Verona. La stagione lirica della Fondazione riprende al Teatro Filarmonico all’interno della rassegna autunnale “Viaggio in Italia”, che crea un percorso tematico e cronologico che dai capolavori italiani del ‘700 approda alle più celebri pagine del melodramma di primo ‘900. Proseguendo quindi nel nome di Cimarosa e nel solco tracciato dalla chiusura della stagione lirica primaverile (che abbinava una nuova produzione de “Il Maestro di cappella” al pucciniano “Gianni Schicchi”) e dall’ultimo concerto sinfonico-corale (che ha presentato la prima esecuzione veronese della “Missa pro defunctis”, capolavoro della maturità di Cimarosa), viene proposta al pubblico scaligero una terza primizia, in occasione del debutto de “Il Matrimonio segreto”.
Domenico Cimarosa (1749 – 1801), talentuoso ed eclettico compositore della Scuola Napoletana, attivo come operista già a 22 anni, si fece presto conoscere presso tutti i più importanti teatri del Belpaese. Proprio negli anni in cui Mozart operava con successo tra Vienna e Praga e realizzava i suoi estremi capolavori facendo tesoro delle scoperte della stessa scuola di Cimarosa, l’italiano veniva chiamato come compositore di corte dalla zarina Caterina di Russia e quindi a Vienna, dove rappresentò “Il Matrimonio segreto” nel carnevale del 1792. Il successo della prima fu tale che l’opera venne bissata interamente su richiesta del committente, l’imperatore Leopoldo II, costituendo un unicum storico. È a questo titolo, tra i cento della produzione operistica cimarosiana, che oggi rimane legata la maggiore fortuna del suo autore.
La vicenda implica pochi personaggi ma con un intreccio divertente e avvincente, inesauribilmente ricco di colpi di scena: tutto comincia con il matrimonio già segretamente avvenuto tra Carolina, figlia minore del ricco e avaro mercante Geronimo, e Paolino, giovane al servizio di Geronimo nonché oggetto del desiderio della vedova Fidalma, sorella del padrone di casa. La magione bolognese di Geronimo è in fermento per un altro motivo: l’imminente fidanzamento combinato tra la figlia primogenita Elisetta e il Conte Robinson, che promette un’ascesa sociale della famiglia. Tuttavia il Conte al suo arrivo si invaghisce di Carolina, mettendo in subbuglio la casa, i suoi abitanti e soprattutto il matrimonio segreto dei protagonisti.
Questo è solo il principio del dramma giocoso di Cimarosa, che debutta in cartellone per 4 rappresentazioni sul palcoscenico del Teatro Filarmonico. “Il Matrimonio segreto” è qui proposto per la prima volta nell’allestimento del Teatro Coccia di Novara con la regia di Marco Castoldi, in arte Morgan, le scene di Patrizia Bocconi, i costumi di Giuseppe Magistro e le luci di Paolo Mazzon, per una narrazione scorrevole in un linguaggio giovane e stuzzicante, con una recitazione moderna e spigliata ma curata nei dettagli e fedelissima alla drammaturgia originale. La narrazione, come ha dichiarato lo stesso Morgan, intreccia abilmente il trionfo dell’amore sugli interessi, la leggerezza del dramma giocoso e gli elementi di satira sociale attraverso un sapiente gioco di chiaroscuri di cui è ricco lo spettacolo, come se ogni situazione fosse in controluce rispetto ad un’altra, precedente o successiva.
Sul podio dell’Orchestra dell’Arena di Verona torna il ventiquattrenne Alessandro Bonato, reduce da un ottimo successo nel dittico cimarosiano-pucciniano dello scorso “Il Maestro di cappella”/”Gianni Schicchi”. Il maestro Bonato, veronese di nascita e formazione, vanta collaborazioni con prestigiose orchestre tra cui la Filarmonica della Scala e un terzo posto assoluto tra gli oltre cinquecento concorrenti da tutto il mondo all’ambitissima Malko Competition di Copenaghen per giovani direttori.
Il cast di tale produzione, fresco e vivace, si preannuncia ideale per le scelte musicali e registiche. Il signor Geronimo, ricco mercante di Bologna, ha la voce dell’esperto basso buffo Salvatore Salvaggio, ed Elisetta, sua figlia maggiore e promessa sposa del Conte Robinson, è interpretata dal soprano Rosanna Lo Greco. Carolina, figlia minore di Geronimo e sposa segreta di Paolino, ha la voce del soprano Veronica Granatiero, al suo debutto al Filarmonico, mentre l’amato Paolino è il tenore Matteo Mezzaro. Nel ruolo della ricca vedova Fidalma vediamo il mezzosoprano Monica Bacelli, raffinata artista dalla brillante carriera, ed infine lo spavaldo Conte Robinson è il giovane basso Alessandro Abis.