Roma. Dal 29 agosto al 5 settembre torna con il suo programma il festival curato dall’Associazione Culturale Teatroinscatola, “Di là dal fiume”, giunto alla quarta edizione: esperienze culturali insolite, gratuite e diffuse in luoghi ogni volta differenti, con particolare attenzione al XII Municipio di Roma.
Musica, incontri, installazioni, proiezioni, presentazioni libri, mostre, fotografia, blitz urbani e biciclettate in undici location, cui si aggiunge quest’anno un programma di visite guidate presso quattro edifici di culto.
La “sfida” del festival è quella di portare in spazi ordinari eventi di qualità, nell’idea di fondo che il riuso di strade, edifici, piazze e aree della città mediante l’interazione con le arti possa creare inediti luoghi di relazione, dove la fruizione dell’evento da parte dello spettatore è spesso casuale. Questo si è verificato nelle precedenti edizioni con importanti artisti legati al mondo della sperimentazione, come Nanni Balestrini, Alvin Curran, Carlo Quartucci, Pippo Di Marca, che sono saliti su autobus e battelli, hanno attraversato stazioni di treni, gallerie d’arte o mercati rionali, sono entrati in centri sportivi, piscine, studi d’artista o anche in semplici caffetterie regalando al pubblico esperienze culturali che hanno ridefinito la tradizionale fruizione artistica dell’evento, esaltandone il carattere temporaneo, effimero, irripetibile e riuscendo a raccontare nuove, infinite possibilità dei perimetri urbani o riscoprire luoghi poco conosciuti o ormai poco frequentati.
Al centro della nuova edizione ci sarà il tema del dialogo interreligioso e interculturale, anche attraverso l’arte e l’architettura. Roma non solo è la città con più chiese al mondo, più di novecento (tra queste capolavori dell’architettura contemporanea come quella progettata da Richard Meier a Tor Tre Teste) ma ospita anche la Moschea più grande d’Europa (progettata da Paolo Portoghesi), il Tempio Buddista Cinese più grande d’Europa (anche la raffinata pagoda lignea progettata da importanti architetti di Taiwan si trova in una periferia romana) e la Sinagoga (tra le più grandi del vecchio continente).
Il festival, che ha avuto un’anticipazione a giugno in occasione della Festa della Musica 2021 con un concerto di Francesco Cuoghi e Maurizio Barbetti presso la Chiesa Santo Volto di Gesù, progettata dagli architetti Piero Sartogo e Nathalie Grenon, con opere di Mimmo Paladino, Eliseo Mattiacci, Carla Accardi, Chiara Dynys al suo interno, apre la sua settimana di programmazione domenica 29 agosto alle ore 11.00.
A fare da colonna sonora in questo viaggio tra i luoghi di culto e le religioni che uniscono e dividono popoli e culture saranno alcuni musicisti dell’Orchestra di Piazza Vittorio nel desiderio di trovare una traduzione musicale a quel dialogo interculturale e interreligioso ispiratore del festival. I musicisti dell’Orchestra di Piazza Vittorio proporranno nel corso del festival in veste acustica, da soli o in micro formazioni, il loro repertorio di canzoni e brani strumentali. Canzoni nella loro forma embrionale e intima, nucleo centrale delle produzioni originali dell’Orchestra stessa. Oltre al blitz inaugurale durante il Mercato domenicale di Porta Portese, si esibiranno anche in due concerti con una micro formazione dell’Orchestra di Piazza Vittorio: Une Ile en Bois martedì 31 agosto davanti al Portico d’Ottavia e Stanna mercoledì 1 settembre nello spazio esterno della Chiesa Parrocchiale di Dio Padre Misericordioso (Le Vele di Richard Meier).
Lunedì 30 agosto presso la sala Benedetto XIII via di San Gallicano, Comunità di Sant’Egidio, il festival avrà come ospite il fotografo Francis Meslet con un’esposizione installativa di una selezione di opere in grande formato (che lo spettatore potrà scegliere e prendere gratuitamente) tratte dal nuovo libro “Chiese abbandonate”. Tra il 2012 e il 2020 Francis Meslet ha raccolto in tutta Europa scatti di centinaia di luoghi di culto caduti in disuso con l’obiettivo di liberarli dalla prigionia dell’oblio e restituirne le emozioni più intime che sono in grado di suscitare ancora. Santuari in cui il tempo si è fermato dopo che l’uomo ne ha chiuso le porte, luoghi che con il passare del tempo hanno lasciato il posto al silenzio. Le sue immagini sono state raccolte nel volume pubblicato da Edizioni Jonglez, casa editrice vincitrice del premio per editori indipendenti, con sede a Parigi.
Martedì 31 agosto e mercoledì 1, giovedì 2 e sabato 4 settembre ci sarà la possibilità di prenotare visite guidate alla Grande Moschea di Roma, al Museo Ebraico e alle Sinagoghe, alla Chiesa Parrocchiale di Dio Padre Misericordioso (“Le Vele” di Richard Meier), alla Chiesa di Santa Maria in Cappella.
La visita programmata presso il Tempio Buddista Cinese Hua Yi Si, è rinviata per motivi tecnici che impediscono per il momento l’apertura al pubblico: all’esterno è in programma mercoledì 1 settembre un’installazione luminosa del giovane artista cinese Wang Yu Xiang, classe 1997, che dal 2017 vive a Roma, dove frequenta il triennio di pittura presso la RUFA– Rome University of Fine Arts e dove nel 2019 è invitato a progettare la scena della vigilia della Natività nella Chiesa della Madonna della Vittoria a Roma.
Quello del sogno di un dialogo tra diverse culture sembra essere un tema di grande attualità. Proprio il 27 maggio 2021 è stata posata la prima pietra di House of One a Berlino, con il progetto italiano (studio Kuehn Malvezzi) di un edificio che incorporerà una Chiesa, una Moschea e una Sinagoga e di questo si parlerà il 2 settembre nella tavola rotonda “La parola e la pietra” presso la Sala da Feltre di Trastevere. Tra gli invitati sarà presente uno degli ambasciatori del progetto House of One, Mustafa Cenap Aydin, che interverrà insieme agli altri partecipanti: Stefano Mavilio (Master Progettazione Edifici di Culto, Dipartimento di Architettura, Sapienza Università di Roma), Bernadette Fraioli (PhD in Storia dell’Europa, Dipartimento di Storia Culture Religioni Arte e Spettacolo, Sapienza Università di Roma), Maria Angela Falà (Presidente del Tavolo Interreligioso di Roma), Franca Coen Eckert (già consigliera delegata del Sindaco alle Politiche della multietnicità e Co-presidente della Federazione Italiana Ebraismo Progressivo), Monsignor Giuseppe Russo (sotto-segretario A.P.S.A; Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), Luigi De Salvia (Presidente National Interreligious Bodies Committee RfP Europe), Francesca Baldini (coordinatrice Donne di fede in dialogo, Religion for Peace), Comunità di Sant’Egidio, Claudia Manenti (responsabile Centro Studi per l’architettura sacra e la città, Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro), Katiuscia Carnà (PhD in Ricerca Educativa e Sociale, Università degli Studi di Roma Tre), Pino Scaglione (Presidente Società Scientifica Riagita), Giulia Floriani (Vicepresidente Società Scientifica Riagita), Vincenzo Corvino (CORVINO+MULTARI), Giorgiomaria Cornelio (poeta, autore del libro “La consegna delle braci”, Luca Sossella Editore), Claudio Fiorentini (Direttore Captaloona Art Madrid). Moderatori: Carlo Severati (Embrice 2030) e Igor Baglioni (Direttore del Museo delle Religioni Raffaele Pettazzoni). Per l’occasione, in collaborazione con lo studio Kuehn Malvezzi, saranno esposte immagini del progetto House of One.
Presso la Casa della Cultura del XII Municipio: venerdì 3, Katiuscia Carnà e Sara Rossetti presenteranno il libro “Corpi e identità. Donne dal subcontinente indiano all’Italia”, con in apertura l’inaugurazione della mostra fotografica a cura di Stefano Romano e a moderare l’incontro Angela Tangianu (addetto culturale, già Direttore Istituto Italiano di Cultura di Ankara, Dublino, Washington DC); sabato 4, immersi in una installazione orientaleggiante, Duccio Bellugi-Vannuccini (uno dei più noti attori del Théâtre du Soleil di Parigi) parlerà del film “Un Soleil à Kaboul”. La pellicola ricostruisce l’esperienza che ha coinvolto per tre settimane in Afghanistan l’intera compagnia, che da oltre quarant’anni continua a combattere i regimi autoritari, l’intolleranza, l’ingiustizia e la violenza con le armi affilate del teatro. Uno stage di regia, di drammaturgia, di recitazione e di costume per giovani attori afgani nel cuore di un paese dilaniato da conflitti e fondamentalismi e dove l’arte in ogni sua forma è finita sotto il fuoco incrociato dei vari regimi politici: la musica e gli strumenti banditi, distrutti e bruciati pubblicamente come del resto i libri. I pericoli per gli attori che hanno preso parte allo stage non sono stati pochi, per alcuni di loro questa è stata solo una parentesi, per altri ha significato il futuro, un lavoro dentro il teatro. Diciassette attori hanno fondato, alla fine dello stage, il Théâtre Aftab (Teatro del Sole) e preparato il Festival Internazionale del Teatro di Kabul Romeo e Giulietta.
Durante la visita guidata alla Chiesa di Santa Maria in Cappella a Trastevere sabato 4 settembre l’artista londinese Gary Drostle e l’artista visuale italiana che crea opere realizzate con oggetti di plastica riciclata Lady Be proporranno rispettivamente uno studio e una rielaborazione del mosaico borrominiano (di recentissima attribuzione) che si trova presso la chiesa.
Gary Drostle è specializzato in site specific art, mosaici, murali e sculture di mosaico, mosaico trompe l’oeil, mentre Letizia Lanzarotti, in arte Lady Be, realizza eco-mosaici, opere d’arte costituite interamente da oggetti di recupero, come tappi, bottoni, giocattoli, cavi elettrici, tubi per edilizia, bigiotteria e cancelleria e molto altro, in parte raccolti dalle spiagge italiane, ma anche dalle scuole, dai mercatini dell’usato e dalle aziende che smaltiscono plastica. Questa tecnica di sua invenzione, denominata Mosaico Contemporaneo, ma anche Eco Mosaico o Mosaico 2.0 è un grande messaggio per il riciclo e la sostenibilità ambientale. Lady Be realizzerà per l’occasione una speciale reinterpretazione della Croce borrominiana, partendo appunto dai materiali di recupero con la tecnica del mosaico contemporaneo.
“Di là dal fiume” ha in più occasioni organizzato eventi culturali in relazione al mercato domenicale di Porta Portese, storico mercato multietnico: con un concerto per piano a coda di Antonello Neri (proprio durante il mercato) nel 2018 e con uno spettacolo di Jacopo Fo nel 2020 (occupando un’area di 4mila mq all’interno del percorso del mercato subito dopo lo smontaggio dello stesso). Mercato che nonostante sia molto cambiato nel corso dei decenni rimane nel cuore di molti romani.
In questa edizione il mercato di Porta Portese, per due domeniche consecutive, ospiterà blitz musicali con alcuni musicisti dell’Orchestra di Piazza Vittorio, 29 agosto, e con i sassofonisti Michele Selva e Gianpaolo Antongirolami, 5 settembre. E il loro “palcoscenico” sarà davvero inusuale!
In chiusura, domenica 5, il norvegese Sven Otto Scheen, vero e proprio paladino instancabile della mobilità sostenibile romana, guiderà il pubblico di “Di là dal fiume” in un tour in bicicletta tra sette chiese, ispirato all’antichissima tradizione del Giro delle Sette Chiese in uso già nel Medioevo, poi rivitalizzato e formalizzato nel ‘500 da San Filippo Neri.