Cagliari. È prematuramente mancato il tenore Gianluca Floris, già presidente della Conferenza Nazionale dei Conservatori di Musica italiani nonché, per sei anni, del conservatorio “Pierluigi da Palestrina” di Cagliari.
Nato nel 1964, lascia la moglie Stefania Medda, sposata nel 1999, con cui condivideva la passione per il cinema, che ha coltivato nello Spazio Odissea. In questi incarchi Floris affrontò con passione ed equilibrio i gravi i problemi dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM) facenti capo al Ministero della Università e ricerca, referente governativo per il settore. Attualmente rivestiva la carica di presidente di “Assolirica”, l’associazione che riunisce gli artisti che lavorano in ambito lirico. “Scoperto” da Luciano Pavarotti, “Floris nella sua carriera ha operato in tutte le quattordici fondazioni lirico-sinfoniche italiane e nelle opera house europee e giapponesi.
Annovera al suo attivo numerose parti da solista in più di sessanta titoli. Ed è stato protagonista in “Traviata, Macbeth, Madama Butterfly”, nonchè nel “Requiem” di Verdi e nell’”Ermione” e nell’ “Otello” di Rossini. Il suo profilo evidenzia che ha avuto continuità di impegno con i più acclamati direttori d’orchestra degli ultimi decenni come, tra gli altri, Yuri Aaronovic, Zubin Metha, Gustrav Kuhn, Daniel Oren, Iuri Temirkanov, Daniele Gatti, Donato Renzetti, Jonathan Webb, Renato Palumbo, Michele Mariotti, Lorin Maazel.
Personaggio eclettico, gestiva con tratto signorile e competenza tutti i suoi contatti, segnalandosi anche come apprezzato scrittore. Oltre a brevi racconti, ha pubblicato romanzi con case editrici locali e nazionali. Tra i suoi titoli si possono ricordare i romanzi “I maestri cantori” (Nuoro, Il Maestrale, 2000), “La preda” (Milano, Mondadori 2006), “L’inferno peggiore” (Milano, Piemme 2009).” Con il fotografo internazionale Antonio Saba ha curato la mostra fotografico-testuale “Tokyo Landscape”, che ha debuttato nel 2010 al Museo Bilotti di Roma (Villa Borghese) come evento ospite del “FilmFest” di Roma. Nel suo curriculum sono pure presenti significative esperienze di regista lirico: esordì nella stagione del Teatro Verdi di Pisa con i due atti unici “Zanetto” di Pietro Mascagni e “Mozart e Salieri” di Rimskij Korsakov. Stage director nel 2012 del “Flauto Magico” di Mozart nella produzione di Davide Livermore (regia) per la Stavanger Simphony Orchestra diretta da Fabio Biondi, curò la regia di “Le nozze di Figaro” per i workshop della Showa University di Kawasaki – Tokyo. Nel 2012 e nel 2013 è stato aiuto regista di Davide Livermore nelle serate inaugurali del Rossini Opera Festival a Pesaro rispettivamente con “Ciro in Babilonia” e “L’italiana in Algeri”. La Scuola del Teatro Stabile di Torino gli affidato l’incarico di docente di interpretazione e regia . Ha frequentato molto l’Estremo Oriente negli ultimi anni. La Cina, in particolare, dove ha collaborato alla progettazione del nuovo Teatro dell’Opera di Binhai New City – Ningbo – Shanghai .
Ma soprattutto per Cagliari, la sua amata città, si è intensamente speso quale animatore culturale. È stato portatore di idee sue, originali e le polemiche che potevano scaturirne non erano mai scomposte. Le sue argomentazioni, esposte sul blog “Costruiresumacerie” e “Florissensei”, e sui social (il suo ultimo post su Facebook riguarda “Cosa succede quando si muore? Le 26 lezioni del filosofo Shelly Kagan”) avevano il pregio raro di indurre alla riflessione. Mario Gottardi su “Nemesis” ha rilevato che Cagliari perde un intellettuale di alto livello. In realtà la sua prematura scomparsa impoverisce l’AFAM, la lirica e la cultura italiane.