Napoli. Oggi, 21 giugno, si celebra la Festa della Musica, iniziativa nata negli anni ’80 per volontà del Ministero della Cultura francese e poi esportata in tutto il mondo. Sono oggi più di centoventi le nazioni in cui la giornata che segna il solstizio d’estate è dedicata alla musica. Precisamente dal 1985, Anno Europeo della Musica, quest’iniziativa si svolge regolarmente su scala globale. Nel 1995, poi, è stata fondata l’Associazione Europea Festa della Musica dalle città di Barcellona, Berlino, Bruxelles, Budapest, Napoli, Parigi, Praga, Roma, Senigallia.
L’Italia ha infatti da tempo aderito a quest’evento che ha assunto negli anni sempre più i connotati di una vera e propria manifestazione. Sono oggi coinvolti nell’organizzazione il Ministero della Cultura, la SIAE e l’AIPFM, Associazione Italiana Per la Festa della Musica.
L’edizione di quest’anno prevede la partecipazione di più di 35.000 artisti che si esibiranno su tutto il territorio nazionale in circa 800 città diverse. Testimonial della kermesse sarà Malika Ayane che terrà un concerto simbolo nella suggestiva piazza d’Armi di Castel Sant’Elmo, nell’ambito dell’Ecofest Napoli. L’edizione 2022 ha infatti quale tema fondante quello del “Recovery Sound Green Music Economy” per veicolare un messaggio di ripartenza del settore Musicale attraverso la cura dell’ambiente. Un approccio coerente, peraltro, con la recente riforma dell’art. 9 della Costituzione che ha affiancato alla tutela del patrimonio culturale quella dell’ambiente e della biodiversità.
Malika Ayane, poi, è solo l’ultima in ordine di tempo di una serie di grandi artisti che ha deciso negli anni di prendere parte alla Festa: dal premio Oscar Nicola Piovani a Roberto Vecchioni, da Ezio Bosso a Edoardo Bennato, passando per il jazzista Paolo Fresu. Quest’anno, inoltre, la giornata è dedicata all’ex Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, prematuramente scomparso nel gennaio scorso.
Le iniziative istituzionali partenopee legate alla Festa della Musica, tuttavia, non si esauriscono al concerto di Malika Ayane: in particolare, si terrà un concerto del Conservatorio di Musica “San Pietro a Majella” presso l’Aeroporto di Capodichino, un concerto itinerante presso il Complesso monumentale di Santa Chiara del Coro Cantante Domino di Casoria e, ancora, vari eventi organizzati dal Teatro San Carlo.
Un insieme di incontri musicali all’insegna dell’inclusività, valore fondamentale della manifestazione come testimonia la Carta dei Principi di Budapest, firmata il primo novembre 1997 nella capitale ungherese da tutti i paesi che hanno aderito alla manifestazione.
In particolare, la Festa della Musica intende promuovere lo scambio e l’integrazione europea tramite la musica, ovvero essere palcoscenico per artisti professionisti ed amatoriali dove mettere in contatto differenti tradizioni e culture musicali. Inoltre, tutti i concerti devono essere gratuiti: organizzatori ed artisti partecipano senza scopo di lucro. In sostanza, si tratta di una giornata in cui la finalità è semplicemente quella di condividere musica con il pubblico. La Festa della Musica, dunque, è una manifestazione che vuole caratterizzarsi per il forte spirito di apertura.
Un concept evidentemente figlio di una cultura mitteleuropea, ancora distante dal sentimento italiano. In Italia, infatti, la Festa della Musica non ha avuto l’eco ed il rilievo che ha avuto in altri Stati Europei (la Francia soprattutto), anche se negli ultimi anni sono stati fatti progressi importanti per la diffusione di quest’iniziativa anche nel nostro paese. Dal 2016, infatti, AIPFM in sinergia con il Ministero dei Beni Culturali ha coinvolto più di 700 città, creando una rete distribuita su tutto il territorio nazionale ed appropriandosi, così, di una moderna visione secondo la quale l’impresa culturale e, da un punto di vista più generale, la promozione della cultura non passano soltanto attraverso i guadagni generati dalla rivendita dei biglietti al pubblico.