Milano. Francesco Meli torna oggi alla Scala, nel contesto dei quattro concerti di riapertura del Teatro, dopo il successo come Cavaradossi nella “Tosca” diretta da Riccardo Chailly che ha inaugurato la Stagione. Tenore verdiano tra i più acclamati del nostro tempo, alla Scala ha cantato in “Otello” (Cassio), “Giovanna d’Arco” (7 dicembre 2015), “I due Foscari”, “Don Carlo”, “La Traviata”, “Ernani”, “Il trovatore” cui si aggiunge la “Messa da Requiem” diretta da Riccardo Chailly. Il concerto di mercoledì è l’occasione per ascoltarlo in tre parti verdiane che alla Scala non ha mai affrontato: Riccardo di “Un ballo in maschera”, Rodolfo di “Luisa Miller” e “Otello”, oltre che nell’aria di Loris da Fedora.
Con lui – e con il pianista Giulio Zappa – torna alla Scala il giovane soprano Federica Lombardi che dopo gli studi in Accademia è stata applaudita alla Scala come Musetta e soprattutto, in una prova che avrebbe fatto impallidire molte colleghe più esperte, come Anna Bolena avviandosi a una brillante carriera internazionale che proprio nelle scorse settimane avrebbe dovuto vederla protagonista alla Scala de “L’amore dei tre re” di Montemezzi. Impegnata nella grande aria di Donna Anna del secondo atto di “Don Giovanni” (mentre a Salisburgo questa estate avrebbe dovuto essere Donna Elvira diretta da Currentzis) e in pagine da “Il Corsaro” di Verdi e “Pagliacci” di Leoncavallo, concluderà la serata con il duetto da “Otello” con Meli. La Lombardi è stata Desdemona anche nella recentissima incisione di “Otello” con i complessi di Santa Cecilia diretti da Antonio Pappano.
Contrappeso cameristico alla festa vocale è l’arrivo alla Scala di una delle violiniste più carismatiche e originali del nostro tempo, Patricia Kopatcinskaja, contesa da direttori come Kirill Petrenko, che l’ha diretta nel 2019 sia con i Berliner Philharmoniker sia con la Bayerische Rundfunk, o Theodor Currentzis con cui ha inciso il concerto di Čajkovskij nel 2016 o ancora Sir Simon Rattle, Peter Eötvös. Mirga Gražinyte-Tyla, Giovanni Antonini. Il suo vasto repertorio spazia dal Barocco al Novecento storico fino alle collaborazioni con i nomi più brillanti del panorama contemporaneo: alla Scala porterà la “Sonata a Ktreutzer” di Ludwig van Beethoven accompagnata dal pianista Joonas Ahonen.