Sant’Agata de’ Goti. “Filo Cafè” è il nome del progetto che ha messo radici nel cuore del centro storico della città di origine longobarda, che per il patrimonio storico e artistico vantato, è comunemente definita “la perla del Sannio”. “Filo Cafè” è il salotto comunitario in cui la promozione del turismo sostenibile e la valorizzazione del patrimonio culturale si incontrano e scrivono nuove storie, in conformità con gli obiettivi di sviluppo sostenuti dall’impresa sociale “Fabula Naturae”.
Si tratta di un nuovo modo di vivere l’identità locale del territorio, una modalità aperta e connessa che partecipa al network internazionale in corso tra Italia e Iran, dove a breve si assisterà alla nascita di una terza comunità ispirata alle medesime finalità. “Filo-Cafè” nasce in prima battuta, a Varanasi, nel 1998, come spazio fisico e ideale nel quale costruire ponti di dialogo con i paesi industrializzati, aderire allo sviluppo di reti sociali inclusive che mettano al centro i valori condivisi dal gruppo e al cui perseguimento è tesa tutta l’energia organizzativa. Luciana, Gauri e Rahul sono alla guida di un’avventura green che coniuga impresa e cultura, saperi e sapori che vengono da lontano, in totale armonia con gli ambienti di pregio che li ospitano: Palazzo Raione-Mustilli, la dimora storica del XVII secolo.
Storie che diventano “Stories”, fatte di note questa volta. Stiamo parlando del concept ideato dal musicista e compositore Luigi Riccio che con la sua chitarra, in versione acustica, ci ha fatto salire sulla macchina del tempo.
In un gelido venerdì sera di gennaio, accomodati nel salone ottocentesco di Palazzo Rainone, qualcuno deliziandosi con i prodotti a km 0 dell’impresa, ci siamo tuffati nell’omaggio d’esordio a Pino Daniele, scomparso nel gennaio del 2015.
Sulle note di “Wish You Were Here” dei Pink Floyd abbiamo preso la rincorsa per andare a toccare le stelle e grazie alle “Stories” di Riccio, come una comunità raccolta nella magia di un ascolto condiviso, siamo passati per gli arrangiamenti di Dominic Miller, Pat Metheny e Stevie Wonder.
“And I Love Her” dei Beatles ha poi fatto da preludio ad un brano tratto dal suo repertorio, ispirato a sonorità brasiliane, dal titolo “Serena”.