Torino. La prima tappa di “Dreamscape”, installazione sonora immersiva di Eva Frapiccini, artista multimediale e ricercatrice che lavora sui rapporti fra memoria, potere e cambiamenti sociopolitici, inaugura il 9 maggio alle ore 18.00 presso il Polo del ‘900 di Torino, dove sarà visitabile fino al 24 maggio.
Martedì 9 maggio dalle ore 15.00 alle ore 18.00 l’inaugurazione del progetto espositivo sarà preceduta dalla prima parte del Public Program Dreamscape, (talks), organizzato da AlbumArte e Labont – Center for Ontology dell’Università degli Studi di Torino. La seconda giornata di talks si svolgerà venerdì 19 maggio dalle ore 16.00 alle 18.30.
Il progetto itinerante, a cura di Paola Ugolini e prodotto da AlbumArte, con il supporto di Fondazione Compagnia di San Paolo, dal Polo del ‘900 di Torino, si trasferirà dal 7 al 12 giugno al Museo Madre di Napoli e dal 6 al 16 luglio alla Fondazione per la Cultura – Palazzo Ducale a Genova (dal 14 al 16 luglio nell’ambito del Festival Electropark).
“Dreamscape” è la seconda fase di un progetto di ricerca internazionale sviluppato da Eva Frapiccini dal 2011 al 2022 in occasione del quale migliaia di persone di diverse aree del mondo sono entrate nella sua Dreams’ Time Capsule per registrare il racconto di un loro sogno. Attraverso questa pratica di ricerca etnografica Frapiccini ha estrapolato alcuni temi ricorrenti, parole chiave, archetipi, figure simboliche e tensioni comuni.
“Lo scopo dell’archiviazione era di realizzare un lavoro utopico, raggiungere le persone in diverse parti del mondo per registrare i loro sogni notturni, per capire se ci fossero delle immagini comuni, testando l’inconscio collettivo junghiano. Nel corso degli anni, durante votazioni storiche, pandemia, e referendum nazionali, a questa chiamata hanno risposto più di 2300 persone che sono entrate nella struttura itinerante a Bogotà (Colombia), Il Cairo (Egitto), Stoccolma e Fittja (Svezia), Genova, Bergamo e Torino (Italia), Potsdam e Berlino (Germania), Sharjah e Dubai (Emirati Arabi), Manama (Bahrein), Riga (Lettonia), Wakefield (Regno Unito)” racconta l’artista.
Un progetto di ricerca che si è tradotto nel 2022 in una video-installazione accompagnata dalla performance di Francesca Dibiase, Ilaria Quaglia e Valerie Tameu, su coreografie di Daniele Ninarello, che ha dato concretezza visiva e plasticità alla materia onirica. Quest’anno l’artista ha invece messo al centro dell’opera la pratica dell’ascolto, realizzando un’installazione sonora immersiva che necessita della presenza del pubblico per essere attivata. Nello spazio espositivo in penombra, con la drammaturgia sonora inedita della sound artist Sara Berts, Dreamscape sposta l’attenzione da una visione a distanza a un’esperienza partecipativa intima e allo stesso tempo collettiva che rivela la dimensione universale dell’inconscio, poiché i sogni trascendono le culture di appartenenza di chi li genera. “Si può dire che le voci conservate nell’archivio appartengano ad un tempo sospeso, non sono nel passato e nel futuro, semplicemente sono, e ci parlino di qualcosa che è al di fuori del tempo: il viaggio onirico” afferma l’artista.
“Dreamscape” nelle tre tappe di Torino, Napoli e Genova, sarà arricchita da un public program con workshop e talks, che coinvolgeranno le scuole, le Università e gli abitanti di queste città.