Bologna. Dal 22 al 24 marzo va in scena al Teatro delle Moline “Pro e contra” di Archiviozeta, un dialogo filosofico che nasce dal confronto tra due posizioni opposte e attraversa il vasto territorio della dualità; un dialogo sul possibile significato delle nostre parole “bene” e “male”, “giusto” e “ingiusto”, partendo dalla conclusione del capitolo Al di qua del bene e del male di “Se questo è un uomo” di Primo Levi, un titolo che si pone esplicitamente in relazione alle riflessioni di Friedrich Nietzsche.
“Il nostro lavoro – afferma la compagnia – affonda i piedi nel fango del Lager e sta al di qua del bene e del male, si interroga e insiste su che cosa significhi libero arbitrio e responsabilità individuale e collettiva. È un campo di battaglia in cui bene e male sono in lotta tra loro in uno scontro in cui la coscienza degli esseri umani non è annullata, non può rifugiarsi per eludere le sue responsabilità, nel predominio schiacciante del bene sul male o del male sul bene. L’essere umano non è un ospite che semplicemente osserva passivamente se stesso nella lotta che si svolge nella sua coscienza o davanti a sé, in questo mare spettrale e tragico. Il campo di battaglia è per noi corpo a corpo di pro e contra e va predisposto con cura, messo in scena, in uno spazio nel quale tanto ai singoli che alla società venga data la possibilità di scegliere, cioè uno spazio di libertà.
Attraversiamo Primo Levi risalendo fino a Dostoevskij, per andare alle radici della storia della società massificata dove potere, economia, ideologia e politica si saldano per sfociare nei totalitarismi che abbiamo conosciuto e, forse, ancor di più, in quelli che potrebbero essere nel nostro futuro, se non già nel presente.
Tutti questi pro e contra gravitano attorno a quello che in Dostoevskij è il problema: il male e il suo riscatto nel bene, la libertà nella tensione tra nichilismo e speranza, tra vuoto e pieno dell’esistenza”.
Archiviozeta è stata fondata nel 1999 da Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni, autori e produttori indipendenti. Hanno studiato e lavorato con Luca Ronconi, Marisa Fabbri, Danièle Huillet, Jean-Marie Straub. Dal 2003 mettono in scena le tragedie di Eschilo, Sofocle, Karl Kraus, Pier Paolo Pasolini al Cimitero Militare Germanico della Futa, il più grande sacrario tedesco in Italia, sull’Appennino tosco-emiliano, ottenendo l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Archiviozeta ha collaborato negli anni con il Forum Neues Musiktheater – Staatsoper di Stoccarda, la Facoltà di Economia di Siena, Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda, il Festival Internazionale Fabbrica Europa, la Scuola di Pace di Monte Sole, il Teatro Romano di Fiesole, VolterraTeatro Festival, il Progetto Speciale Pasolini del Comune di Bologna, Emilia Romagna Teatro Fondazione per il progetto di residenza artistica Metafisica e con il Teatro Metastasio di Prato. Nel 2014 Archiviozeta ha vinto il Premio Rete Critica.
La programmazione del Teatro delle Moline è realizzata nell’ambito del progetto Cantiere Moline sostenuto da ATER Associazione Teatrale Emilia Romagna ed Emilia Romagna Teatro Fondazione.