Giuliana De Sio e Isa Danieli portano la comicità in teatro con “Le Signorine”

Firenze. Un lavoro sulla famiglia, che trasforma il dramma in commedia, e viceversa. Due sorelle zitelle, Rosaria e Addolorata, offese da una natura ingenerosa, trascorrono la propria esistenza in un continuo scambio di accuse reciproche. Sono loro “Le Signorine” di Gianni Clementi, interpretate da Isa Danieli e Giuliana De Sio al Teatro della Pergola da oggi a domenica 9 febbraio, con la regia di Pierpaolo Sepe. La voce del Mago è di Sergio Rubini. Le scene sono di Carmelo Giammello, i costumi di Chiara Aversano, le luci di Luigi Biondi. La produzione è di Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo, in coproduzione con Artisti Riuniti srl.
“Sono stata io a scegliere il testo di questo spettacolo – spiega Giuliana De Sio ad Angela Consagra sul foglio di sala – l’ho proposto al produttore e ho chiamato Isa Danieli. Per me è un vero successo perché è un testo che fa ridere. Quando ho letto per la prima volta il copione de “Le Signorine” ho cominciato a ridere ininterrottamente, e io di solito non rido così facilmente. Il testo era già estremamente comico, ma parlando con l’autore abbiamo cercato qualcosa in più: lo scopo è stato anche quello di tirare fuori la drammaticità di questi personaggi, mantenendo però la leggerezza”.
Rosaria (Isa Danieli) e Addolorata (Giuliana De Sio) passano gran parte della loro giornata in una piccola storica merceria in un vicolo di Napoli, ormai circondata da empori cinesi e fast food mediorientali, per poi tornare nel loro modesto, ma dignitoso appartamento poco lontano. Rosaria, che ha fatto dell’avarizia e dell’accumulo il fine della propria esistenza, non ha nessuna intenzione di intaccare il cospicuo conto bancario, cresciuto esponenzialmente nel corso degli anni.
“Si tratta di una donna di una certa età che, non avendo più tanta voglia di vivere, questa è la verità – interviene Isa Danieli – non compra mai niente ed è eccessivamente avara. È il motivo fondamentale per cui litiga continuamente con la sorella Addolorata. Si battibeccano su tutto. Tra i vari litigi di queste due signore vengono fuori tante risate e, anzi, il primo atto è basato essenzialmente su questo ritmo continuo. Andando poi avanti con la storia – continua – forse si ride un po’ di meno, però si capiscono molte cose: si focalizza l’attenzione sulla condizione di due sorelle che, anche se vivono insieme, si muovono in una grande solitudine. Hanno trascorso l’intera esistenza a lavorare in questo piccolo negozio di merceria e questo, per loro, è essenzialmente tutto”.
Addolorata, dopo una vita condotta all’insegna del sacrificio e del risparmio, cui è stata obbligata dalla sorella, vorrebbe invece finalmente godersi la vita. Ma anche l’uso del televisore, con il conseguente consumo di energia elettrica, può generare un diverbio.
“Addolorata è un personaggio con una vita miserabile – afferma De Sio – ma che suscita negli spettatori una grande simpatia, fin dall’inizio. È un’anziana-bambina, una donna che vive un’esistenza fatta di piccolissime gioie: per esempio, lei vive seguendo le televendite e tutto è rigorosamente compiuto di nascosto dalla sorella più grande, che ha quasi vent’anni più di lei e che le fa da madre: una mamma cattiva, che la tiene come in ostaggio e non le permette di crescere. Queste due sorelle sono delle figure claudicanti, nel corpo e nell’anima”.
Costrette a una faticosa convivenza, le due ‘signorine’, ormai ben oltre l’età da matrimonio, non possono neanche contare su una vita privata a distrarle da quella familiare. Le poche notizie che gli giungono dal mondo provengono dai pettegolezzi dei parenti o dai reality in televisione. L’unico vero sfogo per Rosaria e Addolorata sembra essere il loro continuo provocarsi a vicenda, a suon di esilaranti battibecchi, senza esclusione di colpi.
“Come personaggi vanno approfonditi e vissuti via via sulla scena – dice Isa Danieli – soltanto così è possibile capirli davvero. Tutto il nostro modo di recitare, di parlare, contribuisce all’effetto comico: lo spettacolo è ambientato a Napoli e il nostro è un tipo di napoletano molto chiaro, anzi spesso è la possibilità della mimica stessa, carica di espressività, che ci aiuta a spiegarci meglio di tante parole”.
Rosaria domina e Addolorata, a malincuore, subisce. Ma proprio quando le due sorelle sembrano destinate in eterno a questo gioco delle parti, un inaspettato incidente capovolge le loro sorti, offrendo finalmente ad Addolorata l’occasione di mettere in atto una vendetta covata da tanti, troppi anni.
“La storia è affrontata in una chiave molto comica – conclude Giuliana De Sio – Addolorata e Rosaria sono due esseri invisibili al mondo. Il rapporto tra loro è estremamente disfunzionale perché arrivato all’esasperazione, come spesso può accadere tra parenti stretti che vivono l’uno vicino all’altro, anche se le due sorelle sono caratterizzate da momenti inaspettati di affetto e di tenerezza”.

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