Roma. Lelio Luttazzi è stato un artista poliedrico: grande jazzista e direttore d’orchestra in RAI, volto noto e molto amato fin dagli albori della televisione italiana, autore di brani di musica leggera di grande successo. Nell’anno della morte dell’artista è nata la Fondazione Lelio Luttazzi, per volere della moglie, Rossana Luttazzi, che, con grande disponibilità, ha risposto alle nostre domande sul futuro della Fondazione ma anche sul suo ruolo di Presidente Ono-rario della Rete dei Festival.
La Fondazione Lelio Luttazzi è nata nel 2010 per onorare la memoria del Maestro, ce ne può illustrare brevemente la storia?
Ho creato la Fondazione Lelio Luttazzi due mesi dopo che mio marito era volato via. È stato un modo per continuare a vivere insieme a Lelio, per realizzare eventi e ricordare la figura di mio marito, ma anche per sostenere, realizzare, promuovere azioni e progetti rivolti alla diffusione della cultura, dell’educazione e della formazione musicale. In particolar modo la Fondazione si è proposta, sin dalla sua nascita, di sostenere i giovani che intendono perfezionarsi nel campo della musica e le attività di carattere sociale in cui la musica rappresenta un valore. In dodici anni abbiamo realizzato davvero un mare di eventi, abbiamo realizzato progetti importanti. Per elencarli ci vorrebbe moltissimo tempo…consiglio di visitare il sito ufficiale della Fondazione: www.fondazionelelioluttazzi.com.
Tra le attività della Fondazione spicca il premio Lelio Luttazzi destinato a giovani musicisti jazz. Può dirci qualcosa sulla prossima edizione?
Lelio amava molto i giovani. Li aveva sempre per casa, gli insegnava gli accordi, i segreti del mestiere…Abbiamo inaugurato la Fondazione con la prima edizione del Premio Lelio Luttazzi per giovani autori pianisti jazz. La prima edizione la vinse Seby Burgio, un artista fantastico. Poi Manuel Magrini, considerato uno dei giovani talenti più eclettici del jazz. Sono usciti giovani jazzisti che stanno facendo una carriera notevole e di ciò siamo molto contenti. Diamo borse di studio, facciamo quel che possiamo anche se vorremmo fare di più per aiutarli. Per la prossima edizione, mi perdoni, non voglio dire nulla per scaramanzia, stiamo preparando un grande evento
Quali altri programmi avete per l’immediato futuro?
Un grande ed importante evento… mi devo ripetere, per scaramanzia non dirò nulla.
Nell’attuale panorama televisivo è presente, a suo avviso, un personaggio paragonabile a suo marito sia come valore artistico che a livello di capacità divulgativa della musica? Forse Stefano Bollani?
Mi ha letto nel pensiero. Senza ombra di dubbio Stefano Bollani, stesso senso dell’umorismo e stessa visione della vita e del mondo. Grande ricerca della perfezione.
Dal 2020 ricopre la carica di Presidente Onorario della Rete dei Festival. Che ruolo potrà avere la Rete nell’attuale momento di incertezza e profonda crisi della musica dal vivo? In che modo il settore potrà recuperare il terreno perso a seguito dello stop forzato a causa della pandemia?
Sono onorata di essere stata richiamata a ricoprire la carica di Presidente Onorario della Rete dei Festival. Ringrazio tutti per la fiducia accordatami. Purtroppo, in questo lungo periodo di crisi, abbiamo visto la chiusura di molti Festival. Si rende necessaria una rete che raccolga le esigenze, le difficoltà di numero-se realtà e faccia da punto di riferimento per tutto il settore. A gennaio è stata avviata la campagna di adesione alla Rete dei Festival, consolidando i contatti con manifestazioni e operatori musicali già in passato coinvolti nel progetto. Dobbiamo sensibilizzare ancor di più il “Tavolo della Musica e dello Spettacolo dal Vivo” del Ministero della Cultura, le Istituzioni, i media verso il settore musi-cale, in particolare quello indipendente ed emergente. Dare, insomma, nuova “voce” ai tanti artisti, ai giovani emergenti che grazie alla Rete dei Festival potranno trovare spazio per esibirsi, dunque un rinnovamento organizzativo della Rete per moltiplicare nuove adesioni. Dobbiamo lavorare per vedere una nuova rinascita dopo questo tempo di difficoltà.