Modena. Dal 12 al 17 febbraio al Teatro delle Passioni di Modena va in scena “Belve, una farsa”, lo spettacolo del regista Massimiliano Civica dal testo di Armando Pirozzi, premio Ubu nel 2017 come miglior testo italiano.
“Belve” racconta l’evolversi al limite del delirio di una cena fra due coppie diverse fra loro ma intimamente legate. “In un clima di crescente tensione e violenza – commenta Armando Pitozzi – tra frutti di mare, strane macchinazioni e improbabili convitati, la storia ribalta di continuo il folle gioco del dominio e del potere che ogni personaggio cerca di stabilire sull’altro, ma in realtà, alla resa dei conti, tende sempre a rivelarsi molto diversa da ciò che ci si aspetta. La farsa è, credo, l’unico vero genere teatrale, quello che rifiuta, più di tutti gli altri, ogni possibilità di trasformazione o ibridazione. Ha delle regole di ferro, che in pratica non sono mai cambiate, da Plauto a Billy Wilder. Il suo tema nascosto è sempre il denaro e il potere che ne deriva. Ed è forse proprio per questo che la farsa è sempre prossima all’incubo, alla follia e al thriller, anche se allegramente trasformati in un gioco paradossale, decisamente fuori di testa e più divertente possibile”.
La scommessa dello spettacolo è quella di far ridere il pubblico “non a denti stretti ma a bocca aperta” commenta il regista Massimiliano Civica che prosegue: “Una vongola avvelenata; la battaglia delle Termopoli; un rapper che ha venduto 30 dischi, di cui 29 ai suoi genitori; un uomo deceduto che non è morto ma non è uno zombi; le astuzie e i sotterfugi per impossessarsi della direzione della filiale di piazza Montefeltro; il milionesimo figlio del Bramhino e un vecchio che quando libera l’intestino emette un gradevole odore di mandorle tostate; la voglia di fuggire in Brasile o, in seconda battuta, almeno in Argentina; due poliziotti in incognito, un killer prezzolato e un chierichetto; segue la risoluzione di tutti i misteri con l’immancabile agnizione finale con accluso happy end di rito: ecco alcuni elementi e personaggi di Belve”.
Massimiliano Civica: reatino, classe 1974, dopo una Laurea in Storia del Teatro alla Facoltà di Lettera dell’Università La Sapienza, Civica svolge un percorso formativo composito che passa dal teatro di ricerca (seminari in Danimarca presso l’Odin Teatret di Eugenio Barba) alla scuola della tradizione italiana (si diploma in Regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico) per poi compiere un apprendistato artigianale presso il Teatro della Tosse di Genova (a contatto con il magistero di Emanuele Luzzati e il sapere scenico di Tonino Conte).
I suoi primi spettacoli (Andromaca, Grand Guignol, La Parigina, Farsa) sono ospitati nei più importanti teatri e festival italiani.
Nel 2007 vince il Premio Hystrio-Associazione Nazionale Critici Teatrali e il Premio Lo Straniero (assegnato dall’omonima rivista diretta da Goffredo Fofi) per l’insieme della sua attività teatrale.
Sempre nel 2007, diventa Direttore Artistico del Teatro della Tosse di Genova, dando vita al progetto triennale Facciamo Insieme Teatro, che vince il Premio ETI Nuove Creatività.
Nel 2008 per lo spettacolo Il Mercante di Venezia, prodotto dalla Fondazione Teatro Due di Parma, vince il Premio UBU per la miglior regia.
Nel 2009 gli viene assegnato il Premio Vittorio Mezzogiorno.
Nel 2010 dirige Un sogno nella notte dell’estate di Shakespeare, prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria e dal Romaeuropa Festival.
Nel 2011 dirige Attraverso il furore di Armando Pirozzi, che debutta al Festival Inequilibrio di Castiglioncello.
Nel 2012 dirige Soprattutto l’anguria di Armando Pirozzi, in corealizzazione col Teatro di Roma e in collaborazione con il Romaeuropa Festival.
Nel 2015 per lo spettacolo Alcesti di Euripide, prodotto da AttoDue e dalla Fondazione Pontedera Teatro, vince il Premio UBU per la miglior regia, mentre Monica Piseddu vince il Premio UBU per la miglior attrice protagonista.
Nel 2017 per lo spettacolo Un quaderno per l’inverno di Armando Pirozzi, prodotto dal Teatro Metastasio di Prato, vince il Premio UBU per la miglior regia, mentre Armando Pirozzi vince il Premio UBU per la miglior novità drammaturgica.
Nel 2018 gli viene assegnato, per l’insieme della sua attività teatrale, il Premio Hystrio alla regia.
Per il triennio 2018-2020 è consulente artistico della Direzione del Teatro Metastasio di Prato.
Come studioso ha collaborato con la cattedra di Metodologia della Critica dello Spettacolo dell’Università La Sapienza di Roma, e, nel biennio 2007-2009, ha tenuto la cattedra di Regia presso l’Accademia di Belle Arti di Genova. Dal 2013 tiene il corso di alta specializzazione in recitazione presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’amico di Roma, di cui, dal 2015, è membro del Consiglio d’Indirizzo.
Armando Pirozzi è nato a Napoli il 4 ottobre 1973. Ha scritto e diretto Cronache da un Tempo Isterico (premio speciale di produzione a “Nuove Sensibilità 2008”) andato in scena al Festival Teatro a Corte di Torino, estate 2009. Con La prima della sera, sempre scritto e diretto, ha inaugurato il Fringe del Napoli Teatro Festival 2009.
Al festival Armunia – Inequilibrio di Castiglioncello nel luglio del 2011 ha debuttato il suo testo “Attraverso il Furore” su Meister Eckhart, scritto per la regia di Massimiliano Civica. Nell’ottobre 2012 “Soprattutto l’Anguria”, testo finalista al Premio Riccione 2009, viene messo in scena da Massimiliano Civica per il Romaeuropa festival (Soprattutto l’anguria sarà nella terzina finale al premio UBU 2013 come migliore novità italiana o ricerca drammaturgica).
Nel 2013 il testo Hard Times è finalista al Premio Riccione.
Del 2015 è Altamente Volatile, scritto per il saggio del terzo anno dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, con la regia di Massimiliano Civica.
Nel 2016 scrive con Emanuele Valenti Il cielo in una stanza, messo in scena da Emanuele Valenti con la compagnia Punta Corsara al Napoli Teatro Festival.
Nel marzo 2017 il nuovo testo Un quaderno per l’inverno debutta al Fabbricone di Prato con la regia di Massimiliano Civica (Premio Ubu 2017). Per questo spettacolo vince il Premio UBU 2017 per il miglior testo italiano.