Roma. In scena presso il teatro Spazio Diamante di Roma, il 22 e 23 maggio, all’interno della rassegna “Classici del secolo futuro”, lo spettacolo “Primavere”, tratto da “Risveglio di primavera” del drammaturgo tedesco Frank Wedekind e adattato da Virginia Franchi e Katia Ippaso.
Protagonisti della riscrittura e dell’interpretazione dei testi gli allievi del Terzo anno della Stap Brancaccio, Accademia di recitazione, drammaturgia e regia, sostenuti dai loro insegnanti.
È giusto recidere i primi germogli della passione? Come la primavera prende corpo e colori nei fiori, così la giovinezza, prepotentemente, si impossessa e plasma la forma e il pensiero di un gruppo di ragazzi costretti tra le sbarre di una prigione. In questa zona d’ombra, la rigidità del contesto fa da gabbia ai loro animi e trasforma anche la gioia della scoperta in pomeriggi, notti e giorni di grande tormento.
Quando uno di loro decide di togliersi la vita, la direzione carceraria dà inizio all’affannosa ricerca di un capo espiatorio. E lo individua in Melchiorre, compagno di stanza del ragazzo morto.
Sottolinea il direttore artistico Lorenzo Gioielli in relazione al progetto: “È il terzo anno dei Classici del Secolo Futuro. Abbiamo creato questa rassegna perché di volta in volta interrogasse il tempo presente, con strumenti perfetti come i Classici. Strumenti, appunto, per creare nuovi testi e dar voce alle nuove generazioni, permettendogli di dialogare col pubblico giovane e meno giovane.
I “Classici del secolo futuro” restituiscono il nucleo pulsante e vivo del concetto stesso di “classico”. Si occupano della riscrittura e dell’interpretazione dei testi gli allievi del Terzo anno della Stap Brancaccio, Accademia di recitazione, drammaturgia e regia, provocati e sostenuti dagli insegnanti e dalle molte esperienze creative vissute nel triennio. Nel rispetto di un teatro sinceramente popolare, giovane. Emozionante”.