Roma. Lo spettacolo, come recita il sottotitolo, è uno scherzo intelligente e raffinato per “raccontare” con leggerezza una delle più grandi tragedie della storia del teatro. Giorgio Strehler, nell’aldilà, dirige una prova aperta dell’”Edipo re” di Sofocle.
Gli attori a cui ha affidato i ruoli principali sono tutti grandi interpreti, anche loro trapassati, che hanno fatto la storia del teatro e del cinema italiano. La maggior parte di loro, però, non ha mai avuto a che fare con la tragedia classica. Una per tutte: Tina Pica nel ruolo di Giocasta. Tutto questo, va da sé, genera un sentimento del contrario che suscita grande ilarità fra gli spettatori, senza intaccare comunque, nei momenti più intensi, la forza tragica del testo.
Questa è appunto la ragion d’essere dello spettacolo, che altrimenti risulterebbe una parodia di scarso interesse.
La presenza di Strehler, con tutta la sua foga, la sua passione, la sua iperbolicità, le sue parolacce, gli insulti agli attori che non recitano come lui vorrebbe, danno un continuo straniamento, permettendo anche di sintetizzare le parti meno forti del testo, affidandole alle sue personalissime narrazioni.
Tutto questo è reso possibile dalle straordinarie capacità imitatorie dell’unico interprete dello spettacolo: Andrea Tidona. Capacità imitatorie che non riguardano solo la voce, ma soprattutto lo stile interpretativo di questi “grandi”, i loro tic, le “caccole”, il loro gigioneggiare.
La regia di Carla Cassola contribuisce con delle trovate semplicissime a rendere tutto di una fluidità straordinaria.
“Edipo… seh!” torna al Brancaccino dopo sedici anni. Nel 2003 ottenne un grandissimo successo di critica e di pubblico.