Emma Dante e le sue bestie di scena al Teatro Bellini

Napoli. Quanto possono essere sconvolgenti le nudità e quanto può dirci un corpo che balla senza costumi, animando una danza che lo porta a mischiarsi con le nudità di altri individui? Forse è possibile, almeno in parte, scoprire la risposta a questi interrogativi partecipando ad uno spettacolo che ha affascinato e scandalizzato la critica teatrale e il grande pubblico. Fino a domenica 10 febbraio è in programmazione, in esclusiva al Teatro Bellini, lo sconvolgente e provocatorio “Bestie di scena” con cui Emma Dante, autrice di teatro dalla penna raffinata, ha scritto una pagina interessante della storia del teatro dei giorni nostri. L’artista palermitana presenta un lavoro in cui i personaggi, quasi sempre muti e senza vestiti, si muovono sul palco, proprio come se fossero delle bestie a servizio del palcoscenico, di qualcuno che dall’alto riesce a dominarne passioni e istinti: un deus ex machina che, si potrebbe pensare, non è poi così lontano da quello che, allo stesso tempo, anima e domina le realtà che viviamo. Gli attori cercano il proprio personaggio e lo fanno ballando, cantando, urlando, litigando nei dialetti del Sud, seducendo e impazzendo, amando, ridendo e combattendo, mettendo in atto un processo selvaggio che rimanda, secondo l’artista palermitana, a quello attraverso il quale nasce e si forma un individuo. In “Bestie di scena”, spiega la Dante, «c’è una comunità in fuga. Come Adamo ed Eva cacciati dal Paradiso, le “bestie” finiscono su un palcoscenico pieno di insidie e di tentazioni, il luogo del peccato, il mondo terreno. […] Dopo aver affrontato svariate prove, dalla quinta arriverà l’ennesimo comandamento, l’ultimo, il più terribile. Solo allora gli “imbecilli” disubbidiranno. Sceglieranno di restare nudi in schiera davanti a noi. La loro scoperta sarà di essere sempre stati nudi e di non essere stati altro che quello. Non avrà più senso raccogliere, coprirsi, compiere altre azioni ma semplicemente stare, e guardare».

La riflessione dell’artista ci induce a formulare pensieri che il nostro tempo non agevola. Tutto ciò che ci circonda è ricco di sovrastrutture, di elementi che rendono difficile comprendere la vera essenza delle cose: dunque, quale strada migliore della nudità per provare a riscoprire le vere emozioni dell’animo umano?

Le luci di scena rimbalzano su uno sfondo nero che isola tutta l’azione; ed è proprio questo nero, forte e acceso, ad evocare nella mente dello spettatore una rielaborazione dei tableaux vivants in chiave moderna.

Lo spettacolo è anche diretto da Emma Dante e vede la partecipazione di un cast di attori molto ricco: Sandro Maria Campagna, Viola Carinci, Italia Carroccio, Davide Celona, Sabino Civilleri, Roberto Galbo, Carmine Maringola, Ivano Picciallo, Leonarda Saffi, Daniele Savarino, Stephanie Taillandier, Emilia Verginelli, Marta Zollet, Daniela Macaluso, Gabriele Gugliara. Particolarmente curate le luci immaginate per l’azione scenica da Cristian Zucaro.
Lo spettacolo è il risultato di una coproduzione tra varie realtà: Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Atto Unico, Compagnia Sud Costa Occidentale, Teatro Biondo di Palermo, Festival d’Avignon.

 

 

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