Roma. Dopo i ripetuti successi di “Scapezzo e Veni Vici Domini”, il 28 Aprile, l’11 Maggio e il 26 Maggio, il più grande comico morente tornerà in prima nazionale al Teatro Vascello con l’inedito e attesissimo Fauno.
“Lo spettacolo – dice – sarà una possessione visionaria, un autentico attentato all’uomo e al retaggio strutturale della sua narrazione, oscena apparizione di un Satiro con gambe caprine e zoccoli, puro sberleffo del senso”. Secondo Vicidomini, infatti, “la comicità non è un riflesso del sociale, è manifestazione indecente, dionisiaca e amorale che sconquassa l’ordine proiettato dall’uomo sulle cose, (…) un cortocircuito tra quel caos meraviglioso che è la natura e il senso che la razza umana gli ha arbitrariamente proiettato”. Il Fauno archetipico, dunque, si ridesterà su uno sfondo rarefatto e surreale, cantando il fallimento universale.
Aspetto interessante per uno spettacolo comico, l’interazione con un habitat acustico realizzato con il musicista sperimentale Ndriu Marziano. Vicidomini, interagendo con un flusso di suoni e musica, opererà in simbiosi con esclusivi utensili scenici e protesi appositamente realizzate. I brani inediti, composti e eseguiti elettronicamente dal Maestro Piero Umiliani – tra i maggiori musicisti italiani di tutti i tempi – scandiranno il respiro di un’azione sempre sospesa, affrancata totalmente dal reale. Alla stessa maniera, le maschere, animali e demoniache, realizzate da DEM, contribuiranno a evidenziare “quel mistero ancestrale a fondamento dell’esistenza”, tema molto caro e sempre più ricorrente nell’opera di Vicidomini.
Amata dagli addetti ai lavori e da un pubblico prevalentemente popolare, la riconoscibile scrittura umoristica di Nicola Vicidomini e il suo teatro rappresentano una garanzia di divertimento estremo nel rigenerare la grande tradizione umoristica europea dall’attuale, dilagante omologazione e risultano oggetto, non solo in Italia, di saggi universitari.
“È più che comico, è hylare”, sostiene il critico e drammaturgo Enrico Bernard, e prosegue, “giullare dalla forma che ha profonde radici nella tradizione drammaturgica, ma anche modernissimo uomo in rivolta alla Camus, Vicidomini incarna tutte le angosce e la rabbia del nostro tempo”. Per Giorgio Focas dell’Università di Barcellona “se in Europa esiste ancora una vera Commedia dell’Arte, nella sua più profonda, contemporanea urgenza, è riscontrabile solo nel teatro e nella comicità di Nicola Vicidomini”. Lo scrittore Fulvio Abbate dichiara, senza mezze misure che “nella squadra di calcio dei grandi del teatro ci saranno Antonin Artaud, Bene Carmelo e ci sarà anche Vicidomini Nicola»” È Nino Frassica, assiduo frequentatore delle platee dove il comico si esibisce, a manifestare il suo più vivo apprezzamento scrivendo: “unico e originalissimo, continua a meravigliare e a far godere chi lo va a vedere”.