Trento. Due musicisti poliedrici, un sax e un pianoforte che danno vita a sonorità calde, avvolgenti, corpose, dai timbri profondi come il nome del minerale e del pregiato vino granato, prende cosi vita il Duo Granato. Li abbiamo intervistati per saperne di più sulla loro musica e sulle loro sonorità ricercate.
Siete un duo molto affiatato, fate un accurato lavoro sulla musica da camera per sax e pianoforte, interpretando diversi e importanti compositori, ricercando la cura del suono e l’equilibrio tra i due strumenti. I lettori, molto probabilmente, si chiederanno che cosa significhi il nome “Duo Granato”. Quale è la sua origine?
Il nome “Duo Granato” ha una duplice valenza. Da un lato volevamo un nome che evocasse un certo tipo di spirito e di “colore” che si avvicinasse al nostro modo di fare musica, alla nostra scelta del repertorio e alla nostra indole di musicisti. Il granato è un minerale rossiccio, con una tonalità di colore caldo e penetrante che si addiceva bene all’amalgama sonoro che è alla base della nostra ricerca timbrica. Granato è, inoltre, il nome di un pregiato vino locale, molto intenso e corposo, che si accostava perfettamente al nostro temperamento.
Com’è nata l’idea di fondare un duo dedito alla musica da camera e, soprattutto, come si sono incontrate le vostre esperienze artistiche?
Come singoli musicisti siamo sempre stati attratti dal mondo cameristico piuttosto che dalla carriera solistica. Nel 2013 ci siamo incontrati casualmente al Conservatorio di Trento. Marco lavorava come pianista accompagnatore e Cristian si era appena trasferito per concludere gli studi. Inizialmente, come quasi sempre accade, abbiamo iniziato a suonare assieme per caso, senza progetti specifici. Dopo poco tempo ci siamo resi conto che l’affiatamento c’era e soprattutto c’era la voglia di realizzare un progetto cameristico più approfondito. Abbiamo partecipato a qualche concorso e organizzato qualche concerto. Passati pochi mesi abbiamo ufficialmente costituito il Duo.
Siete stati vincitori di molti concorsi nazionali e internazionali prestigiosi. Avete intrapreso collaborazioni con importanti fondazioni e festival. Però, con l’avvento del Coronavirus, molte cose sembrano cambiate. In questo momento, la vostra musica ha subito mutamenti o la vostra esperienza musicale proseguirà come avevate stabilito prima di tutta questa situazione?
Il Coronavirus ha drasticamente modificato la vita di tutti i lavoratori dello spettacolo. La quasi totalità dei progetti e dei concerti programmati per il 2020 sono saltati o rimandati. Come tantissimi musicisti abbiamo cercato di riempire il vuoto realizzando a distanza dei brevi video (spesso con scene anche grottesche e divertenti) che sono stati pubblicati sulle nostre pagine Facebook e Instagram. Questo per non permettere alla crisi di annientare completamente il fare musica e per “offrire” musica. Nell’immediato futuro purtroppo non ci sarà l’attività programmata; siamo coscienti che per molto tempo le cose non torneranno alla normalità. Ne approfittiamo per lavorare a progetti futuri, intensificando ad esempio il lavoro di arrangiamento di musica non originale per sax e pianoforte al quale ci siamo dedicati sempre più negli ultimi anni.
Infine, quali saranno i vostri prossimi impegni musicali, tenendo conto della situazione di crisi?
Poiché è stato sospeso tutto a causa dell’emergenza non abbiamo una data precisa di inizio attività. Sfrutteremo i prossimi mesi per terminare alcuni arrangiamenti e per lavorare in studio di registrazione. Negli anni abbiamo realizzato due cd e abbiamo sempre dato molta importanza al fatto di registrare e pubblicare le incisioni online. Fortunatamente, oltre all’attività cameristica siamo direttori artistici dell’Associazione musicale fondata insieme pochi anni fa. Con questa associazione abbiamo la possibilità di organizzare progetti e concerti coinvolgendo anche altri artisti. Puntiamo al 2021 (anche se c’è la speranza è di poter fare qualcosa già durante l’inverno 2020) con una stagione ricca e variegata.