Fiabe in concerto al Teatro del Baraccano

Bologna. La rassegna estiva al Teatro del Baraccano, con la direzione artistica di Giambattista Giocoli, presenta una programmazione che declina varie forme del teatro musicale, evidenziando la duttilità di questo genere, che si esprime attraverso la contaminazione della musica con gli altri linguaggi espressivi: musical, concerti teatrali e teatro danza.

Due appuntamenti nel week end daranno il via alla rassegna, che si svilupperà dal 17 al 31 agosto.

Sabato 17 agosto alle 21, uno spettacolo di musical, dedicato alle famiglie, con la giovane compagnia de “I Muffins”, che presenteranno un programma di canzoni e scene tratte dai più famosi film Disney e che faranno sognare grandi e piccini con Fiabe in concerto, Disney concert.

Chi di noi non ha mai sognato di volare sul tappeto volante insieme ad Aladdin e Jasmine, di fare un bagno in fondo al mare con Ariel e Sebastian, di vivere un amore puro e incondizionato come quello della Bella e la Bestia o di fare visita ad Elsa e Anna nel freddo regno di Aredelle per poi farsi scaldare dai caldi abbracci di Olaf? Questa è la magia che da sempre Walt Disney ha saputo regalarci e che non ha mai smesso di far sognare “grandi e piccini” attraverso le sue storie indimenticabili e la sua musica!

La compagnia “I Muffins” è composta da Stefano Colli, Maddalena Luppi, Giulia Mattarucco e Riccardo Sarti, al pianoforte Eleonora Beddini.

Domenica 18 agosto, sempre alle 21, toccherà all’attrice Isabella Carloni, compagnia Rovine Circolari, accompagnata dall’ensemble Sentieri Selvaggi, proporre un omaggio musicale dedicato alla storia e alle idee di una figura eccezionale come quella di Joyce Lussu, nello spettacolo “Inventario delle cose certe”, concerto teatrale per Joyce Lussu, partitura musicale per voce, clarinetto, violoncello e percussioni, regia di Marco Baliani.
Musiche originali di Carlo Boccadoro e Filippo Del Corno, esecuzione musicale Sentieri Selvaggi con Mirco Ghirardini clarinetto, Anna Freschi violoncello, Andrea Dulbecco vibrafono e percussioni.

“Inventario delle cose certe” è un raffinato omaggio musicale dedicato alla storia e alle idee di una figura eccezionale, moderna e scandalosa come quella di Joyce Lussu, a poco più di venti anni dalla scomparsa (1998) di questa grande pasionaria del ‘900.
Una sorta di concerto teatrale, dove musica e parola, poesia e pensiero procedono intrecciati, richiamandosi reciprocamente, per elaborare un “inventario” che riparta dall’essenziale, per tornare a ciò che è “certo”, nel cuore e nel linguaggio, perché “sul certo – diceva Joyce Lussu – non possiamo non capirci”.
Due parole risaltano nella ricchezza spesso provocatrice dei suoi scritti, come una richiesta impellente: cercare di costruire un “pensiero poetante”, un pensiero semplice, diretto ed efficace, che non rinunci alla bellezza.
Questa opera in musica è una risposta artistica e politica a domande essenziali del nostro presente.

Parlare di Joyce Lussu significa avvicinarsi alla storia di tutto il ‘900, a una donna non catalogabile, a un turbinio di idee, a una scandalosa e costante provocazione.
Raccontarla a teatro ha reso necessario scegliere, ordinare, elaborare l’immenso materiale storico, poetico, narrativo, politico e antropologico contenuto nei suoi numerosi scritti, fatti di parole essenziali e di efficace comunicazione.
A dare voce a tutto ciò è la vibrante e appassionata interpretazione dell’attrice Isabella Carloni, che mostra qui anche la sua straordinaria versatilità canora. La sua voce, sempre tesa fra canto e parola, ci racconta la vita di Joyce Lussu, spesa a fianco della dignità e della libertà dei popoli e degli individui, sempre alla ricerca di un pensiero chiaro ed efficace.
Le originali composizioni di Carlo Boccadoro e di Filippo Del Corno, magistralmente eseguite da alcuni componenti dei “Sentieri Selvaggi” – Andrea Dulbecco, Mirco Ghirardini, Anna Freschi – affidano a voce, clarinetto, violoncello e vibrafono un intreccio continuo sonoro e narrativo dando un originale spessore drammaturgico al lavoro: dai suoni rarefatti di un canto eschimese alle note potenti delle scarpette rosse che scuotono ancora i campi di sterminio, dalle parole antiche e schiette delle sibille incontrate nella terra di Sardegna (patria di Emilio Lussu, compagno di vita di Joyce), al canto di liberazione dei popoli oppressi.
Il progetto vanta la regia di Marco Baliani, una delle personalità più originali del panorama teatrale contemporaneo.

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