento storico senza precedenti in cui la siccità ha messo in ginocchio il pianeta terra.
“Conversations with Blue Gold” si sviluppa in un percorso di sei grandi sculture a cielo aperto, disseminate tra le vie del centro storico di Grosseto – tra Piazza Dante e il Giardino dell’Archeologia -, una città che nel corso dei secoli ha avuto un rapporto molto complesso con l’acqua. È così che si dispiega il racconto di Braglia. Nelle sue opere, immagini fotografiche dai colori accesi, scattate durante i suoi viaggi, prendono corpo aderendo perfettamente a bocche classiche, scudi e altre forme scultoree ispirate al periodo ellenico. Le opere rievocano lo spirito delle “Conversations” (Conversazioni), il titolo che l’artista ama dare alle sue mostre per sottolineare la necessità di aprire un dialogo con il fruitore. L’artista mette così a punto una nuova narrazione visiva condotta servendosi di medium diversi come la fotografia, la scultura, il colore. Un invito a riflettere sul rapporto uomo-natura, sui nostri comportamenti quotidiani e sulla necessità di abbracciare uno stile di vita più sostenibile.
“Conversations with Blue Gold” è, infatti, il frutto dell’ultima fase di ricerca dell’artista. Il tema della scarsità idrica e dell’utilizzo consapevole delle risorse naturali, così come il concetto di sostenibilità, diventano fulcro dell’indagine di Braglia: tematiche di cui l’artista si occupa da sempre, raccontando le contraddizioni del nostro tempo attraverso il suo obiettivo fotografico grazie ad una ricerca al confine tra fotografia e scultura. “Conversations with Blue Gold” arriva, infatti, dopo “Conversations with Emotional Journeys” presso Il Battistero di Velate (Varese) e l’ADI Design Museum di Milano (2022), “Conversations with Sustainability”, in occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura 2021, e “Conversations with a Changing World” a Lugano e Forte dei Marmi (2020).
Il progetto espositivo è promosso dalla Città di Grosseto e dalla Fondazione Gabriele e Anna Braglia, con il Patrocinio della Regione Toscana.
Arte e ambiente si incontrano: la Fondazione “Gabriele e Anna Braglia” e l’artista supportano il progetto di salvaguardia dell’ambiente marino contro la pesca a strascico promosso da La Casa dei Pesci di Talamone, con una donazione di 5.000 €. Grazie a questo gesto, l’Associazione potrà mettere in mare un nuovo blocco scultoreo che andrà a implementare il “Museo a mare aperto” di sculture già collocate sott’acqua, a difesa dell’habitat naturale marino.
Classe 1996, Giacomo “Jack” Braglia è un giovane artista e fotografo svizzero. Appassionato d’arte fin da bambino, oggi la sua ricerca affronta temi di grande attualità come la riscoperta di culture e continenti lontani, la migrazione dei popoli, l’inquinamento dei mari, lo sfruttamento delle risorse naturali e il cambiamento climatico. L’artista supera il medium fotografico mettendo a punto una ricerca interessante al confine tra fotografia e scultura. Servendosi di una tecnica innovativa, l’artista dà corpo alla fotografia tradizionale utilizzando supporti fotografici alternativi realizzati in acciaio, gesso e resina, permettendo alla fotografia di conquistare la terza dimensione, superandone i limiti. Giacomo “Jack” Braglia è stato protagonista di numerose mostre personali a Londra, Venezia e Cortina d’Ampezzo. Ha partecipato alla 58ma Biennale di Venezia con la mostra #MayYouLiveToHelpWalkers; sempre a Venezia, con lo scultore Helidon Xhixha ha progettato la grande scultura ambientale “The Twin Bottles: Message in a Bottle”, per sensibilizzare il pubblico sul tema della dispersione della plastica nei mari. Tra le sue mostre personali più importanti: “Conversations with a Changing World”, progetto di scultura ambientale sulla salvaguardia dell’ambiente presentato nel 2020 a Forte dei Marmi e poi ospitato dalla città di Lugano (Svizzera). La personale “Conversations with Sustainability”, nel 2021 in occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura, la partecipazione a Bad RagARTz, Festival di scultura triennale di Bad Ragaz (Svizzera), con sculture realizzate in collaborazione con l’artista Kelly Halabi, la Triennale di Maroggia e la rassegna OpenArt, Roveredo (Svizzera). A settembre 2021 partecipa al Fuorisalone con una mostra all’Acquario Civico di Milano e, a giugno 2022, espone all’ADI Design Museum di Milano, in collaborazione con l’Associazione Culturale Plana. Nel settembre 2022 presenta la personale “Conversations with Emotional Journeys” presso Il Battistero di Velate (Varese) e, nel marzo 2023, “Conversations with Sustainability” al Fiore di Pietra, Monte Generoso (Svizzera).