Napoli. A partire dal 22 ottobre fino al 29 dicembre il Nuovo Teatro Sanità e Mutamenti/Teatro Civico 14 di Caserta si trasferiscono al Piccolo Bellini, per prendere parte al “Piano Be”, la programmazione ideata dal Teatro Bellini di Napoli per andare incontro alla situazione di difficoltà attraversata dalle giovani realtà teatrali del territorio.
Aprendo le porte della sala piccola di via Conte di Ruvo alla due compagnie, il Bellini ha dato la possibilità alle due realtà, nonostante la situazione di stasi attuale, di proseguire nel loro percorso di crescita artistica. “Durante il lungo periodo di quarantena – spiegano i collettivi ntS’ e Mutamenti/Teatro Civico 14 – ci siamo interrogati più volte su come e quando avremo potuto ricominciare. Le nostre strutture, a causa delle norme in corso, possono ospitare solo pochissime persone, quindi il dubbio su come far ripartire le attività era forte. La possibilità dataci dal Teatro Bellini si è contraddistinta subito per la concretezza e l’assoluta libertà che ci ha lasciato nelle scelte artistiche. Stiamo realizzando insieme un nuovo modello di teatro che unisce e che trova in una realtà solida ma in continuo movimento, come il Teatro Bellini dei fratelli Russo, una spalla forte a cui appoggiarsi per questo piccolo viaggio di rinascita”.
Dodici i titoli programmati dal Nuovo Teatro Sanità e da Mutamenti\Teatro Civico 14. Si parte il 22 ottobre con “Trapanaterra”, ideato da Dino Lopardo, anche in scena con Mario Russo (replica fino al 25 ottobre). Lo spettacolo, prodotto da Lopardo-Russo, Nostos Teatro e Collettivo Itaca, racconta di un Sud tra radici antiche e modernità, attraverso la storia di due fratelli che si rincorrono e si combattono fondendosi con la macchina che domina la scena. Pupazzi che parlano, si agitano, agiscono in modo inverosimile, ma che diventa paradossalmente più vero del vero.
Si prosegue il 29 ottobre con “Quattro uomini chiusi in una stanza” di Mario Gelardi, Simone Borrelli, Carlo Geltrude, Gennaro Maresca, Alessandro Palladino. Lo spettacolo in scena fino all’1 novembre affronta il tema delle morti di Stato, indagando l’esile confine che divide la legalità dall’illegalità.
La programmazione continua con “Rua Catalana”. Il progetto, ideato da Enrico Ianniello che firma anche le traduzioni dei testi, vuole mettere in relazione Napoli e Barcellona, due città gemelle – portuali, marine e collinari –, attraverso la messinscena di nuovi testi rappresentati in Catalogna con successo nelle ultime stagioni. Ad inaugurare il progetto dal 5 all’8 novembre, “Il Prestito”, divertente e geniale commedia di Jordi Galcerán, per la regia di Rosario Sparno, con Luca Iervolino e Luciano Saltarelli, prodotta da Casa del Contemporaneo: un direttore di banca nega un prestito ad un cliente che in garanzia può dare solo la propria parola d’onore. Prodotto dal Nuovo Teatro Sanità, Plastilina di Marta Buchaca andrà in scena dal 26 al 29 novembre. Ispirata a un fatto realmente accaduto, la pièce diretta da Mario Gelardi narra le vicende di una famiglia perbene e di un gruppo di ragazzi la cui vita è sconvolta da un atto violento. In scena Teresa Saponangelo e Ivan Castiglione con Vincenzo Antonucci, Mariano Coletti, Giampiero De Concilio, Arianna Iodice.
Dal 12 al 15 novembre debutta “La Vacca” di Elvira Buonocore, con Vincenzo Antonucci, Anna De Stefano, Gennaro Maresca, quest’ultimo anche regista dello spettacolo, una favola neorealista che è valsa a B.E.A.T. teatro il Premio Dante Cappelletti 2019.
Dal 19 al 22 novembre sarà la volta di “Di un Ulisse, di una Penelope”, regia di Roberto Solofria, tratto dall’omonimo testo di Marilena Lucente, in scena insieme a Solofria e a Ilaria Delli Paoli. Il lavoro si sofferma sull’incontro tra un marito e una moglie, un uomo e una donna che si rincontrano dopo la guerra, dopo vent’anni di separazione, facendo intravedere, tra dubbi e incertezze, la possibilità di un nuovo inizio. Dal 3 al 6 dicembre sarà la volta di “Fog”, scritto da Francesco Ferrara con Chiara Celotto, Claudia D’Avanzo, Simone Mazzella, Manuel Severino, per la regia di Salvatore Cutrì, prodotto da Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Collettivo Mind the Step. Finalista al Premio Scenario 2019, “Fog” rielabora liberamente un fatto di cronaca, raccontando un abuso trasmesso in diretta streaming e di una violenza che non viene riconosciuta come tale, né da chi la compie né da chi la subisce e nemmeno da chi la filma.
Ancora dal 10 al 13 dicembre si prosegue con “BI – Fratelli”, tratto dal racconto Due fratelli di Bernardo Atxaga, adattato da Mario Gelardi e diretto da Emanuele Valenti, anche in scena insieme ad Arianna Cozzi, Carlo Geltrude, Alessandra Mantice, Salvatore Nicolella, interpreti dei personaggi di Atxaga che in questo lavoro indaga il conflitto tra l’adolescenza e il mondo adulto. Dal 17 al 20 dicembre si prosegue con “Mine -Conferenza stanca sul melodramma amoroso” di e con Michele Brasilio e Marina Cioppa. Lo spettacolo prodotto da VulìeTeatro è ambientato in uno studio televisivo, dove nel corso di una trasmissione si dimostra come e perché il rapporto di coppia sia un melodramma inutile.
Dal 27 al 29 dicembre a chiudere il “Piano Be” del Nuovo Teatro Sanità e di Mutamenti/Teatro Civico 14 sarà il progetto “Attraversamenti”, che il 27 dicembre vede in scena l’anteprima dello spettacolo “Eravamo del duo Valerio Malorni e Simone Amendola”, e il 29 dicembre la lettura scenica di “Selene”, a cura di Putéca Celidònia.