Milano. Dopo il successo del 2018 – l’edizione dedicata a György Kurtág che ha registrato oltre 11.000 presenze e la vittoria del premio Abbiati per lo spettacolo del Teatro alla Scala “Fin de partie” – il Festival “Milano Musica” torna dal 2 ottobre al 25 novembre e accende i riflettori sulla musica di uno dei compositori contemporanei più eseguiti all’estero: Luca Francesconi.
Come molti compositori della sua generazione, nati tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60, Luca Francesconi si forma attraverso la musica di Stockhausen, Berio e Boulez, ma intraprende un cammino di ricerca verso una propria estetica originale, in cui non mancano le influenze di artisti come Jimi Hendrix, Sting, Frank Zappa, Miles Davis o Jim Morrison. Premiato, tra gli altri, con l’Ernst von Siemens Musikpreis nel 1994 e scelto come direttore della Biennale di Venezia dal 2008 al 2011, è amato per la sua “intrepida voracità creativa, in cui tutta la storia della musica – “dal silenzio al rumore” – diventa materia prima per le sue avventure musicali” (Guardian).
Il Festival esplora le velocità del tempo nella musica, accostando le opere di Francesconi a quelle dei compositori della generazione che l’ha preceduto. Tra questi Karlheinz Stockhausen, cui il Festival dedica un percorso di ascolto con alcuni dei suoi principali cicli compositivi, in cui la componente temporale della scrittura si trasforma nell’esperienza culturale del tempo e dello spazio.
“Milano Musica” coinvolge la città in un programma di concerti sinfonici, da camera e di elettronica, ospitati nei luoghi abituali e in spazi non convenzionali: Teatro alla Scala, Auditorium di Milano, Auditorium San Fedele, Basilica di San Celso, Civico Planetario, Conservatorio G. Verdi, Gallerie d’Italia, Pirelli HangarBicocca, Santeria Toscana 31, Teatro Elfo Puccini, Teatro Franco Parenti, Teatro Bruno Munari.
Il programma musicale del 28° Festival Milano Musica presenta undici brani in prima esecuzione assoluta e otto in prima italiana.
I concerti sinfonici: giovedì 3 e domenica 6 ottobre, all’Auditorium di Milano, la musica di Luca Francesconi per grande orchestra, solisti ed elettronica inaugura il Festival “Milano Musica” e la Stagione Sinfonica 2019/20 da laVerdi: l’orchestra è diretta da Michele Gamba, con la partecipazione del violoncellista Jay Campbell in “das Ding singt”, presentato in prima esecuzione italiana, e dal soprano Juliet Fraser in “Etymo II”. I due lavori di Francesconi sono accostati a “Blumine” e “Ich bin der Welt abhanden gekommen” di Gustav Mahler, solista il baritono Martin Hässler.
Domenica 27 ottobre, al Teatro alla Scala, il concerto di Francesconi “Duende. The Dark Notes” è affidato alla violinista che nel 2013 lo ha ispirato, Leila Josefowicz, che lo esegue questa volta con la la Filarmonica della Scala diretta dallo statunitense Brad Lubman. Completa il programma “Le Sacre du Printemps” di Stravinskij.
Lunedì 11 novembre Emanuele Arciuli e Andrea Rebaudengo sono impegnati nell’esecuzione di “Macchine in echo” di Francesconi per due pianoforti e orchestra, con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, diretta da Juraj Valčuha, per la terza volta ospite del Festival al Teatro alla Scala. In programma anche “L’Oiseau de feu” di Stravinskij e la suite “L’amore delle tre melarance” di Prokof’ev.
I due appuntamenti al Teatro alla Scala vogliono ricordare Claudio Abbado e Luciana Pestalozza (27 ottobre) e Paolo Grassi (11 novembre), in occasione del centenario dalla nascita.
I concerti da camera: l’esperienza di ascolto spaziale caratterizza anche “Persephassa” di Iannis Xenakis, per sei percussionisti intorno al pubblico, che apre i concerti di mercoledì 9 e giovedì 10 ottobre, in Pirelli HangarBicocca, brano affidato all’ensemble che per la prima volta lo eseguì 50 anni fa: “Les Percussions de Strasbourg”. Nella seconda parte sono presentati in prima esecuzione assoluta “Kore” di Carmine Emanuele Cella (9 ottobre), e “De Rerum Natura” di Claudio Ambrosini (10 ottobre), quest’ultimo interpretato da ZAUM_percussion, trio in residenza a Milano Musica per il triennio 2018/2020, con la regia del suono di Alvise Vidolin.
Lunedì 28 ottobre, al Teatro Elfo Puccini, gli archi dell’americano Jack Quartet, tra gli interpreti più richiesti per la contemporanea, eseguono “I voli di Niccolò” di Luca Francesconi, il terzo quartetto di Helmut Lachenmann “Il Grido”, il quartetto n. 2 di Oscar Bianchi e “Many, Many Cadences” di Sky Maclay (1988), questi ultimi in prima esecuzione italiana.
Lunedì 4 novembre, alle ore 19 e alle ore 21 al Teatro Elfo Puccini, i due concerti che accostano Francesconi e il suo più grande maestro italiano, Luciano Berio, vedono protagonista l’Ensemble Sentieri selvaggi. Per la prima volta ospite del Festival e legato a Francesconi da un’amicizia di lunga data, l’Ensemble è guidato dal suo direttore artistico Carlo Boccadoro e affiancato dalla voce di Cristina Zavalloni. Accanto a “Folk Songs” e a “O King” di Berio, si ritrovano alcune tra le numerose prime esecuzioni italiane e assolute che negli anni Francesconi ha affidato ai musicisti di Sentieri, come “Daedalus” e “Insieme II”.
Tra gli interpreti del Festival 2019 anche i giovani musicisti dell’Ensemble “Giorgio Bernasconi” dell’Accademia Teatro alla Scala, diretti da Renato Rivolta, lunedì 18 novembre al Teatro Elfo Puccini, nella prima esecuzione assoluta di “Zero Formula II” di Francesconi, brano per chitarra elettrica ed ensemble, solista Ruben Mattia Santorsa; fa il suo esordio al festival anche Emanuele Torquati, impegnato nei due concerti per pianoforte solo alle Gallerie d’Italia, martedì 12 e 19 novembre, con brani di Castiglioni, Couperin, Benjamin, Filidei, Ravel, Feldman, Berio, Satie e Szymanowski.
I like Stockhausen’s music: a Karlheinz Stockhausen, maestro tra i grandi del ‘900, guardano otto concerti del Festival a partire dall’esecuzione, domenica 20 ottobre al Conservatorio G. Verdi di Milano, di uno dei massimi capolavori di musica elettronica e concreta: “HYMNEN”. Da febbraio 2019 l’Orchestra del Conservatorio G. Verdi è al lavoro sulla Terza Regione della composizione, sotto la guida del direttore portoghese Pedro Amaral.
Domenica 21 ottobre, Giovanni Cospito e Filippo Berbenni curano la regia del suono di “OKTOPHONIE”, lavoro decisivo per gli sviluppi della musica elettronica in cui una complessa spazializzazione per otto gruppi di altoparlanti posizionati negli spigoli di un cubo virtuale in cui sono immersi gli ascoltatori.
Arricchita degli approfondimenti scientifici di Fabio Peri, la cosmologia di “KLANG”, incompiuto ciclo sulle 24 ore della giornata, si dispiega sotto i cieli del Planetario Ulrico Hoepli con sei concerti per strumento solista ed elettronica, sabato 26 ottobre, 2 e 9 novembre (ore 19 e 21.30). Michele Marelli, Salvatore Castellano e Laura Faoro, con Massimo Marchi alla regia del suono, sono gli interpreti di UVERSA, EDENTIA e PARADIES, tre “ore” del ciclo in dialogo con Tracce di Luca Francesconi.