Palermo. Va in scena al Teatro Massimo di Palermo dal 26 novembre al 3 dicembre “My Fair Lady”, il famosissimo musical di Alan Jay Lerner e Frederick Loewe sotto la bacchetta del direttore inglese Wayne Marshall e con la regia di Paul Curran. L’allestimento, in coproduzione con il Teatro San Carlo di Napoli, vede le scene di Gary Mc Cann e i costumi di Giusi Giustino, con le coreografie di Kyle Lang e le luci di David Martin Jacques. Il grande musical torna così con un allestimento sontuoso al Teatro Massimo dopo una lunga assenza: ultimo spettacolo era stato nel 2001 “Lady in the Dark” di Kurt Weill su testi di Ira Gershwin, protagonista un’indimenticabile Raina Kabaiwanska. Canto, danza, recitazione, intessuti su un testo che ha tutta l’arguzia di G. B. Shaw, creatore degli immortali personaggi di Eliza Doolittle e Henry Higgins che in chiave moderna e divertente facevano rivivere il mito di Pigmalione, lo scultore greco che si innamorò della propria creazione. Nel caso di Eliza, la creazione è tutta intellettuale: quello che Higgins ricrea è infatti il linguaggio della sua “creatura”.
Per “My Fair Lady” Paul Curran fa muovere i personaggi nelle scene tipicamente inglesi disegnate da Gary Mc Cann: il mercato di fiori di Covent Garden, la corsa dei cavalli di Ascot, soprattutto lo studio del professor Higgins, interamente rivestito di libri. È un allestimento quindi che si mantiene fedele al musical su libretto di Alan Jay Lerner e con le musiche di Frederick Loewe e al film che ne fu poi tratto, indimenticabili protagonisti Rex Harrison, che aveva creato il ruolo di Higgins anche nel musical, e una bravissima Audrey Hepburn, perfettamente credibile nella trasformazione da scomposta fioraia a elegante lady (anche se all’epoca non mancarano le critiche perché il produttore aveva preferito l’attrice hollywoodiana a Julie Andrews, che aveva tenuto a battesimo la parte a New York).
In scena al Teatro Massimo vi sarà un cast di attori e cantanti inglesi provenienti dai teatri del West End londinese, la mecca europea del musical: nei panni di Eliza Doolittle vi sarà Nancy Sullivan, che all’attività in teatro (“The Beggar’s Opera”, “L’anima buona di Sezuan” di Brecht, “Les Misérables”), cinematografica e televisiva unisce quella con l’associazione W1WORKSHOPS, da lei fondata, per rendere la recitazione accessibile e alla portata di tutti: un progetto che risponde molto bene al personaggio di Eliza, che vuole elevarsi socialmente migliorando il proprio modo di parlare e quindi la propria cultura. Il professor Higgins, lo scorbutico e misogino professore di fonetica che con i suoi insegnamenti renderà possibile la metamorfosi di Eliza, è interpretato da Robert Hands, per il quale tra le interpretazioni teatrali più recenti si ricordano “Come From Away” al Phoenix Theatre, per il quale è stato nominato all’Olivier Award come Best Supporting Actor, “Her Naked Skin” e “Betrayal” alla Salisbury Playhouse e “Mrs Henderson Presents” al Noël Coward Theatre. Il paziente colonnello Pickering è interpretato da John Conroy, il padre di Eliza, Alfred P. Doolittle, definito da Higgins “il più originale moralista d’Inghilterra”, da Martyn Ellis. A corteggiare romanticamente Eliza sarà il giovane Freddy Eynsford-Hill interpretato da Rhys Whitfield. Nei ruoli delle due nobildonne Mrs. Higgins e Mrs. Eynsford-Hill vi saranno le attrici Julie Legrand e Gillian Bevan, mentre la governante Mrs. Pearce è interpretata da Rosemary Ashe. Completano il cast Andy Brady (Jamie) Graham Mackay-Bruce (Harry) e i compoenenti dell’nsemble: Helen Colby, Myke Cotton, Jade Davies, Nicholas Duncan, Olivia Holland-Rose, James Hume, Fiona O’Carroll, Brad Veitch. Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro Massimo, maestro del Coro Ciro Visco.