Pesaro. È partita la XIX edizione di “Hangartfest”, festival di danza contemporanea sostenuto dal MiC, dalla Regione Marche e dal Comune di Pesaro che si svolge dal 1° settembre all’8 ottobre a Pesaro.
La manifestazione, realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, presenta in 5 settimane 47 eventi comprese le repliche, di cui 19 spettacoli con 8 prime assolute, 4 coproduzioni, 1 anteprima internazionale, 1 retrospettiva fotografica e 1 rassegna di video danza.
Vi è quindi una maggiore concentrazione di eventi per una programmazione diffusa nel centro storico della città di Pesaro che si prepara a diventare Capitale Italiana della Cultura 2024 con una proposta sempre più ricca e capillare di eventi culturali.
Location preferenziale rimane il Teatro Maddalena, ex Chiesa della Maddalena, cuore pulsante del Festival che ha contribuito nel 2018 a far ottenere ad “Hangartfest” il riconoscimento dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale promosso dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea.
Ad esso si affiancano la Chiesa dell’Annunziata, in collaborazione con AMAT, e per le performance urbane alcune vie e piazze del centro storico, oltre al cortile dei Musei Civici e, su gentile concessione della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, al Cortile di Palazzo Montani Antaldi.
Novità di questa edizione sono infine il ristorante giapponese Wabi Sabi, il negozio di design Atelier Camponi e lo spazio d’arte di prossima apertura SUGO che fanno da sfondo ad alcune performance ed eventi collaterali.
La proposta artistica rivolge anche quest’anno lo sguardo al panorama della danza israeliana, ospitando artisti come Michael Getman che presenta un debutto assoluto in coproduzione con il Festival, e Sarah Damoni, artista palestinese presente nella scena israeliana. Si rinnova così la collaborazione con l’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Israele a Roma, oltre ad aggiungersi una nuova cooperazione con il Centro Ceco di Roma grazie alla presenza di Victor Cernicky, coreografo e performer della Repubblica Ceca.
Cifra distintiva del Festival è l’investimento in coproduzioni e nuovi progetti a sostegno delle giovani generazioni di coreografi e performer. Primo tra questi il progetto di COPRODUZIONE TRIENNALE che prevede la scelta di un coreografo al quale commissionare nuovi lavori da realizzare in coproduzione e presentare al Festival.
Dopo Marta Bevilacqua, coreografa residente per il triennio 2018/2020, e dopo un anno di pausa a causa dei rallentamenti dovuti all’emergenza sanitaria, la direzione artistica ha scelto di proseguire questo percorso virtuoso con Pablo Ezequiel Rizzo e il suo Cantiere Idina Who, nuovo sulla scena italiana e caratterizzato da una forte componente multidisciplinare. La coproduzione triennale è legata a un programma per spettatori appassionati non addetti ai lavori OCCHI DA MARZIANI, chiamati a monitorare il percorso di creazione del coreografo residente al Festival. Il progetto si affianca ad EXPLORER che ogni anno accompagna gli spettatori che aderiscono nella fruizione attiva degli spettacoli in calendario.
Uno spazio particolare è dedicato a GIARO IN LUCE, un progetto neonato e dalla prospettiva pluriennale. Fortemente legato al territorio ma dal respiro internazionale, Giaro in luce è un omaggio a Paolo Giaro, musicista e compositore pesarese, nonché grande innovatore e promotore culturale recentemente scomparso. La sua musica, dalle influenze stilistiche eterogenee, diviene un canale per coinvolgere in un processo creativo collettivo un gruppo di danzatori e performer pesaresi, attualmente in carriera all’estero.
Il progetto, a cura dalla coreografa e danzatrice Masako Matsushita, culmina nella realizzazione di uno spettacolo finale.
La XIX edizione del Festival è anche caratterizzata da nuove e proficue collaborazioni.
Nel contesto della piattaforma YOUNG UP!, rivolta ad aspiranti coreografi under 35, “Hangartfest” ha co-fondato la rete nazionale GIACIMENTI a sostegno dell’emersione di giovani talenti. La rete nasce dal dialogo tra i festival Hangartfest, Menhir/Le Danzatrici en plein air di Ruvo di Puglia e Conformazioni Festival di Palermo e i corsi di formazione altamente qualificati MODEM PRO/Scenario Pubblico di Catania, Progetto DA.RE. di Roma e Alta Formazione/Compagnia Arearea di Udine. Il progetto prevede che i Festival si impegnino ogni anno ad ospitare nella proprie programmazioni una selezione di lavori presentati dai giovani coreografi al termine dei rispettivi corsi di formazione.
Tra gli eventi collaterali della manifestazione viene presentata una retrospettiva fotografica MOSSI DA VISIONI, progetto a cura dell’artista visivo Paolo Paggi che intende narrare “Hangartfest” in modo inedito. L’artista Edoardo Serretti lavorerà sulle foto di Umberto Dolcini selezionate dall’archivio 2010 – 2017, attraversando la trasformazione della manifestazione da esperienza locale ad evento di richiamo internazionale sostenuto dal Ministero. I documenti visivi assumeranno nuova linfa e movimento e verranno presentati sotto forma di lightbox, atti performativi, rielaborazioni video, poster e archivi consultabili.
Per il terzo anno consecutivo “Hangartfest” dedica inoltre uno spazio rilevante alla video danza diventando satellite di ZED Festival Internazionale di Videodanza. Il progetto promosso dalla Compagnia della Quarta, Cro.me – cronaca e memoria dello spettacolo e Coorpi ha infatti creato una rete denominata Giardini ZED di cui il Festival fa parte.