Arcidosso. Seconda giornata di pensieri, emozioni e nuove prospettive a Narrastorie, il “Festival del Racconto di strada” ideato da Simone Cristicchi, fino a domenica 25 agosto fra le bellezze artistiche e paesaggistiche di Arcidosso in Toscana.
Il 20 agosto alle 16 al Parco del Pero, il secondo giorno di Narrastorie si apre con “FANTASIE DI COLORE LIQUIDO: Magie di colore acrilico su tela”, laboratorio creativo a cura di “Il Soffiasogni – libreria dei Castelli Romani specializzata per bambini e ragazzi” – e dell’associazione culturale ChissàDove, che sensibilizza adulti e bambini alla bellezza dell’arte e dell’archeologia.
In questo secondo laboratorio i bambini giocheranno con il colore liquido, sperimentando il suo muoversi sulla tela, creando meravigliose composizioni uniche, irripetibili ed imprevedibili. Letture consigliate: “Che cos’è un fiume?”, di Monika Vaicenaviciene, e “Di tutti i colori”, di Allegra Agliardi.
Alle 17.30 andrà in scena la favola teatrale “Chissàchilosà” e il “Mago Ruba Fiabe”, una colorata girandola di emozioni tra magie, pupazzi, filastrocche e canzoni scritta da Massimiliano Maiucchi e Vittorio Marino. Il protagonista della storia è uno spaesato personaggio di una favola che “ancora non c’era una volta”. Toccherà a lui sventare i piani malvagi del terribile mago Cattivo Cattivissimo e salvare il mondo delle favole grazie anche all’aiuto di mago Peppino, di una strega cattiva ma non troppo, dello Stretopo e di Pollicione. Il nostro eroe riuscirà nella difficile impresa di liberare tutte le fiabe. E non solo… saprà anche scrivere, vivendola, una nuova fantastica storia: la sua.
Sotto la scenografica Cascata dell’Acqua d’Alto, alle 18 l’attore Luigi D’Elia, artigiano della narrazione e educatore ambientale, racconterà la straordinaria rivoluzione di Don Lorenzo Milani con “Cammelli a Barbiana”, uno spettacolo che ne analizza la figura dal punto di vista dell’uomo, del sacerdote, dell’insegnante nonché dell’appassionato esploratore di montagne, ripercorrendo l’esperienza educativa e spirituale intrapresa dal prete toscano fra il 1954 e il 1967 a Barbiana – frazione di Vicchio (FI) – e sintetizzata splendidamente nel motto “I care”.
Preparatevi a un racconto a mani nude, senza costumi e senza scena. È la storia di una scuola nei boschi, dove si fa lezione tra i prati e lungo i fiumi, senza lavagna, senza banchi, senza primo della classe e soprattutto senza somari né bocciati. Un racconto duro, amaro, ma allo stesso tempo intessuto di tenerezza per quel miracolo irripetibile che è stato Barbiana, e con tutta la sorpresa negli occhi di quei ragazzi dimenticati che, un giorno, videro un cammello volare sulle loro teste.
La sera alle 21.30 in Piazza Cavallotti Valentina Lodovini, attrice contesa dal piccolo e grande schermo, sarà protagonista di “Tutta casa, letto e chiesa”, storico testo di Franca Rame e Dario Fo e straordinario manifesto sulla condizione femminile, e in particolare sulle servitù sessuali della donna. Il primo debutto dello spettacolo è stato a Milano, alla Palazzina Liberty, nel 1977, in appoggio alle lotte del movimento femminista. Il testo è tuttora allestito in oltre trenta Nazioni: la condizione della donna, purtroppo, è simile ovunque. Un copione incredibilmente attuale, ironico e dolceamaro con cui l’attrice umbra di nascita ma toscana d’adozione sta riscuotendo il plauso di pubblico e critica, anche grazie alla sapiente regia di Sandro Mabellini e alle musiche di Maria Antonietta.