Milano. Dal 19 al 23 febbraio Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini portano in scena “Ezra in gabbia o il caso Ezra Pound” al Teatro Grassi. Quella di Ezra Pound rinchiuso in gabbia è un’immagine emblematica, che genera rifrazioni tra la vicenda biografica del poeta, che conobbe una lunga prigionia in un manicomio giudiziario, e rimanda, allo stesso tempo, alle incrostazioni e alle interferenze ideologiche che lo hanno legato a una fama controversa. Sul palcoscenico Mariano Rigillo, diretto da Leonardo Petrillo – che firma anche la drammaturgia – colloca l’immagine di Pound nella cornice della purezza dell’arte e della sua poesia. Lo spettacolo ha debuttato al Teatro Goldoni di Venezia, città in cui il poeta americano è sepolto. La Serenissima è stato il luogo della bellezza, della nostalgia e della libertà per Pound, figura di riferimento in quel raffinato circolo intellettuale veneziano che dialogava con uomini e donne di cultura internazionale, come Peggy Guggenheim o Ernest Hemingway. Delle visioni e delle acque di Venezia, ultima amata dimora, sono intrisi quasi tutti i “Cantos”, evocati in scena da Anna Teresa Rossini.