Milano. Un susseguirsi di scampoli e flash di un secolo di storia europea, tra entusiasmi, tragedie, slanci, efferatezze, sarcasmi e guerre. Dal 21 marzo al 2 aprile, al Piccolo Teatro Grassi, Lino Guanciale accompagna lo spettatore in questa “storia di mille storie”, avvolto dai frammenti musicali della fisarmonica di Marko Hatlak.
Come un cronista giunto da un altro pianeta o dal futuro, venuto a raccogliere brandelli della civiltà europea nel più contraddittorio dei suoi secoli, Patrik Ourednik attraversa il Novecento con il suo “Europeana”, passando con disinvoltura dall’uso dei gas nelle trincee della Grande Guerra all’invenzione del reggiseno, dallo sbarco in Normandia alla comparsa di frigoriferi e asciugacapelli.
Nasce così un racconto del nostro recente passato, terribile e divertente a un tempo, incredibile e semplice, dove eccezionalità e frivolezza trovano tutte un loro posto.
Lino Guanciale, in dialogo con la fisarmonica dello sloveno Marko Hatlak, trasforma il fiume di episodi e racconti di Ourednik in una frase lunga uno spettacolo, dove si passa in un colpo dalla tragedia alla farsa e viceversa.
«Ci sono – sottolinea Guanciale – cose avvenute in contemporanea, ci sono dei salti indietro e avanti, all’improvviso, lungo tutto il secolo, che così viene più volte ripercorso, facendo rileggere gli stessi anni da punti di vista differenti. Ma questo incessante movimento rientra nell’economia di un discorso unico: proprio come in una frase si passa dalla prima all’ultima parola, tenendo dentro divagazioni molteplici, così in Europeana si compie, alla fine, il lungo e diacronico excursus sul secolo passato. È in questa costruzione linguistica, complessa e sincopata, che un attore trova la sua materia d’azione e la potenzialità di messa in scena in un dialogo serrato tra recitazione e musica».
Crediti foto: Luca A. d’Agostino.
Bel lavoro.