Salerno. Dal 4 al 25 maggio, presso la Sala San Tommaso del Duomo di Salerno, sarà visitabile la mostra dal titolo “I papiri di San Matteo”. Nella mostra allestita Renaldo Fasanaro cerca di rispondere a queste domande attraverso una ricognizione sui luoghi dell’Antico e Nuovo Testamento, condotta attraverso i frammenti del Vangelo di Matteo. L’evento è inserito all’interno di un lungo studio sulla figura dell’Apostolo, che confluirà in un libro di prossima pubblicazione. L’autore, dopo due anni di ricerca, elenca 62 reperti su supporto scrittorio di papiro e/o vellum che disegnano le peculiarità del testo evangelico di Matteo, area di confine tra la tradizione giudaica la nascente chiesa universale. L’itinerario espositivo è segnato dalla presenza di antichi reperti acquisiti dall’autore, che testimoniano la storia del cammino del popolo di Dio verso la Terra Promessa. Vengono presentati, per la prima volta, 15 frammenti del testo originario dell’Apostolo riprodotti per l’occasione in scala reale e su supporto papiraceo. Tali papiri, provenienti dal sito archeologico egiziano di Ossirinco, sono stati individuati dall’autore dalla miscellanea di migliaia di frammenti già pubblicati e censiti dalla comunità scientifica internazionale. L’occasione è anche utile per comprendere quanto della tradizione giudaica sia rimasto ancora nella nostra cultura e nel nostro credo niceno. Il percorso espositivo della rassegna salernitana è aperto da una pergamena di cervo rosso del Caspio proveniente da Israele, frammento di una Torah del XVIII secolo riguardante il testo del primo capitolo del libro dei Numeri. A seguire, un eccezionale frammento ornamentale di tunica in lino, tessuto proveniente da un’antica comunità cristiana copta del deserto occidentale del Sinai (Egitto). Il reperto ci avvicina alla vita quotidiana delle prime comunità cristiane attestate in questi luoghi tra il IV e il VII sec. d.C.. Al centro della mostra viene presentato il testo di un amuleto “Iamatikon” (rimedio), P. Oxy. 1077 , (Mt. 4: 23-24) datato V-VI sec. d.C., che reca al suo interno un ritratto forse identificabile con l’Apostolo. Renaldo Fasanaro ha saputo recuperare e valorizzare questa piccola immagine segnata da un severo rigore compositivo, un’accentuata stilizzazione e una immediata frontalità – caratteri propri della cifra stilistica dell’arte delle prime comunità cristianecopte dell’antico Egitto – donando alla città di Salerno, forse, un nuovo ed inedito ritratto del suo Santo protettore. Insieme ai reperti, accompagnati ognuno da una propria scheda, viene presentato lo strumentario degli scriba del tempo: uno spaccato sulle metodologie e sui sistemi di trasmissione dalla tradizione orale a quella scritta. La mostra si avvale della collaborazione della Parrocchia SS. Matteo e Gregorio Magno, dell’Associazione ADOREA, delGruppo Archeologico Salernitano e di Chiara Lambert.