Modena. Martedì 29 e mercoledì 30 gennaio, al Teatro delle Passioni di Modena, l’ultimo spettacolo di e con Febo Del Zozzo, dal titolo “Dentro le cose”, prodotto da Laminarie.
La compagnia sceglie di confrontarsi con alcune figure esemplari, “vite di un’altra fibra”, di cui si indaga la radicalità del pensiero e delle opere, nel desiderio di approfondire il percorso realizzato negli scorsi anni intorno ad autori che, con la coerenza delle loro vite e il rigore delle loro opere, hanno aperto spiragli nel vortice rumoroso in cui stiamo.
Le figure in questione sono Jackson Pollock, protagonista dell’action painting e artista fondamentale nella storia dell’arte del Novecento; lo scrittore russo Varlam Šalamov che visse diciassette anni in un gulag siberiano; Constantin Brancusi, considerato uno dei più grandi scultori dell’arte novecentesca, che all’inizio del ‘900 percorse l’Europa con l’obiettivo di raggiungere Parigi, il centro della vita artistica Europea.
“Dentro le cose”, infatti, nasce dall’unione di diversi momenti estratti dai precedenti lavori della compagnia (“Proiezione Verticale – avvicinamento a Constantin Brancusi 2012, Jackson Pollock – l’azione non agente 2008, Esagera – dedicato a Varlam Šalamov 2000”) che dialogano tra loro nella sintesi di strutture scenografiche, azioni performative, suoni e testi che prendono così nuova vita “dentro le cose”.
Attraverso azioni inedite e attraverso il montaggio di meccanismi realizzati per produzioni precedenti, “Dentro le cose” tenta un nuovo punto di vista sul linguaggio scenico a partire dalla materia, dai dispositivi scenici utilizzati per visualizzare il senso della nuda azione.
La performance mette in dialogo azioni e suoni in una sintesi precisa e irriducibile incitata dal rapporto con gli oggetti. In scena un attore solo in una disputa con le figure e la materia nella ricerca di un tempo e di un ritmo diversi, nonché in lotta con l’imprevisto e la difficoltà.