Milano. Da venerdì 10 maggio alle ore 20, al Teatro Gerolamo, Teatri Uniti presenta, in anteprima milanese, “Giacomino e Mammà” di Santiago Carlos Oves e Jordi Galceran, nella traduzione e la regia di Enrico Ianniello, coprotagonista con Isa Danieli.
Dopo le diverse fortunate esperienze di traduzione, adattamento e regia di testi di importanti autori contemporanei come Pau Miró, Enrico Ianniello propone un nuovo fulminante esempio di drammaturgia iberica reinventata alle latitudini napoletane: “Giacomino e Mammà”. Tratto da “Conversaciones con mamà”, pluripremiato film dello sceneggiatore e regista argentino Santiago Carlos Oves, poi adattato con successo per le scene internazionali dal drammaturgo catalano Jordi Galceran (l’autore de “Il metodo Gronholm”). L’ allestimento, che giunge a Milano per sole tre repliche a conclusione di un breve ciclo di anteprime in vista della tournée della prossima stagione nei principali teatri italiani, vede insieme ad Enrico Ianniello, per dare corpo e anima alla protagonista, una delle più apprezzate interpreti della scena nazionale, Isa Danieli, alla sua prima collaborazione con Teatri Uniti.
“Se in “Chiòve” di Pau Miró – sottolinea Enrico Ianniello – ci trovavamo all’ultimo piano di un immaginario condominio napoletano dei Quartieri Spagnoli, e in “Giocatori”, dello stesso autore, c’eravamo spostati nello spazioso secondo piano ricco solo di ricordi che era la casa del Professore, stavolta il piccolo appartamento col terrazzino al primo piano di questo “edificio drammaturgico italo iberico” è l’oggetto del desiderio attorno al quale ruota la vicenda del testo di Oves e Galceran.
“Siamo molto lontani – aggiunge Isa Danieli – dalle madri di Brecht, Eduardo De Filippo, Manlio Santanelli, che ho affrontato in precedenza. Posso dire con soddisfazione che mi ritrovo molto a mio agio a interpretare questo ruolo, innanzitutto perché mi viene offerto all’età giusta, poi perché è un personaggio diverso da tutti gli altri. È una donna che, pur mantenendo tutte le caratteristiche che ti aspetti in una madre, soprattutto in quelle costanti e quasi maniacali attenzioni verso il figlio, circa il cibo, la salute, la vita coniugale, le economie familiari, riesce tuttavia a conservare una irresistibile ironia e una solidità di sentimenti tali da farle superare momenti particolarmente difficili nella relazione con l’amatissimo Giacomino”.
Giacomino, 50enne, ha perso il lavoro e si ritrova indebitato per star dietro ai desideri di consumo della moglie e dei figli adolescenti. La vendita dell’appartamento in cui vive la madre potrebbe aiutarlo a rimettersi in sesto, certo, ma lei non è affatto d’accordo. Non si vende proprio niente: quello che ci vuole invece è il coraggio di guardare in faccia la propria vita e fare scelte oneste e non acquiescenti, questo dice mammà. Il momento di difficoltà diventa così l’occasione, a lungo sprecata, per mettere a confronto due epoche della vita, occasione nella quale l’amore tra una madre e un figlio viene a galla in maniera prorompente mentre si ride parlando di cucina, di “quattro per quattro”, della capacità di vivere inseguendo “i propri sogni o le rate dei propri acquisti”, tra saggezza, ironia, incomprensioni e momenti di autentica e profonda commozione quando si scopre che a un certo punto della vita non si possono dire più le cose importanti.