Roma. Per la prima volta in Italia arriva alla Sala Dalí dell’Instituto Cervantes di Roma la mostra “ExiliArte – Memoria di una cartella dedicata a Rafael Alberti”. Curata dalla pittrice e accademica Carmen Bustamante, l’esposizione internazionale commemora l’omaggio al poeta andaluso Rafael Alberti (1902-1999) organizzato alla Salle de la Mutualité di Parigi l’8 giugno 1966. Un grande tributo al poeta dell’esilio da parte di intellettuali e artisti della dissidenza franchista al confino, sia dentro che fuori dalla Spagna.
Organizzata dalla Diputación de Cádiz e dall’Instituto Cervantes, con la collaborazione dell’Ambasciata di Spagna in Italia, della Fundación Rafael Alberti e della Reale Accademia di Belle Arti di Cadice, la mostra si compone di 51 opere, tra dipinti, disegni, lettere e poesie, oltre a tavole esplicative e a un video. Tra gli artisti esposti: Mentor Blasco Martel – autore del manifesto dell’omaggio – Antonio Saura, Rafael Canogar, Ricardo Zamorano, José Vela Zanetti, Federico Montañana, Juana Francés, Pablo Serrano, José Planes, Julián Pacheco.
Inaugurata per la prima volta a Cadice nel marzo 2018 e successivamente esposta in Francia – a Parigi e Tolosa – ExiliArte approda adesso a Roma, città in cui Alberti visse per circa 15 anni tra Via di Monserrato e il quartiere Trastevere. La mostra si potrà visitare gratuitamente dal 24 settembre al 15 gennaio 2022, dal martedì al sabato dalle ore 16 alle 20, presso la Sala Dalí (piazza Navona, 91). L’accesso sarà consentito ai visitatori muniti di green pass o con il tampone negativo eseguito non oltre le 48 ore precedenti la visita, nel rispetto della normativa vigente.
Rafael Alberti, uno dei più importanti poeti della Generazione del ’27, era in esilio da quasi tre decenni quando a Parigi gli fu dedicato questo atto, ricevendo in dono una raccolta di disegni realizzati un centinaio di artisti. Organizzato dall’Associazione Culturale Franco-Spagnola, di cui Jean Cassou era presidente, l’omaggio del 1966 comprendeva l’intervento dello ispanista francese Marcel Bataillon, del romanziere guatemalteco Miguel Ángel Asturias (Premio Nobel per la Letteratura), del drammaturgo spagnolo Alfonso Sastre, del poeta Vicente García Cervera, del saggista e critico d’arte Max-Pol Fouchet, dei poeti francesi Jean Marcenac e Max-Pol Fouchet. A Francisco Olmos fu dato il compito di leggere un’interminabile lista di messaggi, fra cui quelli del poeta e Premio Nobel Vicente Aleixandre, del filosofo Julián Marías, di Gerardo Diego e le adesioni di Pablo Picasso, Juan Goytisolo e Miguel Delibes, tra i tanti.
Un vero e proprio atto d’unione di tutti i democratici contro la dittatura franchista, al quale aderirono personaggi di differenti tendenze politiche, tutti con un’unica finalità: rendere omaggio al grande poeta andaluso, simbolo dell’esilio e della libertà.
In origine la mostra era composta da cento opere che formavano una cartella, tutte di pittori molto diversi. Attualmente ne sono disponibili 51 e dietro ogni opera c’è una storia che parla dell’esilio di Alberti e dell’impegno degli artisti e degli intellettuali dell’epoca.
“Exiliarte” ha un doppio valore. Da un lato, quello storico e didattico, per ciò che rappresenta la cerimonia in sé. Dall’altro, il valore artistico, essendo rappresentate tutte le tendenze imperanti nel dopoguerra spagnolo (realismo, figurazione, post avanguardia, arte informale, espressionismo astratto, realismo critico). Con un interessante e significativo insieme di artisti appartenenti a diversi gruppi come Escuela de Madrid, Pórtico, Dau el Set, Parpalló, Estampa Popular, Grupo Z, Grupo el Paso o Equipo Crónica.