Bologna. Doppio appuntamento nel week end al Teatro del Baraccano: venerdì 31 gennaio alle ore 11 (matinée) e alle 20.30 appuntamento con l’affascinante storia dell’artista messicana Frida Kahlo nello spettacolo musicale “Io ti cielo – Frida Kahlo”, mentre sabato 1 febbraio alle ore 18 in scena “Wiegala”, concerto per il Giorno della Memoria.
Lo spettacolo, di e con Aurelia Cipollini, ruota attorno all’amore che Frida Kahlo ha avuto per la sua terra, per la pittura, per Diego, per la vita, per l’amore stesso.
Scatti di un’esistenza tormentata, passionale, violenta; di una donna folle, dolcissima e innamorata della vita, sullo sfondo del Messico rivoluzionario.
I linguaggi per raccontarla spaziano dal teatro alla musica. Il testo è fatto di racconti e lettere del suo diario, mentre la voce di Diego Rivera dona sfumature diverse alla figura conosciuta della pittrice.
E poi la musica. Brani della tradizione messicana, accuratamente scelti per arricchire ed impreziosire il racconto, lasciati alla sapiente interpretazione dal vivo dei due musicisti.
In scena Aurelia Cipollini, autrice della performance, che dividerà il palco con Massimo Donno alla chitarra e Francesco Pellizzari alle percussioni. La voce fuori campo di Diego Rivera sarà quella di Tomàs Acosta.
“Wiegala”, concerto per le celebrazioni del Giorno della Memoria, in collaborazione con Associazione culturale italo-ceca Lucerna, MEB – Museo Ebraico di Bologna e Centro Ceco Roma.
Le musiche scelte sono quelle di Weber, Ullmann, Eben, Bloch e Dvořák, compositori con significative esperienze di vita, dai valori umani limpidi e apertamente testimoniati con le loro azioni. Nelle loro composizioni si avvertono, infatti, attraverso il linguaggio della musica, sentimenti di sofferenza, pathos, melanconia per la lontananza dai propri affetti e dai propri cari, a cui corrispondono anche espressioni di speranza, amore ed indomabile anelito di vita.
In questo concerto si cercherà di riproporre l’emozione di un incontro con questi autori, la sensazione di poggiare per un instante la nostra mano sulla superficie ruvida della loro vita e ricevere, attraverso la loro musica, un abbraccio che possa risvegliare sentimenti e pensieri sopiti, quella scintilla che scalda l’anima al sacro fuoco dell’amore, che arde ma non consuma.