Torino. Per “TORINODANZA” festival debutta, al Teatro Carignano, in prima assoluta e in esclusiva per l’Italia, martedì 22 e mercoledì 23 settembre, alle ore 18.45 e alle ore 20.45, il nuovo spettacolo di Dimitris Papaioannou, “INK”. L’artista andrà in scena insieme a Šuka Horn. Lo spettacolo dopo Torino sarà rappresentato al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia, ospite del “Festival Aperto”, sabato 26 e domenica 27 settembre.
Due Festival, “Torinodanza” e “Aperto”, due istituzioni come il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e la Fondazione i Teatri, due città Torino e Reggio Emilia si sono uniti in una stretta collaborazione per realizzare un progetto unico e originale: “una collaborazione felice che offre l’opportunità di seguire il percorso creativo di un artista speciale – dichiarano Anna Cremonini e Paolo Cantù, direttori dei Festival che producono l’evento. Abbiamo messo insieme idee, risorse e progettualità per realizzare un obiettivo che da soli non avremmo raggiunto”.
Dopo l’incontro speciale con “The Great Tamer” a Torinodanza 2018, ritorna Dimitris Papaioannou con un progetto particolare e speciale: “INK”. Insieme al giovane collaboratore e performer Šuka Horn, Dimitris Papaioannou ha affrontato questo nuovo lavoro su invito di “Torinodanza” e “Festival Aperto” di Reggio Emilia.
L’acqua è la materia primaria su cui Papaioannou ha avviato questa sua nuova ricerca, utilizzando in particolare i sistemi d’irrigazione usati per annaffiare i campi, scoprendo la magia dei suoni che produce e la maestosa presenza del getto e delle gocce d’acqua.
La vicinanza nel periodo di lockdown ha permesso a Dimitris Papaioannou e Šuka Horn di costruire un processo nuovo, che si è rapidamente trasformato in un incontro/scontro tra due personalità molto diverse per età, colori, storie personali. Entrambi presenti in scena creano una lotta tra padre e figlio, una relazione esoterica tra vecchio e nuovo, paternità ed eredità. Un’interdipendenza quasi cannibalesca tra due personaggi che, grazie alla presenza dell’acqua, si trovano ad agire in un mondo fantastico.
In “INK” riconosceremo la passione per cinema horror, la poesia di Andrej Tarkovskij e molte altre citazioni pittoriche, fino all’uso delle musiche di Antonio Vivaldi.
“Avevo pensato di creare un’installazione con alcuni interventi performativi e alla fine ho realizzato uno spettacolo, che è nato da un profondo e personale flusso emotivo, creando uno stato emozionale molto diverso dai miei lavori precedenti” racconta Papaioannou. “Io cerco di capire la vita e di materializzare sul palcoscenico il mio sentire e le mie domande sulla vita e allora incontro gli archètipi. E quando inciampi sugli archètipi, incontri il Mito. Perché questo è ciò che i Miti fanno, visualizzano e raccontano temi universali”.
Dimitris Papaioannou è oggi il più potente creatore di un linguaggio scenico che intreccia il corpo con l’arte visiva. L’Uomo diventa oggetto della rappresentazione dell’idea dell’artista e allo stesso tempo soggetto di forme plastiche e pittoriche che disegnano movimenti di profonda coscienza teatrale e che forgiano una personale mitologia contemporanea.