Caserta. Diremmo che si tratta di frammenti di un discorso pittorico e anche, a suo modo, amoroso, per rendere omaggio al linguista francese Roland Barthes e alla sua celebre opera. Ma vi è di più, poiché il vivacissimo arcipelago del pittore napoletano, classe 1941, è votato al racconto di un’epoca chiamata “il secolo breve”, sospesa tra avanguardie e rivoluzioni, non solo estetiche.
Con “Frammenti impertinenti bis” Bruno Donzelli torna ad esporre nella “sua” città adottiva, a Caserta, presso la galleria “Arterrima contemporary” in Corso Trieste 167. Il vernissage è stato inaugurato lo scorso 4 dicembre mentre la mostra sarà visitabile fino a sabato 18 dicembre. Accolta con il plauso dell’assessore alla Cultura Enzo Battarra, la mostra vuole essere l’auspicio per la città della Reggia di tornare ad essere comunità attraverso le manifestazioni artistiche e culturali. Di ripartire con l’entusiasmo e la condivisione del bello, ricostruendo insieme l’identità cittadina dopo l’incubo della pandemia.
Sono ben venti le opere esposte, tutte di dimensioni ridotte, 20 x 20 cm, alle quali si aggiungono tre dipinti storici del pittore. Donzelli impiega tutta l’arte e tutti gli artisti del ‘900 come fossero lettere di un alfabeto a colori, il suo. Così compone i suoi “teatrini” che raccontano la storia di Arman, di Basquiat, di De Chirico, di Magritte, e di molti altri padri della pittura mondiale.
Sono tavolozze strabilianti, coloratissime, brillanti. Concentrati multicolore che regalano vitalità grazie ai loro accostamenti cromatici, alla ironia delle forme, al genio creativo che anima il pittore. Un’occasione unica per lasciarsi immergere nelle architetture oniriche del Surrealismo o nelle angolature cubiste di Pablo Picasso e dimenticarsi per un po’ delle paure di questo nostro tempo.