Roma. È la memoria del cuore ad animare la mano di Congyue Luo. Il ricordo emozionale della sua Cina è l’indiscusso protagonista della mostra “Cina, Riflessi e Visioni” che si inaugurerà il prossimo 10 maggio alle 18.00 presso la galleria Pietrosanti.
L’esposizione, che si avvale del Patrocinio del Municipio Roma I Centro, dà vita a un percorso artistico grazie a scorci rurali e lagunari di un Oriente lontano fisicamente dall’artista ma sempre presente nei suoi pensieri. Così Luo declina un nuovo paesaggio, abile connubio fra quanto i suoi occhi hanno visto negli anni e ciò che le sue emozioni e la sua sensibilità gli permettono di aggiungere. Potremmo dire che l’artista proietta la sua anima nei paesaggi naturali realizzati con abile maestria e tutti rigorosamente con la tecnica dell’acquerello. Il risultato è una grande forza espressiva che il pittore è capace di rappresentare anche quando protagonisti dei suoi quadri diventano i luoghi italiani che si è trovato a visitare, da Pompei a Napoli, a Roma, fino a Venezia.
Congyue Luo nasce il 24 settembre 1958 a Wuhu, città dell’est della Cina, a circa 300 chilometri da Shanghai. Si diploma all’Accademia di Arti e Design dell’Hebei ed inizia la sua attività pittorica, prima come designer di decorazioni, poi prediligendo la tecnica ad acquerello.
La svolta della sua vita avviene nel 1987 quando arriva in Italia, a Roma, attratto dalle bellezze storiche della Capitale e per approfondire le sue conoscenze artistiche. A tutt’oggi è qui che vive e ormai vanta una lunga attività pittorica: negli anni ha esposto più volte in via Margutta, a Santa Maria Maggiore e sempre nell’Urbe ha preso parte alla Rassegna Nazionale dell’Acquerello.
Ha tenuto mostre anche in altre città, tra cui Terracina e Sassoferrato, ed ottenuto importanti riconoscimenti dall’Accademia Universale Guglielmo Marconi e dal Centro di Cultura Palazzo Braschi.
Il percorso espositivo realizzato nella galleria Pietrosanti comprende 20 quadri con colori sapientemente dosati, armoniosi, equilibrati, in un’immagine dove il tempo sembra essersi quasi fermato, trasmettendo all’osservatore una sensazione di pacata serenità.
“L’esposizione – spiega Silvia Mattina, curatrice della mostra – nasce dalla scelta di mostrare l’altro volto dei paesaggi cinesi nelle suggestioni evanescenti e colorate di un pittore che è riuscito a trovare un’armoniosa sintesi tra passato e presente. Se nel 1866 Claude Monet definiva la Terrazza sul mare a Sainte-Adresse “quadro cinese con bandiere”, a testimonianza del forte legame con la pittura orientale nell’amplificare l’effetto emozionale della natura, nel 2019 è Congyue Luo a mutuare dagli artisti impressionisti una sintesi cromatica che scuote intensi ricordi sensoriali nell’osservatore. Nelle opere in mostra l’artista usa un’alternanza di colori caldi del marrone e del giallo e di toni più freddi come verde e azzurro a sottolineare l’effetto delicato della nebbia, da cui si scorge la palla rossa del Sole che con il suo fuoco inonda l’azzurro dell’acqua. In questo personale percorso Luo ha mantenuto intatto lo spirito orientale nel cogliere il soggetto in un viaggio alla scoperta delle radici interiori della creatività”.
La galleria Pietrosanti G.d.A. è una realtà giovane, dinamica, aperta a contaminazioni e al continuo dialogo con gli artisti. Nasce dalla mente di uno scultore, Marco Pietrosanti, che propone il proprio spazio come luogo di incontro e di diffusione artistica con al centro la qualità della ricerca e l’onestà del collezionista. Lo spazio espositivo è incentrato principalmente sulle opere del Novecento, periodo storico di grande interesse e modello di riferimento nella realizzazione di molte sue sculture.
Questa mostra è anche una scommessa reciproca: Pietrosanti punta su Luo come primo acquarellista ospite nella sua galleria e Luo sceglie Pietrosanti per la sua prima personale nella Città Eterna.