Roma. Dal 3 al 29 aprile Eliseo Off presenta “Ifigenia in splott”. L’Ifigenia di Gary Owen è ben lontana dal tempo di Euripide, dall’iconografia classica e dal suo archetipo. È una ragazza del 21esimo secolo, una ragazza di periferia con pochi sogni e ancor meno speranze. Si presenta in maniera sfacciata e pretende di essere ascoltata. La sua sembra una storia come tante, povertà, solitudine, dipendenze, abusi e nessuna possibilità di riscatto. Ma è proprio facendo leva su questa “storia già vista” che il testo fa rinascere il mito ridandogli spazio e voce.
Ifigenia ci mostra senza pudore quello che è stato il suo sacrificio.
Oggi giorno Ifigenia si è moltiplicata, è continuamente intorno a noi. Sono tutte le persone abbandonate, in difficoltà, ai margini, che incontriamo ogni giorno. Quelle che definiamo fuori dal sistema e che il sistema sacrifica per continuare a vivere.
Ci potrebbe innervosire il suo modo di fare, ci potrebbe indignare il suo modo di stare al mondo, di sbatterci in faccia una realtà così cruda ma non ci può lasciare indifferenti.
Il suo urlo di dolore attraversa i secoli e ci arriva dritto al cuore.
La protagonista è Barbara Chichiarelli, romana, classe 1985. Sin da piccola si avvicina al teatro coltivando questa sua passione durante tutto il percorso di studi classici. Iscritta alla facoltà di Arti e scienze dello spettacolo della sua città, decide di dare corpo e spazio alla sua vocazione prendendo parte a stage, spettacoli e corsi professionali di teatro e danza. Nel 2010 viene ammessa all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica ‘Silvio D’Amico’ dove si diploma nel 2013 con lo spettacolo “I giorni del buio” per la regia di Gabriele Lavia. Nello stesso anno partecipa al corso di alta formazione Santa Cristina diretto da Luca Ronconi. Nel 2015 frequenta la scuola di alta formazione dell’ERT SantaEstasi, diretta da Antonio Latella, e partecipa allo spettacolo di fine corso “Atridi: otto ritratti di famiglia”, che nel 2016 si aggiudica il premio UBU Spettacolo dell’anno. Il suo esordio davanti alla macchina da presa arriva con la serie “Suburra”, prodotta da Netflix, che esce nell’ottobre del 2017. Da lì continua a lavorare nel mondo della televisione e del cinema. Nel 2018 recita nella serie Rai “La compagnia del Cigno”, nella seconda serie di “Suburra”, nella serie Sky “1994” e nel film “Un’avventura”.
Roberto Romei studia e si diploma presso il Centro di Avviamento all’Espressione d’Orazio Costa, all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica ‘Silvio D’Amico’ e alla Scuola Internazionale di Biomeccanica Teatrale del GITIS di Mosca. Consegue la laurea in Regia presso l’Institut del Teatre di Barcellona e frequenta diversi corsi di specializzazione presso diverse scuole e teatri: Toneel School di Amsterdam; Guildhall School di Londra; Teatro di Pisa; Odin Teatret di Holstebro. Dal 1990 al 1999 lavora come attore in molti teatri e compagnie italiane. Dal 1997 come regista è impegnato in Italia, Spagna, Francia e Inghilterra. I suoi ultimi spettacoli sono: “Amadeus di P. Shaffer, Teatre Principal de Palma de Mallorca; La nit just abans dels boscos di B.M. Koltès, Festival TNT i Teatre Romea; Eduard II di C. Marlowe, Parking Shakespeare; Lehman Trilogy di S. Massini, La Villaroel e Festival Grec; Al baile spettacolo di danza, Mercat de les flors e Flamenco empirico; Shenzhen significa inferno di S. Massini, Teatre Tantarantana e Festival Grec; Carrer hospital amb sant Jeroni di J. Prat, Teatre Arnau; Monster di D. Greig Teatre Tantarantana e Arsenic Creació”. Dal 1994 è professore di Biomeccanica Teatrale, Recitazione, Regia e Direzione d’attore presso: l’Institut del Teatre di Barcellona, l’Accademia Nazionale ‘Silvio D’Amico’, la Statens Teaterskolen di Copenaghen, la Guildhall School di Londra, la Scuola Nazionale di Cinema di Roma. Attualmente dirige il Dipartimento di Regia, Drammaturgia e Coreografia presso l’Institut del Teatre di Barcellona.