Milano. Oggi, mercoledì 15 luglio, i musicisti scaligeri tonano a suonare nella sala che hanno dovuto lasciare lo scorso 23 febbraio: quel giorno la rappresentazione pomeridiana de “Il trovatore” è stata annullata all’ultimo momento, quando già si preparavano a entrare nella buca d’orchestra. In attesa della “Messa da Requiem” diretta da Riccardo Chailly a settembre nel Duomo di Milano e dei successivi concerti alla Scala in cui torneranno a suonare tutti insieme, seppur distanziati, gli strumentisti della Filarmonica ritrovano il loro Teatro in cinque formazioni da camera che riprendono gli organici dei 24 concerti nei cortili della città organizzati il 26, 27 e 28 giugno dalla Filarmonica in collaborazione con il Teatro alla Scala. Il susseguirsi dei diversi gruppi permette di presentare tutte le sezioni dell’orchestra e valorizzare il virtuosismo dei solisti strumentali.
Ad aprire la serata il trio formato da Marco Zoni al flauto, Giuseppe Russo Rossi alla viola e Luisa Prandina all’arpa, che eseguiranno due movimenti della “Sonata” di Debussy.
L’”Ensemble Mozart”, ovvero Fabien Thouand all’oboe, Andrea Pecolo al violino, Joel Imperial alla viola e Gianluca Muzzolon al violoncello, presenta invece il “Quartetto in fa magg. K 370”, mentre i fiati propongono due movimenti dalla “Petite Symphonie” per nonetto di fiati di Charles Gounod.
Gli archi eseguono i due concerti” L’inverno” e “L’estate” dal ciclo vivaldiano delle Stagioni, solista la spalla Laura Marzadori, e la serata si conclude con gli ottoni diretti da Brian Earl impegnati nella trascrizione della Sinfonia del “Nabucco” di Verdi e in un omaggio a Nino Rota.