Roma. Due giorni con i più grandi flautisti del mondo. La 21esima edizione di “Flautissimo” inizia sabato 2 e domenica 3 novembre al Teatro Palladium di Roma con due intense giornate (dalla mattina alla sera) dedicate interamente alla musica classica. Sul palco alcuni dei migliori flautisti come Emmanuel Pahud, Silvia Careddu, Philippe Bernold, Jacques Zoon, Mario Caroli, Juliette Hurel, Riccardo Ghiani, Andrea Oliva, Joséphine Olech, Adriana Ferreira, Francisco López, Gareth McLearnon e Andrea Manco.
Sarà inoltre presente una sezione espositiva che comprende le migliori pubblicazioni dell’editoria musicale e i più apprezzati costruttori di flauti del mondo con i loro strumenti. Inoltre le masterclass, appuntamento immancabile per il Festival e un’opportunità privilegiata per dieci giovani flautisti provenienti da Portogallo, Spagna, Italia, Colombia, Lettonia, Israele, che potranno usufruire di lezioni individuali con una platea di quattrocento musicisti, guidati dai più grandi maestri a livello mondiale. Quest’anno, le lezioni sono tenute dai maestri Caroli, Ghiani, Manco, Oliva e Bernold. A completare il programma, una masterclass collettiva tenuta dal maestro McLearnon, “Il flauto per tutti” e una presentazione editoriale di Rien De Reede che ci racconta la sua ultima fatica “Mozart & Rock” metodo per iniziare a suonare il flauto, pubblicato dalle edizioni Riverberi Sonori.
“Flautissimo” affonda le sue radici nella musica classica ma negli anni ha saputo aprirsi ai nuovi linguaggi dello spettacolo contemporaneo. Una manifestazione che dunque oggi è anche jazz, teatro, performance crossdisciplinari e altro ancora: è un tuffo inebriante nel mondo che abitiamo alla ricerca di contenuti attuali e condivisioni diffuse. In questa edizione dal titolo “Verso Sud” tutto gira attorno al viaggio e al movimento, verso o da qualcosa, un’esplorazione di luoghi del mondo e dell’anima, o meglio ancora dell’anima dei luoghi in cui troviamo piccole e grandi storie e sguardi verso culture differenti.
Una programmazione diffusa (in scena al Palladium e al Vascello), ragionata e rivolta alla contemporaneità con una proposta delicata e profonda, questa l’ambizione di Flautissimo: un contenitore di idee e suggestioni per ragionare sulla nostra società godendo della bellezza dello spettacolo dal vivo, sia questo musica, teatro, performance o tutto quanto messo insieme.
La manifestazione prosegue al Palladium il 7 dicembre alle ore 21 e l’8 dicembre alle ore 18 con una nuova versione di Doc-donne di origine controllata di e con Francesca Reggiani e l’11 dicembre grande chiusura di festival con un’altra prima assoluta: Sulle vie del tango (il sogno di Borges) con Massimo Popolizio e Javier Girotto.
“Flautissimo 2019” è una produzione Accademia Italiana del Flauto, in collaborazione con Fondazione Roma Tre Teatro Palladium e La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello e il sostegno della Regione Lazio.
Ogni edizione di “Flautissimo” ha un titolo differente, a seconda dell’idea intorno alla quale è stata pensata e realizzata. Quest’anno Stefano Cioffi, direttore artistico del festival, ha scelto “Verso Sud”.
“Partir, c’est mourir un peu.” Siamo sedentari da poco, ma per lungo tempo la nostra casa è stata la strada. Noi siamo perché ci muoviamo tra i luoghi, è proprio il movimento che ci rende abitanti del mondo, continuiamo a partire, scoprire, conoscere, come incantati da un inesorabile richiamo primordiale.
I bambini si calmano quando le madri li fanno camminare, aggrappati al loro seno, perché quell’andare richiama l’ancestrale nomadismo dell’uomo. Oggi assistiamo a un nuovo irresistibile movimento, a una transizione umana da un luogo a un altro come mai avevamo vissuto prima. È uno spostamento immancabilmente ascensionale: ci si muove dal Sud del mondo per andare verso l’alto, verso il Nord, potenziale vita, opportunità, rinascita. Ma non è sempre così.
Quest’anno “Flautissimo” inverte la rotta, mette la barra a mezzogiorno: torniamo verso il Sud, verso il baricentro, verso gli abissi, verso l’origine della terra. Andiamo verso quei luoghi che oggi più che mai lasciamo inesorabilmente inesplorati o desolati. L’uomo è scisso per natura tra la spinta ad andare nel mondo e il bisogno di tornare alla propria casa. Ambivalenza insuperabile, che rende vivo e divino l’uomo, che lo spinge a cercare un’assolutezza nelle proprie scelte.
“Flautissimo” quest’anno guarda nelle pieghe e nelle ombre dell’erranza umana, indaga quel paesaggio basso e dimenticato, il Sud del mondo e di noi stessi, alla ricerca della ragione che determina il nostro agire e definisce le nostre identità. Stefano Cioffi.