Firenze. Al Teatro Niccolini di Firenze la poesia di musica e parole per non dimenticare.
La sala di via Ricasoli interamente gestita dai Nuovi, i giovani attori diplomati alla Scuola “Orazio Costa” della Fondazione Teatro della Toscana e in altre scuole nazionali, celebra il ricordo della Shoah, il genocidio ebraico e, più in generale, l’orrore di tutte le persecuzioni, proponendo due spettacoli.
In occasione del Giorno della Memoria, domenica 27 gennaio alle ore 19, Gianluca Brundo presenta il suo “Passione Mundi – Viaggio nell’anima”, con al pianoforte il Maestro Francesco Attesti. Una produzione Festival ARS Contemporanea, in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana.
Mercoledì 30 gennaio alle ore 21 è la volta di” Cronache dalla Shoah” di Giuseppe Manfridi con Manuele Morgese accompagnato da Fabrizio Bosso alla tromba e Julian Oliver Mazzariello al piano, regia di Livio Galassi. Una produzione Teatro Zeta – L’Aquila, in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana, con il sostegno di MIUR, Ministero dell’Istruzione – Direzione Generale per lo studente.
“Passione Mundi” è un percorso profondo, emotivo, visionario, che si insinua nella nostra anima, proprio per la capacità insita nella poesia di aprire nuove visioni. La ricchezza linguistica della lingua italiana trova tutta la sua potenza nel verso dei poeti che hanno segnato la nostra letteratura. Da Cecco Angiolieri a Dante, da Leopardi a Belli, fino a Pasolini e ai poeti dei giorni nostri, detti in scena da Gianluca Brundo.
Nello spettacolo la poesia si unisce alla musica, per assonanza e per contrasto, ma sempre e comunque per passione, con brani di Beethoven, Schubert, Chopin, Brahms, Debussy e Satie, nell’interpretazione al pianoforte del Maestro Francesco Attesti.
“Passione Mundi” è un viaggio dove la passione è al tempo stesso anelito, tormento e sentimento. Poesia, musica, e inaspettate incursioni di teatro coinvolgeranno il pubblico, chiamato a essere partecipe dell’evento.
Ingresso libero con prenotazione al link www.teatrodellatoscana.it/passionemundi/.
“Cronaca dalla Shoah”, che debutta in forma di breve lettura ad Auschwitz nel Giorno della Memoria, è un’esecuzione polifonica, un “canto recitato” a più voci e a più personaggi, scritto da Giuseppe Manfridi su ispirazione di “Se questo è un uomo” di Primo Levi e che vede Manuele Morgese calarsi nei panni di testimoni e narratori dei terribili e drammatici episodi legati alla Shoah. La voce dell’attore si fonde alla musica della tromba di Fabrizio Bosso e del pianoforte di Julian Oliver Mazzariello, nel disegno registico complessivo di Livio Galassi.
Esaurite le più atroci parole a descrivere l’orrore del più abominevole crimine che la storia ricordi, rimane solo la luce della poesia a illuminare l’autore, una luce nera, il dolente ossimoro che si riverbera nella struggente scrittura che sfiora quegli eventi e si dilata nello smarrimento esistenziale che dai fatti scaturisce. È dalla pesante putredine che si sublimano le parole, come fumo, senza estetismi senza la ricerca di melodie. Un percorso mentale che si imprigiona e si schiude alla speranza.