Milano. Stiamo tutti cercando di tornare alla normalità e ciò in particolare con il nostro Paese in zona gialla e, a breve, in zona bianca. Si torna dunque a ripopolare anche i luoghi della cultura, tuttavia alcune persone non riescono a lasciarsi alle spalle la paura del contagio e, del resto, da oltre un anno ci viene insegnato il mantra del distanziamento sociale, inclusi mascherina e coprifuoco.
È indubbio dunque che il nostro recente passato pandemico, sperando di poterlo definire ormai passato, ci abbia lasciato con tanti interrogativi, tuttavia la forzata chiusura dei luoghi di cultura ha indotto anche ad individuare possibili alternative, basti pensare al format Smart del Piccolo Teatro o a RadioParenti.
In questo contesto un posto d’eccezione merita il progetto “Invitro” di una stagione teatrale on demand: sette spettacoli, messi in scena appositamente da sette teatri cooperativi lombardi, disponibili online e fruibili attraverso il computer, lo smartphone e il tablet.
Sulla piattaforma www.invitro.coop gli utenti scelgono di acquistare gli accessi o per una singola opera teatrale o per tutta la stagione teatrale sottoscrivendo un abbonamento; in entrambi i casi sarà possibile all’utente rivedere lo spettacolo fino a tre volte e comunque entro il 31 marzo 2022.
Alla piattafroma Invitro è anche abbinata una campagna di raccolta fondi a favore dei lavoratori dello spettacolo (il 5% sugli incassi intesi come vendita degli spettacoli, sottoscrizioni degli abbonamenti e sponsorizzazioni).
“Invitro” è un esperimento cooperativo al quale hanno aderito alcuni teatri milanesi come il Teatro dell’Elfo, il Teatro del Buratto, MTM Manifatture Teatrali Milanesi, il Teatro Menotti, il Teatro della Cooperativa, ma anche il Teatro Magro di Mantova e Industria Scenica di Vimodrone. Il progetto, sviluppato e coordinato la Coopservizi, è nato nell’ambito delle iniziative di innovazione digitale promosse la Fondazione Pico, Digital Innovation Hub di Legacoop e Coopfond, con Legacoop Lombardia, in collaborazione con partner appartenenti al mondo cooperativo lombardo, come Gnucoop, Hagam, Multimagine, Genera e Smart.
Non si tratta soltanto di un progetto volto ad individuare un’alternativa per una situazione eccezionale, bensì di un tentativo di sperimentare una piattaforma digitale cooperativa in cui, come sottolinea Giancarlo Ferrari, presidente della Fondazione Pico: “La condivisione dei dati tra i fruitori del servizio ne permetta anche la condivisione equa di tutti i vantaggi generati. Invitro rappresenta un modello dal grande potenziale e presto ci auguriamo, con il contributo di picco Lombardia, di poterlo estendere su base nazionale”.
I sette spettacoli sono caratterizzati anche da alcuni temi traversali che attraversano e uniscono gli spettatori tra loro, offrendo un percorso non solo artistico, ma anche culturale e sociale. Tra questi i diritti delle donne, la resistenza a Milano, il bullismo e il cyberbullismo, la musica e la storia e il mestiere del teatro.
Un aspetto molto importante di questo progetto è la produzione tecnica degli spettacoli, infatti la piattaforma Invitro si è avvalsa di un team di tecnici professionisti che hanno saputo cogliere e portare nella produzione video ogni minimo aspetto e dettaglio, di ogni singolo spettacolo. Oltre a voler garantire un’uniformità qualitativa alle riprese degli spettacoli, dal punto di vista tecnico (spesso quello più oneroso per progetti di questo tipo), si è cercato di creare un rapporto il più possibile diretto tra gli attori e lo spettatore/osservatore.
La squadra tecnica, uguale per ogni spettacolo, ha visto impegnati 3 cameramen, 1 fonico, 1 regista audio-video, che ha lavorato in stretta collaborazione con i registi degli spettacoli, nel corso della regia in presa diretta degli spettacoli. In post produzione è avvenuta l’ottimizzazione dei file per il web e l’inserimento dei sottotitoli, funzione a scelta dell’utente, per una migliore accessibilità per tutti.
“Invitro” è un modo per vedere il teatro anche per chi non è abituato normalmente a frequentare le sale teatrali, per chi ancora teme il contagio, ma è anche un modo per sostenere gli addetti ai lavori, è espressione di un nuovo linguaggio e di una fortunata commistione tra la magnifica arte teatrale e le nuove tecnologie. Ci vediamo quindi sulla piattaforma www.invitro.coop e speriamo che questa iniziativa cresca sempre di più! See you on line!